AUTORE: Silvia Montemurro
COLLANA: Rizzoli
PREZZO (CARTACEO): 18,50€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Anita ha trent'anni e insegna biologia all'Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov'è cresciuta - in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli... In questo romanzo ricco di grazia e femminilità si intrecciano due storie mozzafiato, dal passato ai giorni nostri. Perché la forza dell'amore, quello vero, non si dissolve con il trascorrere degli anni ma perdura nel tempo
Non avevo mai letto niente di Silvia Montemurro, autrice che conoscevo
di nome grazie alla trilogia Shake my Colors, di cui avevo sentito parlare
bene, e di cui mi ispirava tantissimo il nuovo romanzo, La casa delle farfalle,
edito da Rizzoli. Sarà stato per il titolo, che mi ricorda un farfallario che
si trova dalle mie parti, sarà per la copertina, semplice ed essenziale ma a
mio avviso davvero bella e elegante, sarà per la trama, che prometteva un bel
romance ambientato in diversi piani temporali, a tratti storico, a tratti
contemporaneo, sarà che alla fine, volevo solo leggere qualcosa di Silvia
Montemurro.
Avevo aspettative piuttosto alte per questo romanzo e, se devo
riassumere la mia lettura in poche parole, devo dire che è stato capace di
sorprendermi, sia in maniera positiva, e questo per la maggior parte
dell'opera, sia, ahimè in maniera negativa.
Ma partiamo dalle note liete: sono rimasta ammaliata dalla scrittura
dell'autrice. Lo so, di solito commento lo stile nella seconda parte della
recensione, ma in questo caso sento di doverne parlare subito: perché La casa
delle Farfalle sarà anche catalogata come romance storico, ma è riuscita a
catturarmi con lo stesso fascino di un thriller. Segreti mai detti,
comportamenti inspiegabili: al di là della storia d'amore, anzi delle storie
narrate nel libro, è quell'elemento misterioso che mi ha spinto a proseguire la
lettura e a terminarla in un tempo brevissimo, e non solo. Ho trovato infatti
che questa piccola "contaminazione di genere" dia veramente qualcosa
in più alla narrazione: anche se forse non era nelle intenzioni dell'autrice,
ho trovato la descrizione della Villa delle farfalle e di certi comportamenti
di Lucrezia, una delle protagoniste, quasi inquietanti. Per qualcuno ciò può
essere visto come un aspetto negativo, ma non da me, che adoro quando più
generi si fondono fra loro e che ho trovato questo tocco al limite del mistery
una vera e propria marcia in più.
Anche il fatto che la storia si svolgesse in parte ai giorni nostri, in
parte negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale mi ha colpito: di
solito non amo troppo i romanzi storici, ma in questo caso il contesto,
ricostruito con attenzione, riesce veramente a calare il lettore nella lotta
tra partigiani e nazifascisti ai tempi della Repubblica di Salò.
Altro aspetto che ho davvero apprezzato è stato il ruolo delle farfalle
nella storia. Non solo parte del titolo e della copertina, non solo principale
passione, se non quasi ragione di vita, di Lucrezia, ma vero e proprio elemento
del libro: ogni capitolo infatti inizia con la descrizione accurata di un tipo
di farfalla. Non aspettatevi tuttavia niente di troppo scientifico e
incomprensibile: il catalogo delle farfalle di Lucrezia è originale e
personale, più un libro di psicologia che un trattato scientifico su questi
insetti, ed io ho adorato non solo l'idea, ma anche il modo che l'autrice ha
usato per inserirlo nella storia.
E gli aspetti negativi? Confesso: ho fatto davvero fatica a farmi
piacere i personaggi, soprattutto quelli femminili, e ciò è un problema quando
quello che stai leggendo è una storia al femminile. Ok, questa non è una critica
oggettiva, ma solo un'opinione mia e personale, tuttavia ho avuto spesso la
sensazione che le protagoniste facessero di tutto per prendere la decisione
opposta alla logica. Non posso farvi esempi espliciti senza scendere in
spoiler, cosa che preferisco evitare, ma questi comportamenti al limite del
buon senso mi hanno quasi turbata durante la lettura: capisco per un
personaggio, capisco per due, ma praticamente tutte le protagoniste della
storia, da Lucrezia, a sua figlia Margherita, alla nipote Anita, sembra che
decidano di prendere sempre la strada più difficile causando una grande
sofferenza prima di tutto negli altri, oltre che in loro stesse. Lo ripeto di
nuovo: è una mia opinione personale, che alla fine della fiera non ha nemmeno
così tanto influito sulla lettura, però non vado matta per la drammaticità
ricercata a tutti i così.
Come dicevo prima ho terminato il romanzo in pochissimi giorni,
adorando lo stile dell'autrice e l'unica cosa che mi ha fatto davvero
borbottare sono stati i personaggi, ma non al punto da rovinare la mia
esperienza.
Per questo motivo la mia valutazione è di quattro stelline con un meno.
Alla fine, nonostante qualche difetto, La casa delle farfalle si è dimostrata
comunque una lettura positiva, che suggerisco a tutti gli amanti dei romance,
soprattutto quelli un po' originali, e delle farfalle, protagoniste a loro modo
della vicenda.
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