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lunedì 29 aprile 2024

Recensione: Love on the Brain - Ali Hazelwood

Buongiorno lettori! Oggi vi parlo di un fantas... coff coff... di un romance STEM molto carino e divertente: Love on the Brain di Ali Hazelwood. 

TITOLO: Love on the brain. L'amore in testa 
AUTORE: Ali Hazelwood 
COLLANA: Sperling & Kupfer 
PREZZO (CARTACEO): 15,90€ 
PREZZO (EBOOK): 9,99€ 
TRAMA: Quando le viene offerta la possibilità di guidare un team di lavoro alla NASA per la costruzione di un casco spaziale, la neuroscienziata Bee Königswasser si pone la domanda che è la stella polare della sua intera esistenza: al posto mio, Marie Curie cosa farebbe? Ovviamente, accetterebbe senza esitare. Ma la madre della fisica moderna non ha mai dovuto condividere il comando con Levi Ward, l'arcinemico di Bee fin dai tempi del dottorato, un ingegnere tanto attraente quanto insopportabile. Eppure, nel momento in cui qualcuno cerca di sabotare il laboratorio, è proprio Levi a dimostrarsi un alleato fedele, facendo crollare tutte le certezze di Bee su quell'uomo criptico e sempre un po' scontroso, per il quale inspiegabilmente comincia a provare attrazione. Per lei, che ha passato tutta la vita a studiare la mente e a farsi dominare dalla ragione, arriverà il momento di seguire il cuore?


Tra i romanzi finora pubblicati di Ali Hazelwood Love on the Brain era quello che mi interessava di più. Il perché è presto detto: sono laureata in ingegneria aerospaziale, e questo romanzo racconta di una neuroscienziata e di un ingegnere che si trovano a collaborare per un progetto della Nasa.
Ho letto diversi libri dell´autrice, e chi più chi meno mi sono sempre piaciuti tutti: inutile dirlo, le mie aspettative erano molto alte.
Quindi? Non sono rimasta delusa: al momento, infatti, Love on the Brain è il libro di Ali Hazelwood che mi è piaciuto di più (se la gioca con Bride). Tuttavia, non è un romance perfetto: lavorando nello stesso settore dei protagonisti mi sono trovata più volte ad alzare gli occhi al cielo di fronte a certe situazioni che, se non irrealistiche, sono di certo alquanto esagerate.
Il libro inizia con la protagonista femminile Bee Königswasser (e già il nome lo metterei nella lista delle cose assurde del romanzo) a cui, dopo mesi di ricerca sotto un capo a dir poco maschilista viene offerta la grande opportunità della vita: co-dirigere un progetto alla NASA. Ora, qui abbiamo la seconda cosa assurda del libro: non sta né in cielo né in terra che una ragazza, seppur con un dottorato, con un´esperienza lavorativa di pochi anni sia assunta per un ruolo con così tanta responsabilità, se non altro perché per essere team leader generalmente servono esperienza nel progetto (o affini) e alcuni certificati professionali. O almeno questo accade in Europa, magari l´America è differente.
Ma è anche vero che questo è un romanzo rosa, dunque appelliamoci a tutta la nostra sospensione dell´incredulità, e andiamo avanti. Ovviamente per Bee non è tutto facile: deve scontrarsi con un ambiente fortemente maschilista, ma soprattutto con Levi, ovvero l´ingegnere perfetto che, durante il suo primo anno di dottorato e, in modo piuttosto evidente, non ha fatto mistero di "schifarla". Così Bee si trova non solo a fronteggiare un´orda di colleghi uomini che vorrebbe farle le scarpe in tutti i modi possibili immaginabili, ma anche a collaborare con quello che ha sempre considerato il suo acerrimo nemico.
... ma se invece non fosse così?
Fin dalla prima pagina ho adorato Bee. È un personaggio piuttosto originale, considerato che non sono molte, nella letteratura e oserei dire anche nella realtà, le scienziate tatuate e con i capelli viola. Inoltre è una personalità sunshine, e ho trovato il suo senso dell´umorismo piacevole, una boccata d'aria fresca in un mondo di protagoniste musone e vittimiste.
Levi invece è un tipico maschio Hazelwood: altissimo, intelligentissimo e molto, molto grumpy. Non mi ha comunicato molto, e in generale sono rimasta indifferente al suo fascino, avendogli preferito altri esemplari maschili nati dalla penna della stessa autrice (un esempio su tutti: Lowe, il protagonista di Bride).
Quello che non mi ha fatto impazzire (al di là di tutti i momenti assurdi prima menzionati) è stata anche la rappresentazione maschile del mondo scientifico. Ad eccezione di Levi, tutti gli uomini in questo romanzo fanno schifo, chi più, chi meno. Si va da Tim, ex fidanzato fedifrago di Bee, a Trevor, capo incompetente della ragazza, ai colleghi di Levi, piuttosto innocui anche se non fanno altro che criticare il lavoro delle componenti femminili del team.
È vero, non è facile per una donna lavorare in un ambito STEM prettamente maschile (e ve lo dico per esperienza personale), tuttavia ho trovato questa rappresentazione esagerata, e non in modo positivo. Non tutti gli uomini che lavorano nello STEM sono così (e sia ringraziato il cielo!) e non c´è bisogno di trovarsi un Levi per rendersene conto.
Per fortuna la scrittura frizzante e il finale degno di un film d´azione (o di una telenovela messicana) mi hanno ricordato che stavo leggendo un´opera di fantasia che, in quanto tale, non ha bisogno di essere al 100% realistica per intrattenere il lettore. 
Per questo motivo la mia valutazione è di quattro stelline con un meno. Per me è stato come leggere un romanzo di fantascienza, ma non posso negare che ho trovato la lettura di Love on the Brain estremamente piacevole e ho concluso il romanzo con la voglia di saltare subito nella prossima storia scritta da Ali Hazelwood.

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