Il titolo del libro è L'universo su misura. E mai titolo fu più azzeccato!
La parola misura è infatti un concetto fondamentale per rapportarci a tutto ciò che ci circonda, dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande.
Il concetto di misura è un aspetto che è stato affrontato sin dall'antichità: questo senso infatti non è qualcosa che ci è dato donato da madre natura, ma, anzi, è stato adattato dall'uomo in base alle sue necessità e, ancora oggi, è diverso in base al luogo in cui si abita.
Il metodo più utilizzato al giorno d'oggi, il metro, non è altro che una convenzione, rappresentata dalla lunghezza di una barra di platino-iridio conservata a Sèvres, in Francia, e la cui definizione è mutata del tempo: dall'essere 1/10000 000 del meridiano di Parigi (così come deciso nel 1793, nell'Assemblea in cui sono state identificate le unità del sistema internazionale di misura) si è passato a definire il metro nel 1983 come la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo pari a 1/299792458 di secondo. In altri paesi, come ad esempio in USA o UK, si usano altre convenzioni, com il Sistema Imperiale, che usa piedi e pollici: un esempio pratico sono i monitor e le tv che, anche in Europa, vengono misurate in pollici.
Ciò talvolta è motivo di confusione, e non solo per noi persone comuni: anche per gli scienziati queste differenze possono rappresentare un problema, specie se accompagnate da alcuni difetti di collaborazioni. È capitato infatti qualche anno fa che una sonda creata da una collaborazione tra NASA, l'agenzia spaziale americana, e l'ESA, il suo corrispettivo europeo, destinata a studiare l'atmosfera marziana si sia schiantata al suolo. Il motivo? Un errore di conversione tra gli americani, che utilizzano il sistema imperiale, e gli europei, che impiegano il sistema internazionale. Immaginate anni di lavoro e milioni di dollari schiantatesi sul pianeta rosso solo perché nel mondo non ci si riesce a mettere d'accordo per misurare la realtà che ci circonda.
DAL SUPERPICCOLO...
Come possiamo leggere anche in L'universo su misura tutte le cose che ci circondano sono formati da atomi, la cui grandezza media è di circa 10^(-10) metri (ovvero da uno zero seguito da altri 9 zeri). Un numero piccolissimo, al punto che, per semplificare i calcoli, è stata inventata un'unità di misura apposita, l'Ångstrom, che vale proprio 10^(-10) m.
Se però volessimo scomporre l'atomo, troveremmo particelle ancora più piccole, protone, neutrone e l'elettrone. Queste particelle sono piccolissime: talmente piccole che piuttosto che usare un'unità di lunghezza si preferisce misurarle con unità di massa (in chili, usando valori con un numero ridicolmente grande di zeri) oppure con unità specifiche, come la uma (unità di massa atomica). E pensare che i neutroni e protoni sono composti da particelle ancora più piccole, i quark... Ma questo aspetto verrà trattato meglio ne L'universo su misura.
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Immagine reale di una nube elettronica, ottenuta tramite una particolare tecnica di modulazione della luce laser |
...AL SUPERGRANDE
Partiamo a vedere le cose vicino a noi. Il sistema solare è composto da otto pianeti (anche se il declassamento di Plutone mi ha sempre fatto tenerezza): il più grande è Giove il cui raggio è di 69911 km, grande, certo (quello della Terra è di 6371 km, più di 10 volte più piccolo!) ma piccolo se confrontato a quello del Sole, di 696340 km!
Il Sole non è una delle stelle più grandi dell'Universo: quell'onore spetta a un mostro chiamato UY Scuti, il cui raggio è grande 1708 volte quello del Sole. E quando dico 1708 intendo proprio 1708: infatti come anche per l'Ångstrom, quando i numeri si fanno difficili da maneggiare
Più ci allontaniamo e più utilizziamo altre unità di misure: per descrivere le distanze siderali che separano le varie galassie è necessario introdurre un'unità di misura apposita, l'anno lice, che indica la distanza prodotta dalla lice in un anno. Siccome la luce viaggia a circa 300000 m/s l'anno luce misura la bellezza di 9,461x10^12 km (pensate che la distanza fra il Sole e la Terra, ovvero, è convertibile in soli otto minuti luce!). La stella più vicina alla terra, Proxima Centauri, è lontana 4,23 anni luci, la galassia più vicina, Andromeda, ne dista invece 2,538 milioni di anni luci.
Numeroni? Forse, ma bazzecole se confrontato con l'ampiezza dell'universo, attualmente stimata in più di 90 miliardi di anni luce, solo per la parte che riusciamo a vedere, e in continua espansione.
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Immagine che mette a confronto UY Scuti e il Sole (sempre che riusciate ad aguzzare la vista per notarlo!) |
Questa è solo una piccola parte dell'argomento, per giunta limitata alle sole unità di lunghezza ma sono concetti importanti che nel libro verranno approfonditi e spiegati in maniera certamente più esaustiva.
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