lunedì 24 agosto 2015

Summer Reading Challenge #7: Fai bei sogni - Massimo Gramellini

Buongiorno! E anche agosto sta per finire... spero tuttavia che nell'ultima settimana non torni il gran caldo (come hanno detto al meteo). Mi sono abituata alle temperature respirabili degli scorsi giorni, e non ho le forze per reggere altri 35 gradi + umidità!
Nel frattempo ho quasi terminato la Summer Reading Challenge, anche se mancano le ultime due recensioni da scrivere! Oggi posto la numero sette, dovrei riuscire, entro il 31 agosto, a postare anche le altre tre!

Obiettivo sette: un libro che contenga il colore preferito

TITOLO: Fai bei sogni
AUTORE: Massimo Gramellini
COLLANA: Longanesi
PREZZO (CARTACEO): 14,90
PREZZO (EBOOK):  9,99
TRAMA: "Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.



Fai bei sogni è un piccolo romanzo dalla copertina azzurra delicata, con un bambino con un palloncino in mano, un libricino di poco più di duecento pagine scritte con un font abbastanza grande. Eppure, quelle duecento pagine sono riuscite ad emozionarmi come romanzi ben più grossi difficilmente hanno fatto. Non so se il merito sia della scrittura poetica di Gramellini o della storia, tanto vera quanto difficile che vi viene raccontata.
In ogni caso, procediamo con ordine.
Il romanzo è una sorta di autobiografia di Massimo Gramellini e parte con un evento per lui traumatico: l'improvvisa scomparsa della madre, dovuta a un Brutto Male senza nome, avvenuta quando l'autore aveva solo nove anni. Questo evento cambierà per sempre la vita del protagonista, che da allora si vedrà privato di una figura femminile di riferimento e si ritroverà ad affrontare quello che lui ribattezza Belfagor, un mostro interiore che gli fa vedere tutto il nero della vita e della sua situazione, e che crescerà con lui fino all'età adulta. 
Ma Fai bei Sogni non è solo un'autobiografia: esso infatti può essere visto anche come il romanzo di formazione che vede il piccolo Massimo crescere e fare pace con se stesso e con il suo passato. È un viaggio, non solo interiore, quello dell'autore, che tocca numerose tappe: da Torino la città dell'infanzia e della perdita della madre, a Roma la città della maturità, alla Sarajevo in guerra, forse il pezzo più toccante del romanzo, a Torino dove il cerchio si chiude e la verità viene finalmente a galla.     
Accanto a Massimo si muovono numerosi personaggi, alcuni ben descritti, altri più sfuggenti: tra queste molteplici comparse, più o meno presenti, più o meno incisive nella vita del protagonista quelle che più hanno lasciato il segno all'interno del romanzo sono, a mio avviso, Madrina la grande amica della mamma di Massimo ed Elisa, compagna del protagonista nonché la donna che riesce finalmente ad aprirgli gli occhi. Menzione anche per l'adorabile Billie, quattrozampe sensibile e adorabile, che lascerà il segno nella vita del protagonista!
Lo stile di Gramellini mi è piaciuto molto. Sebbene racconti le proprie vicende in prima persona, il suo modo di scrivere non è affatto telegrafico, al contrario esso risulta talvolta leggero, talvolta poetico e profondo, senza tuttavia diventare stucchevole o ampolloso. C'è infatti un pizzico di praticità nella penna dell'autore, che non solo conferisce realismo alla narrazione, ma che mi ha consentito di immergermi nella storia al punto da immedesimarmi con il protagonista.
Degli episodi narrati nel romanzo quello che mi ha colpito di più, sebbene sia anche uno dei più brevi, è quello ambientato a Sarajevo, durante la guerra: la prosa di Gramellini si è fatta sempre più intensa e toccante, e qui come anche nel finale, è scesa la fatidica lacrimuccia, che indica che quel pezzo di romanzi mi è entrato veramente nel cuore. 
Perché anche il finale è veramente d'impatto, con un colpo di scena, per me inaspettato, ma in fondo, intuibile tramite piccoli indizi già dalle prime pagine del libro, che mi ha sconvolta e mi ha fatto riflettere, facendomi ripercorrere insieme all'autore tutto il suo percorso esistenziale.
La mia valutazione di questo romanzo è di quattro stelline e mezzo: per essere un libro veramente breve ha tanto da dire, e devo ammettere che a livello emozionale è stata una lettura sentita.


Nessun commento:

Posta un commento