TITOLO: Paper Princess
AUTORE: Erin Watt
PREZZO (CARTACEO): 14,08 €
PREZZO (EBOOK): 4,49€
TRAMA [ENG]: From
strip clubs and truck stops to southern coast mansions and prep schools, one
girl tries to stay true to herself.
These
Royals will ruin you…
Ella
Harper is a survivor—a pragmatic optimist. She’s spent her whole life moving
from town to town with her flighty mother, struggling to make ends meet and
believing that someday she’ll climb out of the gutter. After her mother’s
death, Ella is truly alone.
Until
Callum Royal appears, plucking Ella out of poverty and tossing her into his
posh mansion among his five sons who all hate her. Each Royal boy is more
magnetic than the last, but none as captivating as Reed Royal, the boy who is
determined to send her back to the slums she came from.
Reed
doesn’t want her. He says she doesn’t belong with the Royals.
He might be right.
Wealth.
Excess. Deception. It’s like nothing Ella has ever experienced, and if she’s
going to survive her time in the Royal palace, she’ll need to learn to issue
her own Royal decrees.
Prossimamente verrà
tradotto in Italia Paper Princess, primo volume della serie The Royals di Erin
Watt, pseudonimo sotto il quale si nascondono due autrici conosciute, Elle
Kennedy e Jen Frederik.
Complice un'offerta
Amazon di quelle irrinunciabili ho deciso di anticipare i tempi e leggere il
romanzo in lingua originale, complice anche quella manna dal cielo che è la
funzione Word Wise del Kindle, che permette di visualizzare il significato dei
termini più inconsueti, anche colloquiali, direttamente sul testo. Che cosa ne
penso?
Sinceramente sono
un po' confusa. Nel complesso Paper Princess mi è piaciuto: la storia forse non
è un massimo dell'originalità, ma nel complesso è coinvolgente: la protagonista,
Ella Harper, non ha più nessuno al mondo
ed è costretta a sopravvivere ingegnandosi di giorno in giorno, lavorando,
anche dove non vorrebbe, pur di tirare avanti e nascondere al mondo la morte
della madre. Tutto questo fino al giorno in cui, dal niente, compare Callum
Royal, un multimilionario che afferma di essere il suo tutore e la porta a
vivere nella sua immensa magione in compagnia dei suoi cinque figli. Tutti
maschi. Tutti belli da mozzare il fiato.
Forse la storia ha
un che di "già sentito", ma riesce comunque a tenere alta
l'attenzione del lettore. Ella, la protagonista, è ben lontana dagli stereotipi
della ragazza povera e ingenua: mi è piaciuta, con il suo carattere forte e
pratico e con una personalità a tratti da "scaricatore di porto", che
ben contrasta con il contesto della sua nuova vita.
I personaggi
secondari, invece, mi hanno fatto un po' storcere il naso. A parte Valerie,
nuova amica di Ella, tutti sembrano avercela con lei per un motivo, che,
sinceramente, non credo di aver bene capito e, che, in ogni caso, mi è sembrato
esagerato anche per un lavoro di finzione. Anche i Royal non mi hanno incantato
come avrei pensato: soprattutto Reed, il secondogenito di Callum, vero
protagonista maschile che, se per quanto riguarda l'aspetto fisico fa sfaville
(viene infatti approfonditamente descritto in tutti i capitoli), dal punto di
vista caratteriale invece non mi ha fatto affatto sospirare, anzi mi ha dato
piuttosto sui nervi, con certi comportamenti che ho trovato esasperati, anche
per il contesto in cui è ambientato il romanzo.
Contesto del romanzo |
Lo stile è ricco
tanto di dialoghi, alcuni molto terra terra, e di descrizioni, soprattutto
degli ambienti del mondo dei Royal, ricchi di lusso e denaro; la storia invece
viene narrata dagli occhi tanto esaltati quanto preoccupati di Ella. La scelta
della prima persona narrante, in questo caso, è ottima in quanto permette al
lettore di immergersi totalmente nella vicenda, ed immedesimarsi, almeno in
parte, nella protagonista, vivendo con lei ogni situazione e ogni colpo di
scena.
Per quanto riguarda
la lingua in generale la struttura non è complessa, tuttavia, non me la sento
di consigliare questa lettura a chi è alle prime armi con la lingua inglese per
la presenza di numerosi termini colloquiali talvolta anche leggermente volgari.
Sarà, ma credo gli americani usino uni lessico più esplicito rispetto agli
autori italiani, ma questo, a dire il vero, non mi ha creato particolari
problemi (a parte il fatto che ho comunque dovuto cercare diverse parole che
non avevo mai sentito), anche se credo che la traduzione italiana verrà un poco
edulcorata.
In conclusione la
mia valutazione è di quattro stelline, non piene, ma con un meno. Sicuramente
continuerò la serie, perché il finale lascia molte situazioni in sospeso, e
comunque mi sento di consigliarla, specialmente se piacciono questo genere di
storie.. Inoltre sono molto curiosa anche di leggere la traduzione italiana per
vedere come si trasforma, da una lingua all'altra, lo stile delle due autrici.
E' nella mia WL da un sacco di tempo e come te aspetto con trepidazione la traduzione italiana *-*
RispondiEliminaSperiamo renda giustizia...o meglio, che non la renda completamente! Non sono una fan delle espressioni colorite nei romanzi e qua ce ne sono a bizzeffe (motivo per cui lo leggerò anche in italiano per vedere come le traduttrici hanno deciso di trattare certe parole)
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