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giovedì 17 settembre 2020

Review Party: Quello che si salva - Silvia Celani

Buongiorno a tutti! In questa settimana di recensioni, dopo la fisica passiamo alla storia con Quello che si salva, il nuovo romanzo di Silvia Celani edito Garzanti che si svolge a Roma, tra passato e presente. 



TITOLO: Quello che si salva
AUTORE: Silvia Celani
COLLANA: Garzanti
PREZZO (CARTACEO): 16,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Abbiamo una vita sola per essere ciò che vogliamo. Solo un passo divide Giulia dalla vetrina. Un passo che, però, le sembra il più lungo che abbia mai fatto in vita sua. Dietro il vetro, c’è un oggetto che non vede da tanto tempo, ma la cui immagine è impressa a fuoco dentro di lei. Per tutti è una semplice trottola, ma per Giulia rappresenta l’attimo in cui il mondo si è fermato, lasciandola in bilico sull’abisso. Ora è di nuovo davanti ai suoi occhi. All’improvviso rivede sé stessa giovane. La ragazza che nel 1943, nei mesi dell’occupazione tedesca di Roma, ha trovato il coraggio di combattere per la libertà, di impugnare una pistola per reagire all’orrore nazista, di premere il grilletto con le mani che fino al giorno prima sfioravano con delicatezza i tasti di un pianoforte. Come se fosse l’unica scelta possibile, come se un’altra strada non fosse percorribile. Accanto a lei, Leo e il loro amore, nato nei rifugi in cui sono stati costretti a nascondersi e tra gli abbracci per superare la paura. Leo che una notte le ha detto che, qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe dovuto custodire la trottola che le aveva mostrato. Un oggetto che, per lui, significava moltissimo. Così nulla sarebbe mai cambiato tra di loro. Quando, dopo una retata, Giulia ha perso le sue tracce, non è più riuscita a ritrovare la trottola. Quel giorno tutto ha smesso di girare. E adesso eccola di fronte a lei, dietro quella vetrina. Giulia deve scoprire come sia finita lì. C’è un’unica persona a cui è pronta a raccontare la propria storia: Flavia, che ha cresciuto come fosse una nipote. Perché sappia che non è vero che i vuoti lasciati dalle persone che abbiamo amato non si riempiono più. In realtà sono sempre colmi della loro presenza: bisogna solo non aver paura di ascoltare.



Quello che si salva è il nuovo romanzo di Silvia Celani, autrice conosciuta soprattutto per Ogni piccola cosa interrotta che... indovinate un po', non ho letto. Non avevo chissà quali aspettative all'inizio della lettura, dovute al fatto che non conoscevo lo stile dell'autrice e la trama mi era sembrata un po' generica, ma, quello che vi posso dire, è che alla fine Quello che si salva mi ha lasciato soddisfatta, anche più di tanti altri libri in cui riponevo aspettative ben più alte.
Quello che mi è mancato in questo libro è l'originalità.
Sarà che ormai, da quando ho aperto il blog, ho letto centinaia di libri, ma è diventato difficile trovare una storia che sappia sorprendermi. Quello che si salva non è fra quelle: gli elementi che ho trovato nel romanzo li avevo già visti prima in altre storie, dall'amicizia tra la protagonista giovane e quella anziana, alle storie che si sviluppano su due piani temporali paralleli, il presente e il passato, per poi intersecarsi nel finale, fino alla duplice storia d'amore.
Un sevivon ebraico
Fortunatamente, come ho già ripetuto in altre recensioni, una storia già vista non è per forza brutta, anzi spesso libri che scorrono su binari classici risultano migliori rispetto ad altri che magari presentano una trama inedita ma peccano in caratterizzazione dei personaggi e stile dell'autore.
Fortunatamente questo libro appartiene alla prima categoria: Quello che si salva è una lettura che riempie l'anima. Nonostante sia un romanzo piuttosto breve, la storia è intensa e lascia un messaggio al lettore di amore e speranza.
Protagonista è Flavia, una ragazza con un padre assente, una madre che non ha tempo per lei e un fratellino che sembra avere problemi di aggressività. La sola amica di Flavia è Giulia, detta Nonna Luli, una arzilla signora di novant'anni che ormai è entrata a fare oarte della famiglia della ragazza. Durante una delle loro uscite Nonna Luli vede nella vetrina di una casa d'aste un sevivon, una particolare trottola ebraica che la riporta ai tempi della sua giovinezza, nella Roma invasa dai Nazisti. Tocca a Flavia svelare i misteri che legano nonna Luli al sevivon, ma fortunatamente può contare sull'aiuto di Lorenzo, il proprietario della casa d'aste, che nutre interessi non solo nei confronti della storia di Giulia...
Come potete immaginare, questa storia è in parte anche un romanzo storico, ambientato ai tempi della seconda guerra mondiale. Sinceramente si tratta dei capitoli che ho preferito: l'autrice, come racconta anche nella nota al termine del libro, ha svolto un buon lavoro di documentazione e ricostruzione storica e tutti i personaggi citati nella storia sono ispirati a partigiani realmente esistiti, che hanno lottato per la liberazione della loro città (non è un caso che la prima cosa che ho fatto terminata la lettura è stata colmare le lacune che avevo nei confronti degli uomini e, soprattutto, delle donne citate, come Carla Capponi a cui la protagonista è ispirata).
La tensione, in questa parte della storia, è alta, la storia d'amore tra Giulia e Leone è coinvolgente e la narrazione in prima persona permette l'immedesimazione con la protagonista.
Al contrario, i capitoli dedicati a Flavia li ho trovati più piatti. A parte che non ho capito appieno la scelta dell'autrice di usare una narrazione in terza persona, ma la sua storia con Lorenzo l'ho trovata prevedibile e la risoluzione dei suoi problemi famigliari alquanto frettolosa.
Ciò non toglie che, comunque, questo romanzo, col suo finale, mi abbia commossa e che il messaggio che mi abbia lasciato sia molto più importante di quello di altri libri con personaggi più simpatici, scritti meglio ma con contenuti più frivoli.
Per questo motivo la mia valutazione è di quattro stelline: Quello che si salva non è esente da difetti ma in ogni caso rimane un buon libro che forse non sarà la storia più originale del mondo, ma che comunque vale la pena leggere.

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