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venerdì 5 febbraio 2021

Review Party: Il cielo di pietra - N.K. Jemisin

Buongiorno a tutti. Oggi concludiamo una serie: si tratta della trilogia della Terra Spezzata di N.K. Jemisin, di cui è stato appena pubblicato in italiano il terzo ed ultimo volume, Il cielo di pietra. Se seguite il blog sapete che ho già letto e amato i primi due volumi, La Quinta Stagione e Il portale degli Obelischi: sarà stato lo stesso per la conclusione della serie? 

TITOLO: Il cielo di pietra 
AUTORE: N.K. Jemisin
COLLANA: Oscar Mondadori  
PREZZO (CARTACEO): 15,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: La Luna sta per sfiorare di nuovo l'Immoto. Se porterà la salvezza o la distruzione dell'umanità dipende da due donne. Essun ha ereditato il potere di Alabaster Diecianelli. Vuole usarlo per ritrovare la figlia Nassun e tentare di costruire un mondo migliore, dando una seconda occasione all'umanità. Ma aprire il Portale degli Obelischi non basta. Bisogna far tornare la Luna. Nassun ha sperimentato tutto il male possibile ed è giunta a una conclusione che sua madre non accetta: il mondo è troppo guasto per poterlo riparare. Meglio distruggerlo per sempre. Madre e figlia si ritroveranno l'una contro l'altra nell'ultima, decisiva lotta per la sopravvivenza o la fine dell'Immoto.


Il cielo di pietra è il capitolo conclusivo della pluripremiata serie La quinta stagione, il capolavoro della fantascienza contemporanea firmato da N.K. Jemisin. 
E no, capolavoro non è una parola buttata lì a caso: senza neanche dare un'occhiata alla lista dei premi, tra cui figura per ognuno dei tre volumi il prestigioso premio Hugo al miglior romanzo, che nemmeno un mostro sacro come George R.R. Martin ha mai vinto (e se seguite il suo blog, sapete che se ne lamenta spesso), basta leggere i primi capitoli della Quinta Stagione per rendersi conto della potenza e dell'originalità di questa serie, che con Il cielo di pietra raggiunge la conclusione. 
A metà tra distopia e fantascienza, in un mondo continuamente devastato da cataclismi che raggiungono il loro apice nelle Quinte Stagioni, la serie segue la figura di Essun, un'orogena, una persona in grado di controllare la terra e per questo temuta e disprezzata al tempo stesso. 
Ho apprezzato il fatto che il primo capitolo de Il cielo di pietra ripercorra in breve gli eventi dell'intera saga, dall'inizio della Quinta Stagione, in cui Essun trova suo figlio Uche massacrato dal padre, alle peripezie che la riporteranno a ritrovare il suo vecchio compagno Alabaster Diecianelli e, con lui, il suo passato, sino al percorso della figlia della protagonista, Nassun, raccontato ne Il portale degli obelischi. 
Ne Il cielo di pietra tutti i nodi vengono al pettine. 
Essun infatti è chiamata a concludere le sue due missioni: prendere la luna, e mettere fine alle Quinte Stagioni che da secoli minacciano il pianeta, e ritrovare ciò che resta della sua famiglia, la figlia Nassun, che è a sua volta chiamata a chiudere il suo viaggio di crescita. 
La trama è sempre incisiva, come nei libri precedenti: raramente ho trovato un fantasy in grado di raccontare in maniera così profonda il nostro mondo. Questo romanzo inoltre chiude della trilgoia della Terra Spezzata: se da un lato sono dispiaciuta per la conclusione di una delle migliori serie degli ultimi anni, dall'altra ho apprezzato le scelte della Jemisin per il finale.
Essun, Nassun, Hoa e tutti gli altri: se da un lato la fatica a ricordarmi chi fosse chi e di cosa si occupasse anche dopo tre volumi è rimasta, soprattutto per quanto riguarda i personaggi secondari e le comparse, devo dire invece che i protagonisti mi sono rimasti dentro. L'autrice da questo punto di vista ha fatto davvero un ottimo lavoro di caratterizzazione, non solo creando dei protagonisti realistici nei loro conflitti interiori, ma anche rendendo umani personaggi che completamente umani non sono. 
Lo stile è come al solito la perla che distingue questa serie da tutte le altre dello stesso genere. Lo stile di N.K. Jemisin è peculiare: lo leggi e riconosci subito che si tratta proprio di questa autrice. A volte può risultare eccessivamente caotico e confusionario, ma, nella maggior parte dei capitoli, riesce ad essere poetico ed evocativo, ed contribuisce sicuramente a creare quella potenza narrativa che caratterizza Il cielo di pietra e i volumi precedenti. 
La Jemisin è una delle poche autrici che può permettersi di scrivere interi capitoli usando la seconda persona singolare senza essere stucchevole o eccessivamente artefatta: certo, nemmeno lei riesce a scrivere un libro usando solo questa tecnica ma, al tempo stesso, credo che l'alternanza tra la seconda e terza persona singolare nella narrazione sia uno degli elementi caratterizzanti della serie, dato che è stata una delle prime cose a colpirmi della Quinta Stagione.
Apro un capitolo sulle rappresentazioni delle minoranze: la discriminazione e l'oppressione sono uno dei temi chiave della serie e sono al centro della storia anche in Il cielo di pietra. Da questo di vista ho adorato il modo della Jemisin di affrontare questi argomenti: in maniera brutale, senza troppa retorica né cercando il politically correct che va tanto di moda negli ultimi anni. 
Certo, lo stesso stile che, dal punto di vista qualitativo , ho trovato ineccepibile a volte, in certi punti del romanzo, ha finito per rendere più pesante e difficoltosa la narrazione, ma ci sta una piccola pecca in un libro così superiore alla media come Il cielo di pietra
Dunque la mia valutazione è assolutamente positiva, quattro stelline e mezzo. Siamo al giunti al termine della trilogia della Terra Spezzata e io non posso non consigliarla a tutti gli amanti della fantascienza e del fantasy. 


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