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giovedì 2 maggio 2024

Recensione: Bride - Ali Hazelwood

Ciao a tutti. Chiudiamo la settimana dedicata ad Ali Hazelwood con la recensione del suo ultimo romanzo, Bride, un paranormal romance edito in Italia da Sperling & Kupfer

TITOLO: Bride
AUTORE: Ali Hazelwood
COLLANA: Sperling & Kupfer
PREZZO (CARTACEO): 17,90€ 
PREZZO (EBOOK)9,99€
TRAMA: Misery Lark, l'unica figlia del più potente Consigliere dei Vampiri del Sud-ovest, è ancora una volta un'emarginata. I suoi giorni nell'anonimato tra gli Umani sono finiti: è stata chiamata a sostenere una storica alleanza per mantenere la pace tra i Vampiri e i loro più acerrimi nemici, i Lupi, e non vede altra scelta che arrendersi allo scambio. I Lupi sono spietati e imprevedibili e il loro capo, Lowe Moreland, non fa eccezione. Governa il suo branco con severa autorità, ma non senza giustizia. E, a differenza del Consiglio dei Vampiri, non senza sentimento. È chiaro, dal modo in cui segue ogni movimento di Misery, che non si fida di lei. Se solo sapesse quanto ha ragione... Perché Misery ha i suoi motivi per accettare questo matrimonio di convenienza, motivi che non hanno nulla a che vedere con la politica o le alleanze, e tutto a che fare con l'unica cosa che le sia mai importata. Ed è disposta a qualsiasi cosa pur di riavere ciò che le appartiene, anche se questo significa una vita nel territorio nemico... da sola con il lupo.


Bride era una delle letture più attese del 2024, e non solo perché in generale mi piace quello che scrive Ali Hazelwood, ma perché tutte le bookblogger che seguo (e di cui mi fido) me ne hanno parlato bene. Certo, si tratta di un bene "è un romanzo d´intrattenimento piacevole e divertente", più che un bene "é un capolavoro inaspettato", ma in un´epoca di romanzi decantati sui social come letture dell´anno che si rivelano mediocri o poco più, questi pareri mi sono sembrati più che positivi.
Bride è un paranormal romance che riesce ad essere al tempo stesso banale e originale.
Le premesse infatti non sono troppo innovative: Misery Lark, erede di una famiglia di vampiri ricca ed influente, accetta di convolare a nozze con Lowe Moreson, alfa di un branco di lupi mutaforma, al fine di pacificare la secolare rivalità fra i due popoli. Insomma, vampiri e lupi mannari sono un´accoppiata ben collaudata fin dai primi anni Duemila e il libro della Hazelwood, da questo punto di vista, non aggiunge molto di nuovo. Quello che però c´è di originale in Bride è sicuramente il modo in cui queste creature paranormali sono rappresentate: i primi possono sopravvivere alla luce del sole, nonostante sia per loro tossica, e hanno il sangue e gli occhi viola (!), mentre i secondi possono cambiare forma, non necessariamente quando c´è la luna piena, e hanno il sangue verde (!!!).
Il rapporto tra Lowe e Misery nasce sicuramente in modo non convenzionale ma è il modo in cui si evolve ad essermi piaciuto particolarmente. Non c´è instalove e, a mio avviso, nemmeno un enemies to lovers troppo acceso: Lowe e Misery sono due persone appartenenti a due specie rivali che, venendo costretti a sposarsi, scoprono di avere molto di più in comune di quanto si aspettassero. Certo, c´è tutta la questione dei "compagni" (che mi ha ricordato il famoso imprinting di Twilight e trovate affini) che forse avrebbe potuto essere gestita in modo meno banale (il twist finale era intuibile da pagina uno) ma in generale ho trovato la trama avvincente e senza punti morti.
La protagonista, Misery, mi ha convinto. Ho apprezzato la sua indole ironica e sarcastica, ma anche il modo in cui tiene alle persone che ama, come il gemello Owen e soprattutto la sua migliore amica, Serena. Anche Lowe mi ha sorpreso in positivo. Infatti, se i protagonisti dei libri della Hazelwood finiscono per assomigliarsi un po´ tutti (alti, leggermente scontrosi, laureati), Lowe riesce a distinguersi, se non altro perché è l´unico in grado di trasformarsi in lupo.
Certo, il romance non è il solo elemento alla base di Bride, anzi ho preferito la sottotrama che verte attorno alla scomparsa di Serena, migliore amica della protagonista che nonostante appaia soprattutto nei pensieri di Misery riesce comunque a lasciare il segno.
Per quanto riguarda lo stile devo dire che ho trovato la prosa della Hazelwood più frizzante rispetto ai suoi romance STEM. Certo, l´autrice proprio non rinuncia a certi punti fermi, come le protagoniste laureate in discipline scientifiche e il love interest altissimo, levissimo e istruitissimo, ma in questo caso devo dire che non li ho percepiti come un cliché, anzi rimangono un aspetto secondario rispetto a una trama in cui la parte paranormale viene privilegiata. Anche le scene spicy mi sono sembrate scritte in modo decente, e l´aspetto del nodo, tipico delle fanfiction omegaverse, porta un tocco di originalità in più.
Altro punto a favore di Bride: è autoconclusivo. Certo, l´epilogo lascia degli spiragli aperti per uno spin off, ma in generale la storia di Misery e Lowe può dirsi conclusa con l´ultimo capitolo.
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline. Bride mi ha ricordato i paranormal romance con cui sono cresciuta e crea un buon mix di azione, ironia e romanticismo, ovvero ciò che di solito cerco in un libro. Spero che la Hazelwood pubblichi anche lo spin off perché ho bisogno di sapere cosa accade a due certi personaggi dopo quell´epilogo!

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