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venerdì 4 dicembre 2020

Review Party: I pirati dell'Oceano Rosso - Scott Lynch

Post 3 di 3: prosegue l'evento dedicato ai tre volumi della serie I bastardi gentiluomini di Scott Lynch. Oggi ci imbarchiamo insieme a Locke Lamora alla scoperta del secondo volume della serie, I pirati dell'Oceano Rosso, sempre edito da Oscar Vault 

TITOLO: I pirati dell'Oceano Rosso   

AUTORE: Scott Lynch

COLLANA: OscarVault 

PREZZO (CARTACEO): 18,00€

PREZZO (EBOOK): 9,99€ 

TRAMA: Dopo un violento combattimento con la malavita che li ha quasi uccisi, Locke e il suo fedele compare Jean fuggono dalla città in cui sono nati e approdano agli esotici lidi di Tal Verrar per curarsi le ferite. Ma neppure all'estremità occidentale del mondo civilizzato possono riposare, e presto tornano a dedicarsi a ciò che sanno fare meglio: rubare ai ricchi e intascare il ricavato. Questa volta il loro obiettivo è oltremodo ambizioso: la torre di Peccapicco, la casa da gioco più esclusiva e più sorvegliata che ci sia. I suoi nove piani attirano una clientela facoltosa, e per giungere fino alla cima servono buon credito, comportamenti bizzarri… e un gioco semplicemente impeccabile. Perché c'è una sola regola importante che Requin, lo spietato padrone di Peccapicco, fa rispettare rigorosamente: chi bara avrà la morte.Per nulla intimoriti, Locke e Jean hanno elaborato una strategia che comprende bugie, trucchi e inganni per tutti e nove i piani… su su fino al favoloso caveau di Requin. Sotto mentite spoglie, compiono la loro meticolosa ascesa verso un obiettivo ormai vicinissimo… Ma qualcuno a Tal Verrar ha scoperto il loro segreto. Qualcuno giunto dal passato, che ha tutte le intenzioni di far pagare ai due sfacciati malviventi i crimini commessi. Ora avranno veramente bisogno di ogni grammo di astuzia per salvare le loro anime prezzolate. E potrebbe non bastare…



È difficile iniziare una serie col botto, ma, ancora più difficile è tenere alto il livello di una serie dopo un esordio con i fiocchi. Gli inganni di Locke Lamora è un grande romanzo fantasy, e non solo per la sua stazza, dunque la prova che attendeva Scott Lynch era ancora più difficile: il suo secondo libro della serie dedicata ai Bastardi Gentiluomini sarebbe stato all'altezza del primo volume?
Dopo settecento pagine di avventure, arguzia, cazzate colossali e intuizioni geniali, posso dirlo: sì, I pirati dell'Oceano Rosso, è un seguito all'altezza. Non certo privo di qualche difetto, anzi, a livello soggettivo lo ho apprezzato leggermente meno rispetto a Gli inganni di Locke Lamora, ma tutto sommato, questo libro rimane comunque un ottimo secondo volume e conferma il livello già elevato di questa serie fantasy. 
I pirati dell'Oceano Rosso inizia dopo la conclusione del precedente volume e ci mostra Locke Lamora e il suo amico Jean Tannen, unici superstiti del gruppo dei Bastardi Gentiluomini, in viaggio verso Tal Verrar, una città che fa parte di un arcipelago ai confini dell'Impero, in un territorio completamente diverso dalla Camorr vista nel primo libro. 
Dopo l'epica conclusiome del volume precedente, e un periodo di crisi raccontatoci da Lynch tramite l'uso di capitoli flashback, Locke Lamora è tornato il ladro e truffatore di un tempo, pronto, con l'altra metà dei Bastardi Gentiluomini, Jean Tannen, a intraprendere mirabolanti imprese e truffe più o meno straordinarie. Peccato che le conseguenze di ciò che è accaduto ne Gli inganni di Locke Lamora continuino a influenzare il cammino dei due protagonisti: dopo quello che è accaduto al Falconiere, i maghi di Kalthain, con le loro arti magiche, danno la caccia a Locke e Jean. E non sono gli unici: fortunatamente grazie alle capacità di Locke, ma soprattutto grazie alla sua faccia tosta, i nostri eroi non convenzionali riusciranno a incontrare nuovi, inattesi alleati, e a fare fronte alle difficoltà e agli imprevisti. 
Come anche il primo volume, I pirati dell'Oceano Rosso rimane un romanzo molto Locke-centrico: è il protagonista, infatti, ad essere al centro del racconto. È vero, Jean Tannen è un personaggio che cresce di importanza man mano che la storia prosegue, e che in questo volume viene approfondito parecchio, ma per quanto dettagliata possa essere, la sua caratterizzazione non sarà mai carismatica quanto quella di Locke Lamora. 
Locke è un personaggio iconico, che da solo, può tranquillamente reggere un'intera saga sulle sue spalle e in questo libro lo vediamo sia nei suoi periodi di crisi, che in quelli in cui è al massimo della forma e della creatività. 
Insomma, un personaggio del genere spiccherebbe anche in una storia scialba e scritta malino. 
Per sua fortuna, però, anche Scott Lynch è un autore molto dotato, soprattutto per quanto riguarda il world-building e la scrittura. 
Per ciò che concerne l'ambientazione, Lynch ha cambiato radicalmente ambiente: dalla caotica Camorr a Tal Verrar e alle terre lontane nel Mar dell'Ottone. Nonostante questo cambiamento radicale, le descrizioni rimangono comunque vivide e permettono al lettore di immergersi nel mondo di Locke, proprio come mi era successo nel primo volume. Certo, capita ancora che Lynch si perda nei suoi stessi discorsi finendo per rendere alcuni passaggi della storia fin troppo vaghi ma, in ogni caso, si tratta di un difetto di poco conto rispetto alla qualità della scrittura. 
Lynch infatti è un ottimo scrittore, che riesce a rendere le settecento pagine di questo volume sì ricche di aneddoti ma molto scorrevoli da leggere: le vicende di Locke si leggono tutte d'un fiato e, quando si arriva alla conclusione, viene subito la voglia di iniziare il volume successivo. 
Dunque la mia valutazione è ancora una volta positiva, quattro stelline, ma leggermente inferiore al primo volume solo perché ho preferito alcuni aspetti degli Inganni di Locke Lamora, come l'ambientazione cittadina di Camorr e i personaggi secondari. 
Adesso mi aspetta la lettura dell'ultimo dei tre volumi finora pubblicati della serie dei Bastardi Gentiluomini: la Repubblica dei ladri. Sarà all'altezza dei libri precedenti?


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