martedì 14 aprile 2020

Recensione: The Midnight Lie - Marie Rutkoski

Buongiorno.
In questi giorni sto alternando le letture di classici, ai libri arretrati a delle nuove uscite, di cui però ancora non conosco la data di pubblicazione, ma di cui vi parlerò di certo in futuro.
Oggi però, spazio alla nuova recensione di un libro uscito da poco in lingua originale: sto parlando di The Midnight Lie di Marie Rutkoski.

TITOLO: The Midnight Lie
AUTORE: Marie Rutkoski 
COLLANA: Hodder & Stoughton 
PREZZO (CARTACEO): 17,54€
PREZZO (EBOOK): 6,49€
TRAMA [ENG]: 'Rich characterization, exquisite worldbuilding and rock-solid storytelling make this a fantasy of unusual intelligence and depth . . . Breathtaking, tragic and true' Kirkus on The Winner's Curse Set in the world of the NYT-bestselling Winner's Trilogy, The Midnight Lie is an epic LGBTQ romantic fantasy about learning to free ourselves from the lies others tell us - and the lies we tell ourselves. Where Nirrim lives, crime abounds, a harsh tribunal rules, and society's pleasures are reserved for the High Kith. Life in the Ward is grim and punishing. People of her low status are forbidden from sampling sweets or wearing colours. You either follow the rules, or pay a tithe and suffer the consequences. Nirrim keeps her head down, and a dangerous secret close to her chest. But then she encounters is, a rakish traveller from far away, who whispers rumours that the High Kith possess magic. Sid tempts Nirrim to seek that magic for herself. But to do that, Nirrim must surrender her old life. She must place her trust in this sly stranger who asks, above all, not to be trusted.


The Midnight Lie è il nuovo romanzo di Marie Rutkoski ed è una sorta di spin off della sua serie più conosciuta, la trilogia di The Winner's Curse, portata interamente in Italia da Fanucci.
Infatti The Midnight Lie è il primo volume di una duologia ambientata a Herrath, un'isola-stato che si trova nello stesso universo narrativo della Valoria di The Winner's Curse, ma che, a causa della sua posizione geografica e delle sue tradizioni, si è completamente isolata dal resto del mondo.
Ad Herrath la popolazione è rigidamente divisa in caste: gli High-Kith abitano i quartieri nobiliari dell'unica città dell'isola e godono di tutti i lussi e i privilegi, gli Half-Kith, al contrario, sono confinati in una zona murata e non hanno nemmeno la possibilità di scegliere di che colore vestire e poi ci sono i Middling, una casta intermedia di commercianti che funge da intermediario fra le due.
La protagonista, Nirrim, un'orfana Half-Kith, mi ha comunicato ben poco per quasi tre quarti del romanzo: si tratta per lo più di un personaggio abbastanza scialbo e insipido che si trova all'inizio di un percorso di crescita interiore e di distruzione delle proprie credenze.
Perciò se da un lato questo suo essere quasi i palpabile per buona parte della storia è coerente con le ambientazioni, in quanto Nirrim appartiene alla casta più bassa di una popolazione abituata a prendere le cose "così come sono" (è un punto chiave del romanzo) e a non porsi domande, d'altro canto è anche vero che dalla protagonista, nonché voce narrante del libro mi sarei aspettata qualcosa di più incisivo.
Lo stesso non si può dire di Sid, la co-protagonista: tanto Nirrim è monocorde, quanto Sid è un'esplosione di vita e colori. Non è un caso che sia proprio Sid a convincere Nirrim ad uscire dai canoni imposti dalla sua casta e ad iniziare a porsi delle domande su Herrath, sul perché sia così isolata ma soprattutto sul perché le persone accettino una divisione così netta tra i vari gruppi senza neanche liberarsi. Insomma, senza Sid non ci sarebbe stato questo libro!

Retro dell'edizione Fairyloot di The Midnight Lie
@silvia_hookingbooks (che poi sarei io)

Apparentemente la trama di The Midnight Lie sembrerebbe interessante ma la verità è che, a mio avviso, l'autrice inizia a svilupparla troppo tardi rispetto alla lunghezza del libro.
Infatti, il primo terzo di The Midnight Lie è dedicato all'introduzione delle ambientazioni e del contesto in cui vive la protagonista, il secondo terzo si focalizza sullo sviluppo della relazione tra Sid e Nirrim mentre solo nell'ultimo terzo viene introdotto un briciolo di trama, con una brusca accelerazione nelle ultime venti pagine, che però più che una conclusione sono un'introduzione al secondo libro della serie.
Devo confessarvi che, a metà libro, non avevo la più pallida idea di come si sarebbe sviluppata la storia né di che tipo di romanzo stessi leggendo.
Un romance? Un fantasy? 
In realtà i temi trattati non sono così male: oltre alla critica alla divisione tra gruppi sociali ci sono anche elementi più fantasy come strani elisir dalle proprietà magiche e capacità, come quella della protagonista di ricordare ogni giorni della sua esistenza, difficili da spiegare. Tuttavia questi temi per buona parte del romanzo sono secondari rispetto alle dinamiche famigliari della protagonista e alla sua relazione con Sid: insomma per tre quarti del romanzo ho creduto di leggere un contemporary romance f/f mascherato da fantasy.
Peccato perché già in The Winner's Curse lo stile della Rutkoski mi era piaciuto e, in lingua originale, non l'ho trovato nemmeno troppo complesso, nonostante la scelta del narratore in prima persona mortifichi un po' la trama.
Quindi? La mia valutazione è positiva, ma non troppo: direi tre stelline (anche se l'edizione particolare che ho letto si meriterebbe un più solo per la sua estetica).
The Midnight Lie non mi è dispiaciuto e, vi dirò, l'ho letto volentieri ma ho avuto l'impressione di leggere un romance più che un fantasy e la trama vera e propria è ridotta veramente all'osso.
Sicuramente leggerò il volume successivo, in cui spero ci sia un po' più azione: dopotutto giudicare questa duologia da The Midnight Lie mi sembra come giudicare un libro solo dal suo prologo.



2 commenti:

  1. devo dire che l'aspetto che più apprezzo della sua trilogia è il romance, mentre il resto lo trovo molto "basic". Quindi non mi sorprendo di leggere nella tua recensione che questo nuovo libro sembra un romance travestito da fantasy. Probabilmente non lo leggerò proprio per questo :\

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    1. Io la continuerò (sperando che la Fairyloot pubblichi anche il seguito nell'edizione che ho preso io) sperando che nel secondo volume ci sia molta più trama. Perché le premesse sono molto buone, ma, se pianifichi una duologia, non puoi consacrare a introduzione un libro intero!

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