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mercoledì 15 ottobre 2025

FBM2025 #4: Not quite dead yet - Holly Jackson

Buondì. Domani partirò per Francoforte e già alla sera avrò l'occasione per incontrare una delle mie autrici preferite. Ho acquistato infatti i biglietti per la presentazione, in una delle librerie della città, di Not quite dead yet di Holly Jackson, di cui trovate qui sotto la recensione. 

TITOLO: Not quite dead yet 
AUTORE: Holly Jackson  
COLLANA: Rizzoli
PREZZO (CARTACEO): 18,50€
PREZZO (EBOOK): 11,99€ 
TRAMA: Tra sette giorni Jet Mason sarà morta. Jet ha ventisette anni e sta ancora aspettando che la sua vita decolli. Il suo mantra è “lo farò più tardi”, pensando di avere tutto il tempo del mondo. Fino alla notte di Halloween, quando viene aggredita in casa sua da un intruso. L’attacco le procura un forte trauma cranico e il medico è certo che entro una settimana la lesione scatenerà un aneurisma mortale. Jet non ha mai pensato di avere dei nemici, ma ora vede tutti sotto una nuova luce: la sua famiglia, la sua ex migliore amica, ora sua cognata, il suo ex fidanzato possessivo… Le restano sette giorni, solo sette giorni per scoprire chi l’ha aggredita, e a mano a mano che le sue condizioni peggiorano, Jet si rende conto che l’unico di cui si possa fidare è il suo amico d’infanzia Billy. Ma questa assurda storia ha anche un risvolto positivo: per la prima volta nella sua vita è determinata a portare a termine qualcosa. Jet risolverà il suo stesso omicidio.



Not quite dead yet è l'ennesimo debutto adult di un'autrice young adult, in questo caso Holly Jackson, nota per la trilogia Come uccidono le brave ragazze. Considerato che i romanzi della Jackson sono dei crime e parlano principalmente di omicidi (variando occasionalmente su altri reati come rapimento, stalking e spaccio), l'unico elemento "adult" di questo romanzo è l'età della protagonista, non più adolescente ma ormai vicina ai trent'anni.
Jet, infatti, ha ventisette anni e il suo motto è: "lo farò dopo". Non ha concluso l'università, non ha un lavoro, e le sue idee per realizzare qualcosa di grande si rivelano un fallimento dietro l'altro.
Jet, tuttavia, è convinta di avere ancora tutto il tempo del mondo finché, la notte di Halloween, qualcuno l'aggredisce a casa sua. Jet sopravvive, ma la diagnosi è inclemente: a causa dei frammenti di osso che le premono sul crano, causandole un grosso aneurisma, è condannata a morire in pochi giorni. La ragazza capisce così che quella è l'ultima opportunità di realizzare qualcosa nella vita: scoprire il colpevole del proprio omicidio, prima che sia troppo tardi.
Come anche gli altri thriller di Holly Jackson, Not quite dead yet presenta una storia a tratti inverosimile (*), ma comunque interessante e coinvolgente.
Ho apprezzato in particolare l'originalità della trama: una vittima che indaga sul proprio omicidio, senza tirare in ballo medium, fantasmi o altri fenomeni paranormali.
Il caso, come negli altri libri di questa autrice, è bello intricato: alcuni misteri sono verosimili, altri tirati un po' per i capelli; di alcuni il colpevole è abbastanza in vista, per altri, invece, mi ha colto di sorpresa.
Al contrario del precedente romanzo di Holly Jackson (Il ritorno di Rachel Price, che trovate recensito sul blog) in questo caso ho davvero apprezzato i protagonisti.
È stato facile per me affezionarmi a Jet, una ragazza che si trova ad avere la consapevolezza di morire nell'arco di sette gorni senza aver combinato nulla di concreto e che, nel tempo che le resta, vuole vivere.
Ho apprezzato il suo humor nero e la sua determinazione, così come i suoi mille difetti: chi, almeno una volta nella vita, non può dire di rivedersi un po' in lei?
Anche Billy, il protagonista maschile, amico d'infanzia di Jet segretamente innamorato di lei, che decide di passare la settimana ad assistela nelle sue indagini, mi è piaciuto, soprattutto per la sua dolcezza, nonostante l'abbia a volte trovato un po' troppo "tappetino" nei confronti della protagonista.
Per il resto la scrittura mi è piaciuta, nonostante l'uso della terza persona che, nonostante in genere non mi dispiaccia, in questo caso non ho trovato adatto al tipo di narrazione. So bene che la Jackson predilige il narratore in terza persona, ma, a mio avviso, questo romanzo sarebbe stato ancora più coinvolgente se raccontato direttamente attraverso gli occhi di Jet.
Il finale mi è piaciuto: alcune risoluzioni le ho trovate più prevedibili, mentre altre mi hanno lasciata a bocca aperta. In generale, ho trovato la conclusione emozionante, tranne l'ultimo capitolo che onestamente mi ha rovinato un po' il mood complessivo (**).
Dunque, la mia valutazione è di quattro stelline. Not quite dead yet, nonostante qualche piccolo difetto, mi è piaciuto molto, e si tratta forse del miglior romanzo di Holly Jackson dai tempi della trilogia di Come uccidono le brave ragazze.
Adesso, non mi rimane altro che aspettare l'uscita del suo prossimo libro (di cui ancora non si hanno informazioni)e che si spero venga pubblicato non oltre il 2026!


(*) Holly Jackson, potrei anche ringraziare tutti i medici che ti hanno aiutato con le ricerche, ma non riuscirai a convincermi che una persona a cui prima spaccano il cranio, che subisce un'operazione, che perde progressivamente l'uso del braccio e poi di metà del viso riesca a zompettare qua e là come un grillo per tre quarti del romanzo.
(**) Spoiler finale: Ho sperato fino all'ultimo in un finale diverso per Jet e la sua morte, alla fine, mi ha colta impreparata (nonostante venga anticipata per tutto il romanzo) e mi ha commossa molto. Però il capitolo finale con il funerale di Jet off-screen (anche noi lettori avevamo diritto a darle l'ultimo saluto) e il confronto tra Billy, suo padre e Luke non è che sia il miglior pezzo mai scritto da Holly Jackson. L'ho trovato infatti troppo caotico e nemmeno così necessario, e forse avrei preferito un altro tipo di epilogo.

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