AUTORE: Colleen Hoover
COLLANA: Leggereditore
PREZZO (CARTACEO): 9,90
PREZZO
(EBOOK): 4,99
TRAMA: Quando Tate Collins trova il pilota Miles Archer
svenuto davanti alla sua porta di casa, non è decisamente amore a prima vista.
Non si considerano neanche amici. Ciò che loro hanno, però, è un’innegabile
reciproca attrazione.
Lui non cerca l’amore e lei non ha tempo per una
relazione, ma la chimica tra loro non può essere ignorata. Una volta messi in
chiaro i propri desideri, i due si rendono conto di aver trovato un accordo,
almeno finchè Tate rispetterà due semplici regole: mai fare domande sul passato
e non aspettarsi un futuro.
Tate cerca di convincersi che va tutto bene, ma
presto si rende conto che è più difficile di quanto pensasse. Sarà in grado di
dire di no a quel sexy pilota che abita proprio accanto a lei?
Fin dalla sua
uscita, Ugly Love di Colleen Hoover mi aveva sempre ispirato: la copertina
originale era molto bella e trovavo la trama decisamente d'effetto. Così da
quando sono venuta a conoscenza dell'uscita, praticamente a sorpresa, de
"L'incastro (Im)perfetto", questo il titolo italiano, non ho nemmeno
aspettato l'uscita in cartaceo, prevista per il 24 settembre: quel romanzo
doveva essere mio, fin da subito.
La copertina
italiana non mi dispiace, anzi ho letto un post su Facebook in cui persino
Colleen diceva che le piaceva molto, tuttavia non rispecchia i toni della
storia, rischiando di far passare il romanzo per un new adult qualsiasi. Invece
no. Colleen Hoover si conferma un'esperta in trame tragiche e profondità
caratteriali, e dimostra di riuscire a rivolgersi anche ad un pubblico più
adulto, dando alle stampe quello che è, finora, il romanzo più maturo.
L'Incastro
(Im)perfetto segue la storia di Tate Collins, giovane infermiera che si
trasferisce nell'appartamento del fratello Corbin, pilota, a San Francisco. La
sua prima serata nell'appartamento viene sconvolta da un uomo ubriaco e mezzo
svenuto sulla soglia dell'ingresso: si tratta di Miles Archer, collega di
Corbin e... vicino di casa. Tra Miles e Tate nasce un'attrazione, che, per
scelta dell'uomo, non dovrà mai sfociare in una storia d'amore: egli infatti è
rimasto legato a un evento del suo passato e a una donna di nome Rachel...
Penso, per una
volta, di avere adorato i protagonisti. Tate, per esempio, l'ho trovata una
persona consapevole delle sue scelte: mi è sembrata abbastanza coerente con se
stessa, e ho apprezzato il modo in cui paragona Miles a un solido e se stessa a
un liquido, che lo segue come una scia. Certo, anche lei ogni tanto soffre
della fatidica "sindrome da crocerossina", ma in generale si dimostra
una buona, e anche simpatica, protagonista femminile.
Per quanto riguarda
Miles... su di lui si potrebbe scrivere un'intera recensione.
Quel ragazzo si
dimostra un mistero vivente: tanto si dimostra sensibile e appassionato nel
passato, quanto nel presente è un individuo chiuso e imperscrutabile.
All'inizio mi sembrava il classico cattivo ragazzo che popola la letteratura
rosa da prima dell'estinzione dei dinosauri, ma in seguito, mi sono ricreduta:
Miles Archer è un personaggio a tutto tondo, e il suo comportamento, anche nei
confronti di Tate, è almeno parzialmente, giustificato da tutto ciò che gli è
successo.
Eccolo, colui che interpreterà Miles nel film tratto da questo romanzo! |
Completano
l'insieme dei personaggi l'adorabile Cap, il vivace e saggio portiere
ottantenne dello stabile dove vivono i protagonisti, Corbin, l'ultra protettivo
fratello di Tate e Ian, il migliore amico di Miles.
Lo stile della
Hoover mi ha convinto con qualche riserva. Il romanzo è scritto utilizzando due
punti di vista: quello di Tate racconta il presente, quello di Miles gli
avvenimenti che sei anni prima gli hanno sconvolto la vita. Per quanto riguarda
il PoV di Tate non ho niente da dire: la narrazione scorre che è un piacere, senza
mai annoiare, e strappando qualche sorriso al lettore.
Per quanto riguarda
le parti di Miles, qui sorgono i miei dubbi. Per marcare la differenza tra i
due punti di vista, la Hoover sceglie di adottare uno stile telegrafico e per
certi versi più poetico: se da un lato la scelta di usare frasi più brevi e
concise mi ha convinto, in quanto mi è sembrata adatta ad una prospettiva
maschile, lo stesso non si può dire della vena poetica, che fino alla fine mi
ha lasciata un po' perplessa (per i lettori abituali della Hoover: avrei forse
trovato questo stile più adatto a Will di Tutto ciò che sappiamo dell'amore,
che a Miles).
Il finale è invece
ciò che ho preferito, gli ultimi capitoli sono la conclusione perfetta della
storia, un giusto mix di eventi tristi e felici, oltre al fatto che ho amato il
messaggio che il romanzo trasmette. In conclusione la mia valutazione è di
quattro stelline con un più: la Hoover ha fatto centro con questo romanzo, che
forse come trama è quello che mi è piaciuto di più, insieme a Forse un Giorno,
ma ancora adesso, dopo averlo concluso da giorni, non posso fare a meno di
pensare a quanto fosse strano lo stile con cui le parti di Miles erano
scritte!
Concordo in tutto e per tutto :3 anche a me è piaciuto molto, sono rimasta molto soddisfatta!
RispondiEliminaE ti dirò di più, hai ragione sul pov di Miles, anche io l'ho trovato un po' troppo forzato in alcuni casi >.<
Sono contenta che la pensi come me... anche perché di solito sullo stile del PoV di Miles leggevo solo lodi
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