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martedì 31 maggio 2022

Review Party: Voce del mare - Natasha Bowen

Ciao a tutti. Ultima recensione di maggio, un libro decisamente a tema con l'estate. Non aspettatevi però una storia scanzonata: Voce del mare è uno dei fantasy più profondi degli ultimi tempi (secondo forse dietro solo Le impure di Kim Liggett, di cui vi ho parlato qualche tempo fa). 

TITOLO: Voce del mare
AUTORE: Natasha Bowen
COLLANA: Libri Mondadori 
PREZZO (CARTACEO): 19,90€ 
PREZZO (EBOOK): 9,99€ 
TRAMA: Un tempo, quando era ancora umana, Simi pregava gli dèi. Ora che è una sirena, una Mami Wata, è al loro servizio, anche se non riesce a rinunciare ai ricordi della sua vita precedente. Il suo compito, come quello delle sue sei sorelle, è di cercare e raccogliere le anime degli uomini e delle donne gettati in mare dalle imbarcazioni cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo; e, dopo averle onorate, fare in modo che possano tornare, benedette, alla loro terra d'origine. Ma un giorno, quando da una di quelle navi viene buttato in acqua un ragazzo ancora in vita, avviene l'impensabile. Simi decide di portarlo in salvo, contravvenendo così a una delle più antiche e inviolabili disposizioni divine. Per fare ammenda, sarà costretta a recarsi al cospetto di Olodumare, il Creatore Supremo, ma per poterlo incontrare, dovrà prima affrontare un viaggio pieno di ostacoli, nel corso del quale incontrerà terre ricche di insidie e creature leggendarie e si ritroverà ancora una volta a sfidare gli dèi, mettendo a rischio non solo il destino di tutte le Mami Wata ma anche quello del mondo così come lo ha conosciuto fino ad allora.


Le sirene sono delle creature magiche che non appaiono esclusivamente nella mitologia greca o nelle fiabe nordeuropee di Hans Christian Andersen. Anche alcune culture africane, infatti, presentano delle figure che hanno molto in comune con le sirene.
Proprio su questo folklore Natasha Bowen, scrittrice afroamericana, ha basato il suo Voce del mare, interessante primo volume di una serie fantasy-storica basata sulla mitologia dell'Africa subsahariana.
Siamo nel XV secolo. Simidele è una Mami Wata, una sirena al servizio della Orisha, ossia della dea delle acque, Yemoja. Simidele un tempo è stata umana, ma ora è una creatura con un compito particolare: raccogliere le anime di coloro che trovano la morte in mare e garantire loro un sereno passaggio nell'aldilà.
E nel XV secolo, con l'inizio delle invasioni europee, e la riduzione in schiavitù di sempre più persone, il numero delle persone è destinato ad aumentare.
Fino a che, un giorno, Simidele non si trova a salvare un'anima, ma una vita: quella di Kola, sopravvissuto agli schiavisti.
Ma essere una Mami Wata ha regole ferree e Simi deve stare attenta: violandole, corre il rischio di trasformarsi in schiuma di mare.
Il mondo di Voce del mare è molto esotico e parecchio lontano dagli standard a cui siamo abituati. Da un lato mi è piaciuto esplorare una mitologia, un folklore, della tradizioni di popoli lontani di cui conosco poco o nulla, dall'altro però ho fatto fatica a ricordarmi i nomi dei personaggi e dei luoghi, per non parlare delle invocazioni della protagonista alla dea Yemoja, scritte in lingue locali molto difficili da leggere. 
La protagonista è ben caratterizzata. Nonostante sia una sirena, Simidele è profondamente umana, ed è proprio la sua umanità, così struggente e così vera, che me l'ha fatta apprezzare così tanto. Purtroppo il resto dei personaggi non è così approfondito, ma immagino li conosceremo meglio nei volumi successivi. 
Lo stile è scorrevole. Il romanzo è breve e molto scorrevole: è solo un inizio di serie, dunque non assistiamo alla conclusione del viaggio di Simi e Kola, ma l'autrice riesce a condensare in poco più di duecento pagine moltissimi eventi. Il contenuto del libro è ricco e non ci si annoia mai. Inoltre, le descrizioni riescono a rendere giustizia a un worldbuilding particolarmente originale e interessante. 
È giusto spendere due parole sui trigger warning che vengono elencati a inizio del libro. È un'abitudine americana, che va diffondendosi sempre più, quella di esplicitare, all'interno del libro o nella quarta di copertina, eventuali tematiche difficili che possono risultare problematiche per i lettori più sensibili. Da un lato è qualcosa che approvo. Non nascondo che libri letti troppo presto rispetto alle tematiche trattate mi abbiano traumatizzato un passato, e che ciò possa aiutare soprattutto i lettori più giovani o sensibili nei confronti di tali argomenti, ma per quanto riguarda Voce del mare ho trovato esagerati i trigger warning presentati a inizio romanzo.
Si parla di schiavismo, e giustamente lo si condanna, ma non ci sono scene più sgradevoli di quanto non lo sia l'argomento stesso. 
Si parla di violenza, ma alla fine non ho trovato scene così rivoltanti o che possano turbare lettori sensibili, e fidatevi che di libri insospettabilmente splatter ne ho letti parecchi. 
Capisco dunque la necessità di informare i lettori, specie nel caso di un libro young adult, ma in questo caso si corre il rischio di pubblicizzare in modo sbagliato un romanzo che invece con la scusa del fantasy presenta una ferma condanna verso lo schiavismo, raccontato proprio dal punto di vista di coloro che sono stati strappati alle proprie famiglie e rivenduti come schiavi dagli europei. 
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline. Voce del mare è sicuramente uno young adult diverso, che farà felici coloro che desiderano saperne di più di miti e culture lontani, ma che potrebbe creare qualche difficoltà ad altri tipi di lettori (in particolare che non ama nomi e lingue impronunciabili). 

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