Comunque, in questa tappa ci concentreremo sui personaggi secondari: spesso vengono sottovalutati, ma sono l'elemento portante di molti romanzi.
TITOLO: Tutto il buio dei miei giorni
COLLANA: Sperling & Kupfer
PREZZO (CARTACEO): 14,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: «Noi siamo cicatrici, siamo incendi, siamo bruciature e cenere.»
Camille ha vent'anni, ama lo stadio nelle domeniche di primavera, con le maniche corte e le bandiere mosse dal vento, e ama la sua curva, in ogni stagione. Lì salta sugli spalti, tiene il tempo con le mani: è la cosa che ama di più al mondo. È l'unico posto dove si sente davvero viva.Ma un giorno, proprio fuori dallo stadio, la sua vita si spezza. Un'auto con a bordo un gruppo di ultras la investe.Tra di loro c'è anche lui: in curva tutti lo chiamano Teschio. Sembra il cliché del cattivo ragazzo, ricoperto di tatuaggi e risposte date solo a metà. Eppure Teschio e Camille sono come due libri uguali rilegati con copertine differenti. Due anime che non hanno fatto in tempo a parlarsi prima, a guardarsi meglio. Si sono passati accanto migliaia di volte, ma non sono mai stati davvero nello stesso posto. Lo sono ora.
Ora che il dolore si è mangiato tutto ciò che Camille era.
LA FAMIGLIA DI TESCHIO: GLI ULTRÀ
Talvolta non serve condividere lo stesso sangue per sentirsi parte di
una famiglia. Per Teschio è così.
Bolo è il migliore amico, il
bello del gruppo, al punto che persino Camille lo ha notato dalla curva. Per Teschio è più di un amico, è un fratello, e farebbe di tutto, anche favorire, o ostacolare, il suo rapporto con Camille.
Vale è il ragazzo che era alla
guida il giorno che tutto è cominciato. Eppure Camille non sembra provare odio per lui...
Rico, ovvero quello che io
definisco “ l’amico riempitivo”, è parte integrante del gruppo, compare sempre a fianco dei suoi amici,
ma raramente è protagonista di una scena.
Fabio, il traditore, colui che ha
preferito salvare se stesso e mentire piuttosto che dire la verità, condannando
così i suoi amici. A che cosa? Quando? Quello lo scoprirete solo fra le pagine
del romanzo.
Sara, la sorella di, lavora come
infermiera all’ospedale ed è lei che permette, almeno all’inizio, a teschio di
conoscere Camille.
LA FAMIGLIA DI CAMILLE
I genitori: la madre della protagonista
è di origine francese ed è per questo che la protagonista si chiama proprio
Camille (e si tratta di una precisazione che ho appreezzato molto,. Perché non
mi va troppo a genio quando in un romanzo italiano la protagonista ha nomi
stranieri, assolutamente belli da leggere, non dico altro, ma talvolta fuori
luogo)
Il padre, invece, è colui che ha trasmesso a Camille la passione
per lo stadio: é stato lui il primo a portarla in tribuna, scommettendo contro
la figlia, all’epoca una bambina, che voleva essere una principessa e non una
tifosa. A detta della ragazza questa “È
l’unica scommessa che ho perso”
Sere ed Ele: ogni ragazza ha una Sere e
una Ele. Sono la tipologia più classica di amiche, a metà tra l’apprensivo e il
pettegolo, tra il realistico e il cliché.
Alice: è l’amica dello stadio, la
compagna di tribuna, nonché l’amica che è più difficile guardare negli occhi,
perché ogni volta che Camille la vede, vede quella vita che non può avere più
indietro.
I RAGAZZI DEL CENTRO DI RIABILITAZIONE
Gheghe (Margherita): è la compagna di stanza di
Camille al centro di riabilitazione, estroversa e chiacchierona… e pensare che all’inizio della sua terapia era
anche balbuziente!
Greg (Gregorio) Biri (Francesco) Viola
(Sara) e Cespu: sono i ragazzi del
gruppo “vip” della clinica, con cui Camille stringe subito amicizia, grazie
soprattutto alla presenza di Gheghe. Ciascuno di loro ha i suoi problemi, ma
tutti, in un modo o nell’altro, vivono una vita normale: c’è chi è appassionato
di scienza, chi è un fan sfegatato del Trono di Spade, chi dei crazy colors nei capelli e chi porta i
dreadlocks… Il loro senso particolare? Il fatto che si chiamino solo attraverso
i loro soprannomi.
Ciao! Ti ho nominata per un premio, qui --> https://ilrumore-dellepagine.blogspot.it/2018/04/my-world-award-2018.html#more
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