TITOLO: Assassin's Creed. Odyssey
COLLANA: Sperling & Kupfer
PREZZO (CARTACEO): 19,90€
PREZZO (EBOOK): 5,99€
TRAMA: SPARTA, INVERNO 451 A.C. La piccola Kassandra, sette anni e un fuoco che le arde già dentro, condivide il calore della sua casa con la famiglia: il padre, la madre e il fratellino ancora piccolo, Alexios. Il fuoco che sente crescere in lei quando è con loro, le ha detto la mamma, si chiama amore, ma un amore diverso da quello doveroso degli spartani per la terra, lo stato e gli dei, un amore troppo personale. Per questo le ha fatto giurare di non dire mai a nessuno quello che prova. In una notte di quell'inverno, mentre il buio avvolge la casa e un vento di tempesta sibila tra le connessure, la quiete familiare è interrotta brutalmente dal rumore di unghie contro la porta. Sulla soglia, alcuni uomini a petto nudo sotto la pioggia mista a neve invitano i genitori a seguirli. Sono i vecchi sacerdoti della città e sembrano pronti a reclamare un sacrificio. Quello che l'Oracolo di Delfi aveva presagito e al quale nessuno può sfuggire. Nemmeno la famiglia di Kassandra, che tutti ammirano perché discende dal più grande eroe che Sparta abbia mai conosciuto, Leonida. Nemmeno quella famiglia nella quale regna l'amore. Quella notte qualcuno morirà. E per qualcun altro inizierà il viaggio verso la leggenda.
Tra i libri di cui in genere parlo
sul blog i romanzi tratti dai videogiochi ricoprono un ruolo particolare. Sono
opere non facili da recensire soprattutto per il fatto che sono comunque
tasselli di un'opera più grande. Questo è valido anche per i romanzi
appartenenti alla serie di Assassin's Creed, e, soprattutto, per il nuovo
arrivato in libreria, Odyssey.
Questo nuovo capitolo della serie
presenta una protagonista femminile, Kassandra, che non ha niente da invidiare
ai suoi colleghi uomini, né per doti fisiche, né per il coraggio e la capacità
di cavarsela nelle situazioni più complicate.
Kassandra è una ragazza cresciuta a
Sparta, città da cui è stata allontanata dopo la terribile notte sul monte
Taigeto che ha distrutto la sua famiglia, ma che ha passato gli ultimi anni
della sua vita sull'isola di Cefalonia, dove ha prestato servizio come
mercenario al soldo di un ladruncolo locale, tale Marco. Kassandra non ha
amici, ad eccezione di Icaro, una fedele aquila e Febe, un'orfana ateniese, e
non ha più avuto notizie sulla sua famiglia: la sua vita è in una condizione di
stallo, tra il cibo che non le basta mai, e i soldi che Marco non le da.
L'unico modo di scuotere la sua situazione sembra essere rubare un prezioso
manufatto in possesso del Tiranno di Cefalonia, il Ciclope, ma, proprio da
questo furto, un domino di eventi la porterà a vagare per la Grecia, cercando
di distruggere il Culto di Cronos, una setta che vuole conquistare il potere
assoluto, portando il caos in tutto il paese.
Come ho già detto prima, ho adorato
il personaggio di Kassandra: nonostante sia una donna, in un'epoca in cui alle
donne era consentito poco o nulla, la protagonista è un guerriero formidabile,
capace di combattere senza mai arrendersi per salvare la Grecia, e di ribaltare
anche quelle che sembrano sconfitte inevitabile. Nonostante non abbia una
caratterizzazione profonda, in quanto il romanzo si concentra più sull'azione
che sull'introspezione psicologica, i valori di Kassandra, come l'amicizia, l'amore
per la famiglia e il rispetto per le autorità, la rendono una protagonista più
umana di quanto possa sembrare in certi capitoli. I personaggi secondari
rimangono appena abbozzati o trattati come macchiette: questo vale sia per i
personaggi creati ex-novo, come Barnaba il marinaio, sia per i personaggi
realmente esistiti, come lo storico Erodoto, che accompagna Kassandra nelle sue
avventure.
Kassandra nel videogioco |
Un'altra cosa che ho apprezzato è
come l'azione fosse parte integrante del racconto. Ho letto romanzi con capitoli
ricchi di niente, e altri in cui gli eventi fondamentali della trama venivano
concentrati nelle ultime pagine: fortunatamente Odyssey non appartiene a
nessuna delle due categorie. In tutti i capitoli ci sono scene di azione ed
eventi che portano avanti la storia principale e i colpi di scena sono dietro
l'angolo, alcuni davvero inaspettati. La struttura stessa della narrazione mi
ha ricordato un po' un videogioco: con alleati e nemici, e missioni che si
susseguono, da quelle iniziali, più facili per Kassandra, a quelle finali,
imprese quasi impossibili.
Tuttavia, nonostante i suoi pregi,
Odyssey ha anche due difetti. Il primo, meno evidente, è il fatto che talvolta,
l'autore sembrava dimenticarsi del fatto che la protagonista fosse una donna
nell'Antica Grecia, e non solo per i limiti fisici (Kassandra vince spesso e
volentieri contro uomini duramente addestrati) ma anche per alcune incongruenze
storiche che avrebbero potuto essere corrette o limate con facilità. Una su
tutte: quando Kassandra partecipa (e vince!) alle Olimpiadi quando in realtà se
una donna veniva scoperta solo ad assistere alle gare veniva condannata a
morte!
Il secondo riguarda la scrittura
dell'autore che, senza troppi giri di parole, non mi ha fatto impazzire. A
volte l'ho trovata troppo sterile, a volte invece si dilungava su punti non
utili per la storia, come le lunghissime descrizioni legate, ogni singola
volta, a cosa mangiano i personaggi, che molte volte avrei evitato o quantomeno
ridotto. L'unica cosa che salvo dello stile di Doherty sono le descrizioni:
vivide, come fotografie, permettono al lettore di immergersi completamente
nell'atmosfera del tempo... e fanno venire voglia di prenotare subito un volo per la Grecia!
In conclusione la mia valutazione è
di tre stelline e mezzo. Nonostante non sia scritta benissimo, Odyssey è una
storia che conquista e soprattutto non annoia: è una lettura indispensabile per
i fan di Assassin's Creed e altamente consigliata a chi adora romanzi
ambientati nella Grecia Antica, ma con qualche elemento fantastico.
Nessun commento:
Posta un commento