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lunedì 18 ottobre 2021

Review Party: Il regno delle ceneri - Victoria Aveyard

Buon inizio settimana. Per ora ho programmato due post (nel dettaglio due recensioni) uno oggi e uno domani. Permettetemi uno sfogo: cosa è passato nella testa del traduttore che ha reso Realm Breaker (che potremmo rendere con "Distruttrice del Regno") in Il regno delle ceneri? Specie quando domani esce l'attesissimo Regno di cenere per la stessa casa editrice? Misteri...


TITOLO: Il regno delle ceneri  
AUTORE: Victoria Aveyard
COLLANA: Libri Mondadori 
PREZZO (CARTACEO): 19,00€ 
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Un'oscura presenza si sta facendo largo nel Regno di Allward. La percepisce persino Corayne, figlia della pirata Meliz an-Amarat, che pure è costretta dalla madre a vivere in uno sperduto e tranquillo villaggio sulla costa, mentre sogna un futuro pieno di avventure per mare. Quel che Corayne ancora non sa è che il destino sta per bussare alla sua porta. La sua esistenza, infatti, viene sconvolta il giorno in cui un Avo, creatura mitica e immortale, e un'assassina letale come poche altre al mondo, le fanno visita. I due hanno affrontato un viaggio pericoloso per trovarla e per chiederle aiuto. Un uomo assetato di potere, infatti, sta mettendo insieme un esercito mai visto prima ed è più che mai determinato a sradicare le fondamenta del loro mondo per ridurlo in cenere. Con il cuore ricolmo di veleno e la mano armata da una spada rubata, e potentissima, è pronto a tutto pur di raggiungere il suo scopo. Solo Corayne può fermarlo. Perciò la ragazza, accompagnata da un improbabile e riluttante gruppo di alleati, uno scudiero, un immortale, un'assassina e una strega, si avventura in una missione disperata. Ma proprio nel caricarsi il destino del mondo sulle spalle, imboccherà la strada per trovare finalmente se stessa e scoprire la magia che le scorre nelle vene.

Come sapete, sono una fan di Victoria Aveyard fin dalla pubblicazione del suo romanzo di esordio, Regina Rossa. Pur riconoscendo il fatto che esistano autori ben più talentuosi della Aveyard, devo ammettere che le sue storie avevano sempre un che di intrigante che mi ha portato a seguire le vicende di Mare e Cal per ben quattro volumi (oltre a recuperare anche una serie di novelle disponibili ad oggi solo in inglese). 

Il regno delle ceneri (che da qui in avanti chiameremo con il titolo originale, Realm Breaker, per evitare confusione con Il regno di cenere, volume conclusivo della serie il Trono di Ghiaccio di Sarah J. Maas di cui invece vi parlerò domani) era la prova del nove per Victoria Aveyard: sarebbe stata in grado di lasciarsi alle spalle la sua serie più famosa per lanciarsi verso una nuova protagonista, una nuova ambientazione e una nuova serie?

La Aveyard, nessuno lo nega, si è impegnata: Realm Breaker ha un worldbuilding molto complesso e variegato, che mi ha ricordato quello delle grandi serie fantasy come Game of Thrones e che sicuramente rappresenta un'evoluzione rispetto alla piccola Norda di Regina Rossa. Tuttavia, a volte chi troppo vuole, nulla stringe e devo dire che, pur avendo iniziato la lettura armata delle migliori intenzioni, Realm Breaker si è rivelato una piccola, grande delusione. 



Leggendolo, si percepisce tutto l'impegno dell'autrice per scrivere una storia in grande. Tante location, tanti personaggi, e una storia che parte da premesse epiche. Peccato che ci sianoanche  tanti piccoli aspetti che finiscono per ridimensionare drammaticamente il risultato, come un soufflé poco riuscito. 

Primo, ma forse meno grave, il worldbuilding. L'autrice ce l'ha messa tutta per creare un intero universo narrativo esteso e complesso, ma, alla fine, in questo turbinio di luoghi e nomi esotici è stato difficilissimo orientarmi. Persino la mappa a inizio libro si è rivelata tanto bella quanto inutile, in quanto talmente traboccante di toponimi e disegni da renderne difficile la lettura.

Il secondo punto di cui voglio parlare sono gli stereotipi. Inutile fare tanti giri di parole: il libro è ricco di cliché del genere fantasy. Ho trovato la prima metà del libro banale in maniera quasi irritante. 

La protagonista, che vive insieme alla madre piratessa, scopre di essere la figlia di un principe discendente di un antichissimo impero, e ovviamente nel suo sangue risiede il potere in grado di salvare il mondo. Già questa situazione è già vista e stravista, ma non finisce qui. Abbiamo anche una razza di immortali che popolavano un regno antichissimo caduto in rovina, un'arma magica e un'assassina dalla provenienza esotica.  Inoltre, come se non bastasse, il cattivo della situazione non è altro che il fratello gemello del padre della ragazza, ovviamente assetato di potere e di vendetta. 

Se c'è qualche elemento di originalità, lo si nota solo nella seconda metà del libro ma, vi assicuro, originale è l'ultimo aggettivo che mi viene in mente per descrivere questo romanzo. 

Persino la scrittura mi è sembrata peggiorata rispetto alla serie di Regina Rossa. Non è che Realm Breaker sia scritto male, tuttavia ho trovato lo stile in generale piuttosto lento e piatto. Non mancano i colpi di scena, scritti come solo Victoria sa fare, ma sono solo una piccola parte di un libro che, nel complesso, mi è sembrato abbastanza pesante. Inoltre la struttura a punti di vista multipli non aiuta: credo infatti che la Aveyard abbia deciso di utilizzare troppi, troppi PoV! 

L'autrice infatti si ritrova a gestire un cast ricco di personaggi e, se da un lato ho adorato questo suo tentativo di evolvere rispetto alla narrazione in prima persona di Regina Rossa, dall'altro credo che il libro sarebbe risultato più godibile con un numero limitato di punti di vista.

Dunque la mia valutazione è appena sufficiente, tre stelline. Da un lato credo che Victoria Aveyard abbia voluto affermarsi come autrice fantasy, scegliendo un'impostazione della storia completamente diversa rispetto a quella della serie che l'ha resa famosa. Tuttavia, sono convinta che abbia fatto il passo più lungo della gamba, complicandosi inutilmente la vita con scelte narrative poco efficaci e rendendo un polpettone fantasy trito e ritrito un romanzo che invece aveva le potenzialità per rivelarsi quantomeno una lettura godibile.

Continuerò la serie? Non saprei, ma il finale del libro mi ha lasciato una flebile speranza nei confronti dei volumi successivi... 


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