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mercoledì 11 novembre 2020

RT + IG Tour: Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes - AA.VV

Ciao a tutti! Oggi, in contemporanea su blog e profilo Instagram si parla di Sherlock Holmes. Per festeggiare l'uscita del nuovo volume della collana Oscar Draghi dedicato al grande investigatore inglese, vi presento una foto a tema Holmes (con tanto di vera pipa del nonno) e la mia recensione della raccolta, con approfondimento su una delle sezioni in cui il libro è stato diviso. 




TITOLO: Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes 
AUTORE: AA.VV
COLLANA: Oscar Draghi  
PREZZO (CARTACEO): 28,00€
PREZZO (EBOOK): 10,99€ 
TRAMA: Il più grande investigatore di tutti i tempi vide la luce dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle nel 1887 ed è stato protagonista di quattro romanzi e oltre 50 racconti, che non sono bastati a narrarne tutte le vicende. Quella lacuna viene colmata da altri scrittori tutti di grande calibro che si sono cimentati con il personaggio da cui è nata la letteratura poliziesca. Da Neil Gaiman a Stephen King, passando per Anne Perry, Antony Burgess e molti altri, sono in tanti ad aver voluto regalare nuove vite all'investigatore di Baker Street. I loro racconti sono riuniti in questo volume.



Quali sono le prime tre cose che vi vengono in mente dell'Inghilterra? 
Vi dico le mie: la Union Jack, la Regina Elisabetta e... Sherlock Holmes. 
Bugia, in realtà la terza cosa sarebbe stata il tè delle cinque, ma in realtà Sherlock Holmes è un vero e proprio patrimonio della cultura inglese, che varca i confini nazionali e anche quelli delle opere del suo creatore, Arthur Conan Doyle. 
Infatti, Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes, il nuovo arrivato nella collana Oscar Draghi raccoglie tutte quelle novelle con protagonisti il grande investigatore inglese e i suoi più famosi comprimari, dal dottor Watson a Mycroft, che non sono state scritte dal suo autore, ma da altri scrittori, ad eccezione delle prime due, opera proprio di Conan Doyle, che però si caratterizzano per il tono parodistico e ironico.
La raccolta, curata da Otto Penzler, appare subito ben strutturata: i racconti sono divisi in varie sezioni ognuna collegata da un tema comune che viene descritto nell'indice del romanzo, un elemento che ho apprezzato in quanto mi ha permesso di capire subito la logica con cui la raccolta è stata gestita e di orientarmi meglio tra le varie novelle. 
Il volume inoltre si apre con una dettagliata introduzione, sempre ad opera di Otto Penzler, che riassume il succo del personaggio di Sherlock, oltre a presentare il contesto dell'opera e la nascita dei cosiddetti "racconti apocrifi" con protagonista il personaggio. Forse a un fan sfegatato di Holmes e Watson l'introduzione sarà parsa scarna e magari anche di poca utilità ma per un lettore come me, che conosce le caratteristiche principali dei personaggi ma non ha letto tutta la bibliografia di Conan Doyle queste pagine iniziali sono state incredibilmente utili non solo per rinfrescare la propria conoscenza dell'investigatore, ma anche per comprendere il senso stesso della raccolta. 
E poi si passa ai racconti. 
Gli autori e i temi trattati sono talmente diversi, e variegati fra loro, che è impossibile descriverli tutti in maniera dettagliata. Alcuni racconti potrebbero essere scambiati per opera di Arthur Conan Doyle stesso, per quanto riescano a ricreare lo spirito originario dei personaggi, mentre altri sono vere e proprie rivisitazioni del personaggio di Sherlock Holmes, non tanto diverse da quelle che nel linguaggio di oggi vengono definite fanfiction. 
Un elemento che mi ha colpito in particolare è il fatto che gli autori abbiano iniziato a scrivere di Sherlock già dai primi anni del Novecento, quando Arthur Conan Doyle era vivo e vegeto, nonché capace di continuare a sua volta le avventure dei suoi personaggi più conosciuti. Da questo punto di vista, è buffo pensare come James Barrie, autore di un classico come Peter Pan, abbia amato così tanto Holmes da scriverne lui stesso un racconto, incluso nel libro. 
Purtroppo essendo comunque un'edizione tradotta, le differenze di stile tra i vari racconti vengono un po' livellate dalla mano del traduttore, sebbene restino comunque evidenti soprattutto nei racconti scritti da autori diametralmente opposti fra loro.
Quello che dunque posso dirvi, in conclusione, è che Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes presenta uno spaccato articolato e decisamente originale del mondo del grande investigatore inglese, che non può non mancare nella libreria degli appassionati di questo personaggio... magari insieme al Drago gemello dedicato alle opere di Arthur Conan Doyle con protagonista Sherlock Holmes. 

APPROFONDIMENTO: VITTORIANI CONTEMPORANEI

Vittoriani contemporanei. Il titolo di questa sezione è un po' un ossimoro: da un lato abbiamo un riferimento all'età Vittoriana, in cui Sherlock è nato e vissuto, dall'altra un richiamo al presente e alla modernità. 
Il fil rouge dei racconti di questa sezione è la tradizione che persiste fino ai giorni nostri: nonostante gli autori infatti siano prettamente contemporanei i loro racconti si discostano relativamente poco dallo spirito originario del personaggio, soprattutto se confrontato con altri racconti della raccolta, magari anche precedenti in termini cronologici. 
Tutte le storie, infatti, sono raccontati in prima persona da Watson, proprio come i romanzi di Conan Doyle, tutte vedono Holmes esercitare le sue incredibili capacità di logica e deduzione per risolvere casi piccoli e grandi, e alcune vedono entrare in scena altri personaggi del canone tradizionale come Mycroft, il fratello maggiore dell'investigatore, che fa capolino nel racconto Scambio di Identità di Colin Dexter (l'ideatore dell'Ispettore Morse, per chi conosce la serie tv trasmessa qualche tempo fa da Paramount) e Moriarty, la cui ombra si intravede in un altra delle novelle della sezione (non vi dico quale per non fare spoiler). 
Certo se dovessi suggerire un titolo alternativo per alcuni racconti di questa sezione, sicuramente direi "Holmes a stelle e strisce" perché molti di questi giallisti contemporanei, di origine statunitense, non hanno esitato a inserire un richiamo alla madrepatria nei loro racconti dedicati a un simbolo della cultura british, sia esso un personaggio, un'ambientazione o anche solo una battuta. 
Da questo punto di vista, mi ha colpito il racconto Eventi straordinari nella città elettrificata di Thomas Perry, ambientato proprio in America, al tempo della Grande Esposizione Universale del 1901, e con caso decisamente pretenzioso per un racconto di poco più di venti pagine che vede coinvolto il presidente degli Stati Uniti in persona. 
Anche gli altri racconti tuttavia non sono affatto male: in tutti è possibile scorgere sprazzi della genialità di Holmes, alle prese con una vasta gamma di personaggi e di casi, frutto dell'inventiva dei vari scrittori che hanno contribuito alla raccolta, di cui, a parte Dexter, non conoscevo nessun altro nome (shame on me, e sulla mia ignoranza in materia). 
Forse Vittoriani contemporanei non sarà una delle sezioni più innovative o sconvolgenti dell'opera, ma di sicuro si tratta di una di quelle meno traumatiche per i puristi di Arthur Conan Doyle, che possono leggere racconti di autori che hanno compreso, e fatto propria, l'essenza più profonda di Sherlock Holmes. 

5 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie! Avevo paura fosse breve rispetto agli altri pubblicati nell'evento ma, in realtà, il risultato soddisfa anche me!

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  2. Mi piacciono le storie ambientate alla Grande Esposizione Universale. Per ora ho letto solo quello di Stephen King ma sono curiosa anche per gli altri.
    Buone letture!

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    1. Sarà il periodo ma è già la seconda storia ambientata nella stessa Grande Esposizione che mi capita di leggere nell'ultimo mese (anche A caccia del diavolo della Maniscalco è in parte ambientato nello stesso evento)

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