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venerdì 17 settembre 2021

Review Party: Il detective fantasma - Vanessa S. Riley

Oggi è venerdì 17 e, come se non bastasse, lo sapete che manca solo un mese e mezzo ad Halloween? Per rimanere in tema con la giornata, vi propongo una lettura che è una commistione di generi: un po' fantasy, un po' giallo, un po' horror. Vi piacerà? Leggete la recensione per capire se Il detective fantasma di Vanessa S. Riley, edito Fanucci, è il libro che fa per voi!


TITOLO: Il detective fantasma  
AUTORE: Vanessa S. Riley
COLLANA: Fanucci 
PREZZO (CARTACEO): 16,00€
PREZZO (EBOOK): /
TRAMA: Jack Wyte è morto. La sua morte è stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono «Come sei morto?» ti dà il diritto di rispondere: «È una lunga storia». Si lascia alle spalle una carriera nella Squadra Omicidi che gli ha fatto male alla salute, una vita solitaria, una ex-moglie con cui non parlava da anni, una figlia ormai adulta e l'amore di Dare, l'unico essere al mondo che può vedere i fantasmi ma non vuole più vedere lui. E se pensava che tirare le cuoia, nella sua sgradevolezza, risolvesse tutti i problemi, si sbagliava di grosso. Morire, in realtà, è stato solo l'inizio. A Londra ci sono stati dei decessi diciamo poco ortodossi. E pure a Los Angeles. Sua figlia, in uno scavo archeologico in Guatemala, ha incontrato un tizio che le legge nel pensiero. Due personaggi non proprio umani sono stati incaricati da un concilio di non-morti di insabbiare tutto l'insabbiabile, con le buone o con le cattive. La detective Jamaica Kingstone della Metropolitan Police possiede la Vista, e questo non ha migliorato il suo umore. O il suo carattere. Anzi l'ha resa molto nervosa. C'è robaccia sovrannaturale dappertutto e i funzionari della morte non hanno il tempo o il personale per risolvere il casino in corso. Anche perché non si sono ancora accorti del vero problema. D'altronde si sa, al giorno d'oggi muore troppa gente e sono molto impegnati. Il caso, così, finisce metaforicamente sulla scrivania di Jack Wyte, la cui vita non è stata un granché, ma la cui morte si preannuncia anche peggio. Perché la verità non è mai gradevole e l'indagine in corso lo obbligherà a confrontarsi con dei fantasmi molto più inquietanti delle ombre dell'aldilà.


Il detective fantasma si è rivelato, fin dalle prime pagine, un romanzo particolare. Ho letto e riletto più volte la trama ma, vi confesso, è stato comunque difficile riuscire ad orientarsi nella storia scritta da Vanessa S. Riley. Tuttavia, una volta superate le prime cento pagine, e capito chi fossero i vari personaggi in gioco e cosa stessero cercando, mi sono resa conto di non riuscirmi più a staccare dal libro. Tanto confusa e lenta è la prima metà del romanzo, quanto intrigante e coinvolgente la seconda.
Ma forse dovevo solo abituarmi alla scrittura dell'autrice e al modo in cui è scritto il romanzo.
Partendo dall'inizio, il detective fantasma del titolo è Jack Wyte, poliziotto americano deceduto in servizio. Jack in realtà non è un vero e proprio fantasma, bensì un'ombra, una creatura dalle capacità soprannaturali, più simile a un semidio che a un ectoplasma, che rimane in vita fino a che non ha risolto uno scopo particolare. E quello di Jack è di scoprire la verità dietro a una serie di delitti che ha sconvolto Los Angeles e Londra.
Indagare con un morto però non è facile, e lo scoprirà a sua spese Jamaica Kingstone, poliziotta britannica con la capacità di dialogare con i defunti. 
Tuttavia Jack e Jamaica non sono gli unici personaggi ad avere capacità particolari: il romanzo infatti può vantare su un cast estremamente ampio, che include anche Corrie, la figlia di Jack, Dare, un'esper, ossia una ragazza con capacità psichiche e Gilles e Lope, due vampiri che a loro volta indagano sulle morti sospette. 
Vanessa Riley rielabora i classici ruoli della letteratura horror e paranormale in maniera creativa: i suoi vampiri non sono né violenti e corrotti, né placidi liceali luccicanti, anzi, si definiscono Liberti, in quanto liberati dalla Morte, almeno da quella per vecchiaia, i suoi fantasmi sono creature più vive di tanti altri esseri viventi e, fra gli umani, sono presenti individui con una vasta gamma di capacità paranormali.
L'adozione di così tanti punti vista, e la scelta di una narrazione in terza persona, non aiuta ad affezionarsi ai personaggi, ma, con un cast così variegato, e per di più in un romanzo così breve, la Riley è riuscita comunque a svolgere un buon lavoro di caratterizzazione. 
Ciononostante, ho avuto qualche problema con la scrittura dell'autrice. 
In breve: il romanzo è caotico. 
Nelle prime cento pagine non ho capito nulla. Prima l'azione è a Los Angeles, poi a Londra, infine in Guatemala, prima il detective è un uomo morto, dopo una donna viva e poi, dal nulla, sbucano fuori due vampiri. L'autrice non incappa mai nell'infodump (cioè nel fornire un eccesso di informazioni in modo innaturale all'interno della storia) e se questo dal punto di vista della tecnica è ammirevole all'inizio confesso che mi ha lasciato a dir poco nella confusione più totale.
Probabilmente, verso pagina cinquanta vi verrà voglia di chiudere il libro e mollare tutto. Non fatelo! Una volta che la storia riesce a ingranare, e che il lettore inizia a unire i puntini, il romanzo cambia volto: da un polpettone giallo-paranormale senza capo né coda, diventa un thriller avvincente con tanto di caccia all'uomo... pardon, al vampiro. 
Dunque la mia valutazione è di tre stelline e mezzo. Dopo un inizio difficile, Il detective fantasma si rivela uno degli urban fantasy più originali degli ultimi anni, in cui più che al romance, appena accennato se non inesistente, si da risalto al giallo. Non è un romanzo per tutti, non è un romanzo che piacerà a tutti, ma se avete voglia di provare qualcosa di diverso, questa è la lettura che fa per voi! 


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