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mercoledì 4 settembre 2019

Review Party: Nevernight. I grandi giochi - Jay Kristoff

Secondo appuntamento con il review party di Nevernight dedicato al secondo volume, che in lingua originale si intitola Godsgrave e in italiano Nevernight. I grandi giochi.
Spoiler non spoiler: il libro della serie che mi è piaciuto di più.





TITOLO: Nevernight. I grandi giochi 
AUTORE: Jay Kristoff
COLLANA: Oscar Vault 
PREZZO (CARTACEO): 20,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Mia si è conquistata un posto tra gli assassini della Chiesa Rossa, ma sono in moltia ritenere che non ne sia degna. Prima di portare a termine il suo piano di vendetta, sarà costretta a vedersela con nuovi nemici e a fronteggiare pericolose congiure.



Solitamente il secondo libro di una trilogia è il punto critico: se il primo presenta l'inizio della storia e i personaggi principali, e l'ultimo ha il compito di fornire la migliore conclusione possibile, il volume centrale deve traghettare la vicenda cercando di stuzzicare la curiosità del lettore, senza fornire troppe spiegazioni ma, al tempo stesso, senza risultare povero di contenuti.
Insomma, un compito non facile.
Fortunatamente Nevernight. I Grandi Giochi, il cui titolo originale è semplicemente Godsgrave, riesce benissimo nel compito.
Cover USA 
Questo romanzo infatti ha tutto ciò che un secondo volume potrebbe desiderare per reggere il paragone con il primo e aumentare le aspettative per il terzo: c'è il ritorno di tutti (o almeno di quasi tutti) i personaggi principali, ci sono nuove entrate a cui ci affeziona facilmente, nuove ambientazioni (con tanto di mappa dedicata) e c'è un espediente narrativo, quello dei Grandi Giochi del titolo, che permette di dare nuova linfa alla trama.
A due anni dalla conclusione di Nevernight, Mia Corvere, dopo essere diventata Lama della Chiesa Rossa, si trova a dover proseguire il suo cammino di sangue e vendetta: il suo obiettivo finale, uccidere il Gran Cardinale Duomo e il Console Julius Scaeva, le due figure più importanti della Repubblica di Itreya, sembra però un'impresa impossibile sembra impossibile, a meno di riuscire a vincere i Venatus Magni, una grande competizione tra gladiatori che si tiene per celebrare il dio Aa., nel periodo in cui i tre soli bruciano luminosi nel cielo.
Mia si trova così costretta a diventare non solo la vincitrice dei Grandi Giochi, ma anche a dover sopravvivere in un ambiente ostile e costellato di pericoli, proprio nel periodo in cui i suoi poteri da tenebris sono al minimo.
Devo dire che l'idea di introdurre una competizione si è rivelata geniale: come in Hunger Games (o addirittura in un libro più frivolo come The Selection) le gare aggiungono sempre pepe a una storia, e più sono ricche di azione, più coinvolgono il lettore.
Nella migliore tradizione di Nevernight i Venatus Magni sono sanguinosi e cruenti, ma in realtà occupano poco spazio all'interno del romanzo: più infatti che alla gara in sé molte pagine sono dedicate agli incontri preliminari tra gladiatori e al rapporto tra Mia e i suoi colleghi: con alcuni la protagonista riesce a riscoprire la propria umanità, mentre con altri... non voglio anticiparvi niente, ma preparatevi scintille e sarcasmo in puro stile Mia Corvere.
Sempre parlando di stile, la scrittura rispecchia quella del primo volume della serie: preparatevi quindi a scene esplicite descritte nei minimi particolari, a tanta violenza, a qualche scena di sesso, e a un narratore sarcastico e ironico che farà sempre sentire la propria voce.
Come già accaduto in Nevernight, anche in questo libro, almeno nella prima parte, passato e presente si intersecano, creando all'inizio un po' di confusione nel lettore, ma alla fine dimostrandosi ancora una volta una scelta adeguata.
Per mia gioia invece sono ancora presenti le note a pié di pagina, che riescono ad introdurre aneddoti divertenti e approfondimenti interessanti sul mondo di Nevernight e che permettono al lettore di rendersi conto del lavoro immane compiuto in termini di world building da parte di Jay Kristoff.
Per quanto il libro sia pieno di azione, e anche l'inizio sia molto più veloce rispetto a quello del primo volume, I Grandi Giochi da il meglio di sé nel finale: tra intrighi, colpi di scena inaspettati eppure prevedibili, e fughe rocambolesche, la conclusione di questo romanzo rasenta la perfezione.
Quindi? La mia valutazione è di cinque stelline. I Grandi Giochi si è dimostrato un seguito all'altezza, se non addirittura superiore, al primo volume della serie, ed è riuscito a proseguire le avventure di Mia Corvere in modo avvincente ed intrigante.
A questo punto non vedo l'ora di iniziare Alba Oscura, il terzo libro nonché finale della serie: da un lato non vedo l'ora di leggere la conclusione della storia e di trovare una risposta a tutte le mie domande, ma, al tempo stesso, ho paura di leggere la fine di una delle migliori saghe fantasy dagli ultimi anni e di non trovarla all'altezza dell'inizio.
Come si può risolvere questo dubbio? Semplicemente leggendo Nevernight. Alba Oscura, Libro Terzo degli Accadimenti di Illuminotte, in lingua originale solo Darkdawn.

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