Pagine

mercoledì 4 novembre 2020

Review Party: Così si perde la guerra del tempo - Amal El-Mohtar e Max Gladstone

Ciao a tutti. Non avrei mai creduto che questo libro venisse tradotto in italiano, forse perché il romanzo breve fantascientifico epistolare non è proprio un genere che ci appartiene, ma nei siti inglesi tutti, e ripeto tutti, ne parlano bene. Così si perde la guerra del tempo ha fatto incetta di premi ed acclamazioni: capite perché le mie aspettative sono così alte? 


TITOLO: Così si perde la guerra del tempo 
AUTORE: Amal El-Mohtar e Max Gladstone
COLLANA: Oscar Fantastica Blink   
PREZZO (CARTACEO): 14,00€
PREZZO (EBOOK): 7,99€ 
TRAMA: Tra le ceneri di un mondo in rovina, un agente del comandamento trova una lettera: "bruciare prima di leggere". Inizia così la strana corrispondenza tra due agenti rivali, Rossa e Blu, emissarie di due fazioni in lotta, ciascuna desiderosa di controllare il passato per dominare il futuro. Ma quella che è iniziata come una sfida a distanza presto si trasforma in qualcosa di diverso, presto si trasforma in qualcosa di diverso. Qualcosa di epico. Qualcosa di romantico... qualcosa che potrebbe farle uccidere. Perché in fine dei conti c'è una guerra in corso. E qualcuno deve vincerla. Non è così che funziona?



Così si perde la guerra del tempo è uno dei romanzi brevi più accalamati degli ultimi anni, frutto della collaborazione tra gli scrittori Amal el-Mohtar e Max Gladstone. Avevo aspettative altissime nei suoi confronti… senza però avere chiari gli argomenti di cui trattava.
Avevo capitolo solo due cose: che era un libro di fantascienza con la struttura del romanzo epistolare. E, per circa tre quarti del romanzo, queste sono rimaste le sole due cose che ho capito della storia.
Scherzo… ma non troppo.
Fatto sta che Così si perde la guerra del tempo è una storia particolarissima e difficile da inquadrare. Si svolge infatti a cavallo tra le epoche storiche e ha per protagoniste due agenti rivali provenienti da un futuro remoto e molto diverso dal mondo che conosciamo: Rossa e Blu. 
Il loro compito è quello di intervenire negli eventi per favorire nel futuro le loro agenzie: ma come e quando sia iniziata questa guerra non ci viene detto. Quello che sappiamo è che, un giorno, Blu fa in modo che Rossa riceva una lettera da lei, la prima di un lungo scambio che vedrà queste due anime nemiche avvicinarsi sempre più, fino ad innamorarsi. 
La dinamica tra le due protagoniste è molto bella. Certo, un po’ accelerata, ma dopotutto questo rimane comunque un romanzo breve: nonostante la lunghezza ridotta gli autori riescono lo stesso a regalare a Rossa e Blu una caratterizzazione indimenticabile e una definizione di identità sessuale decisamente originale. Infatti, sebbene le due protagoniste si definiscano con pronomi femminili, ho percepito la loro femminilità come al di fuori degli stereotipi e quasi genderfluid… dopotutto Red e Blue, in inglese, sono nomi unisex. 
Tra l’altro sono venuta a conoscenza del fatto che gli autori hanno scritto singolarmente le lettere delle protagoniste: in particolare Amal el-Mohtar si è occupata delle lettere di Blu, mentre Max Gladstone ha redatto quelle di Rossa. Sulla carta l’idea è geniale, peccato che con la traduzione italiane le sfumature dello stile degli autori tendono a perdersi.
Quello che invece non si perde è la bellezza della scrittura. Mi credete se vi dico che Così si perde la guerra del tempo è uno dei romanzi meglio scritti che ho letto negli ultimi mesi? Uno di quelli che ti fa pensare: “Cavolo! Vorrei proprio scrivere così”. Fidatevi di me.
Tra l’altro sarà anche lungo poco più di duecento pagine, ma Così si perde la guerra del tempo è ricco di sostanza: mi ha emozionato, commosso, anche fatta arrabbiare in certi passaggi.
L’unica cosa che non sono riuscita ad amare di questo romanzo è l’ambientazione. 
Gli autori hanno avuto una idea forte ma, a mio avviso, non sono riusciti a svilupparla fino in fondo: l’ambientazione futuristica è interessante, ma descritta sommariamente e la lettura mi ha lasciata con più domande che risposte. Ancora una volta capisco che si tratta di un romanzo breve e che, se avessero descritto per filo e per segno l’ambientazione i due autori avrebbero tirato fuori una trilogia di mattoni di cinquecento pagine l’uno perdendo tutto l’aspetto emozionale del testo, ma, diamine!, ho dovuto rileggere due volte le prime pagine perché non stavo capendo assolutamente un’acca di quello che stavo leggendo!  
Dunque la mia valutazione finale è di tre stelline e mezzo. Così si perde la guerra del tempo merita tutto l’hype e tutti i premi che ha vinto, tuttavia non posso non sottolineare il fatto che non è un’opera né priva di difetti, né adatta a tutti i lettori e che, in ogni caso, l’inizio lascia molto disorientati. 

1 commento:

  1. La sto leggendo, sono all'inizio, e la sto trovando molto strana, però la trama e i personaggi mi incuriosiscono, quindi continuo ;)

    RispondiElimina