mercoledì 21 settembre 2016

Recensione: Calendar Girl. Gennaio/Febbraio/Marzo - Audrey Carlan

Ciao a tutti! Oggi sono in università tutto il giorno, con lezione dalle otto di mattina alle sei di sera, e materie toste come impianti aerospaziali (ovvero un lungo corso di "Come è fatto un aereo)... speriamo di sopravvivere. Qui vi lascio la recensione del caso letterario dell'estate: quando ci si addentra nel genere erotico per me è un prenderci. Come si sarà comportato il primo volume di Calendar Girl di Audrey Carlan? 

TITOLO:
Calendar Girl. Gennaio/Febbraio/Marzo
AUTORE: Audrey Carlan
COLLANA: Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 14,90
PREZZO (EBOOK): 7,99
TRAMA: Mi hanno chiesto di recitare il ruolo della fidanzata per 12 mesi.
12 uomini inarrivabili, 12 città sorprendenti, 12 ambienti esclusivi, 12 guardaroba diversi. È l'unico modo che ho per guadagnare un milione di dollari e salvare la vita di mio padre.
Un anno così forse è il sogno che ogni donna vorrebbe vivere.
Ma tu lo faresti?
Avevo bisogno di soldi, tanti soldi. In ballo c'era la vita di mio padre. Io però non avevo un centesimo, per arrivare a fine mese facevo la cameriera. Non avevo un amore e, diciamolo, all'amore, quello con la a maiuscola, non ci credevo neanche più tanto. Le mie storie fino ad allora erano state solo fonti di guai e delusioni.
Mi hanno offerto un lavoro. Recitare il ruolo della fidanzata di uomini di successo. In pratica per un mese dovevo fingere di essere la loro compagna davanti agli occhi di tutti e in cambio ognuno di loro sarebbe stato disposto a pagarmi centomila dollari. 12 mesi, 12 città, 12 uomini ricchi, famosi, inarrivabili, 12 ambienti esclusivi, 12 guardaroba diversi. Più di un milione di dollari. Il sesso, chiariamoci, non faceva parte degli accordi. Quello dipendeva e dipende sempre solo da me. L'amore neanche quello faceva parte del piano. Ma intanto quello non dipende da nessuno...
Gennaio, Los Angeles, uno sceneggiatore con un corpo sexy quanto la sua mente. Febbraio, Seattle, un artista francese in cerca della sua musa. Marzo, Chicago, un ex pugile imprenditore dal cuore spaventato.
Tutti uomini da sogno. Che poi sono persone. Intriganti, fragili, che hanno paure, segreti e verità nascoste. Loro hanno scelto me. Per un mese sono entrati nella mia vita. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. E uno mi sta chiedendo di cambiare le regole del gioco... ma l'amore, tutti lo sanno, di regole non ne ha.
Ho intrapreso questo viaggio perché era l'unico modo per salvare la vita di mio padre.
Mi sono fidata, ho buttato il cuore oltre l'ostacolo. Ed è iniziata la favola.
Il viaggio ha salvato la mia, di vita.

Calendar Girl ruota tutto attorno alla protagonista Mia Saunders, che, necessitando di molti soldi in poco tempo per salvare la vita del padre, decide di lavorare come escort d'alto bordo per la zia. La aspetta un viaggio di dodici mesi in dodici città, per accompagnare dodici uomini che hanno scelto lei. La premessa così com'è mi ha lasciata un po' perplessa, ma siccome non sono di quelle persone che cerca un insegnamento in ogni cosa ho deciso di andare avanti, peccato che, nonostante ciò, il romanzo abbia comunque i suoi difetti. Ma procediamo racconto per racconto.

Il primo uomo di Mia si chiama Weston Channing III, o se meglio preferite, Mister Stereotipo Ambulante. È californiano, lavora nel cinema, ha una casa uscita da una rivista d'arredamento, come passatempo fa surf e a letto è un adone. Pazienza, non sto leggendo un romanzo psicologico, ci può stare. Il lato positivo di gennaio è che assistiamo ai dubbi di Mia, alle giuste perplessità sul suo lavoro, e al suo ambientamento. Mia, come personaggio, in generale mi è piaciuta, soprattutto quando sfodera il suo lato da scaricatore di porto, ma ha un grave difetto: non perde l'occasione per ricordare al lettore quanto è gnocca. Insomma, è un bel passo avanti dalle protagoniste insicure che si vedono bruttissime, ma anche se non rimarchi ogni due pagine a me, lettrice complessata, che sei alta due metri e mezzo, hai capelli da Pantene, occhi di gatto (per non parlar del fondoschiena!) non è che la storia ci perda. Che poi "storia" è un parolone: la trama di gennaio è riassumibile in "Mia e Wes fanno sesso. In tutti i luoghi, in tutti i modi, in tutti i laghi", intervallata da qualche cena formale e due amici mai più citati in tutto il romanzo. Forse si salvano i primi capitoli, perché legati all'introduzione della vicenda, ma se leggete erotici solo per curiosità, vi consiglio di lasciar perdere, anche perché le descrizioni delle scene hot sono molto, molto esplicite. Dunque la mia valutazione è di due stelline e mezzo. Non completamente da buttar via, ma mi aspettavo di meglio.


Febbraio è forse la novella che mi è piaciuta meno. Anche questa è abbastanza ricca di cliché: l'uomo del mese è un artista francesino che si sente in dovere di pronunciare almeno una volta per frase una parola nella sua lingua madre, sebbene le sue riflessioni e le descrizioni del suo atelier mi abbiano colpito in maniera positiva, salvando il salvabile. Il peggio invece della novella è l'insta-love, o meglio l'insta-sesso immediato tra i due protagonisti: lui cade ai piedi di Mia praticamente due righe dopo l'inizio della novella, e lei... Dio se mi ha dato fastidio. Dopo lo zuccheroso finale tra lei e Wes, desidera andare a letto con Alec la sera stessa che lo ha conosciuto. Per non dire del messaggio che sembra trasparire alla fine della novella (anche se ho promesso che non mi sarei lasciata condizionare dalla morale): "fare la escort è bello; guadagni un sacco in poco tempo e ti diverti".
La parte artistica da quel tocco in più a una novella che, in pratica è basata su due pilastri: il sesso e la gente nuda. Anche qui, inoltre, il grande artista è talmente fissato su Mia che non fa che ripeterci per cento pagine quanto lei sia bella, perfetta, sexy... Basta! Ce lo aveva già rimarcato Wes nella novella di gennaio, lo avevamo capito, e, tra l'altro è difficile che una come Mia si imbruttisca dall'oggi all'indomani, specie visti tutti i trattamenti estetici a fine mese citati in ogni singolo racconto!
Una delle poche cose che mi ha colpito è la riflessione sull'amore che Alec fa e che Mia prende quasi come giustificazione al suo lavoro: un  po' discutibile, ma almeno mostra un certo impegno dell'autrice, ma non posso basarmi solo su questo per salvare un racconto che, fondamentalmente, mi ha fatto storcere il naso. Ergo, solo due stelline per Mia e Alec.


   

Marzo è stata la novella che ho preferito. Le cose sembravano ripetersi identiche a febbraio: l'ennesimo stallone di razza, questa volta italoamericano, Mia che inizia a farci sopra pensieri osceni fin da quando scende la scaletta dell'aereo, e poi, colpo di scena... Lui è gay!
Al di là della sorpresa iniziale, perfettamente riuscita, e della domanda "Ma come gestirà tutto la Carlan?", finalmente ho avuto il mio racconto diverso dagli altri. In marzo, infatti, il vero protagonista è stato l'amore, più che il sesso, e nonostante quest'ultimo non manchi, in forme che la mia mente nemmeno riusciva ad immaginare, in generale resta comunque in quantità limitata rispetto alle altre storie, e devo ammettere che, anche per questo, la lettura si è rivelata piacevole. Inoltre, sempre in questo mese, si hanno molti più richiami alla trama principale, quella per cui Mia deve fronteggiare lo strozzino che le ha distrutto il cuore e massacrato il padre, e devo dire che preferisco vedere la protagonista in versione vendicativa e protettiva verso i suoi famigliari che "costantemente arrapata" verso il primo sconosciuto che l'affitta.
In conclusione questa novella è da tre stelline, secondo me la migliore del romanzo, nonché quella meglio calibrata in tutti i suoi elementi, trama, storia del mese e, ovviamente, sesso.



In conclusione la mia valutazione è di due stelline e mezzo di media. Non mi ha fatto decisamente impazzire, però considerate che non si tratta nemmeno del mio genere preferito e, vista anche l'ultima novella, un po' di curiosità mi è rimasta...
Perciò, se ne avrò la possibilità (biblioteca, scrocco, eccetera...) leggerò il seguito per vedere come butta la storia: ovviamente, se lo farò, ne leggerete sicuramente  la recensione. 

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