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mercoledì 3 giugno 2020

Review Party: Uno scontro di re. Il trono di spade. Libro secondo: volume 1 (Graphic Novel) - George R.R. Martin, Landry Q. Walker e Mel Rubi

Ciao a tutti. Il libro di cui vi parlo oggi è una graphic novel tratta da uno dei miei romanzi preferiti di sempre: sto parlando di Uno scontro di re di George R.R. Martin, libro secondo delle Cornache del Ghiaccio e del Fuoco, adattato da Landry Q. Walker e illustrato da Mel Rubi.



TITOLO: Uno scontro di re. Il trono di spade. Libro secondo: volume 1 (Graphic Novel)
AUTORE: George R.R. Martin, Landry Q. Walker, Mel Rubi
COLLANA: Oscar Ink 
PREZZO (CARTACEO): 28,00€
PREZZO (EBOOK): 11,99€ 
TRAMA: "Uno scontro di re" è il volume primo di due del secondo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. In una terra di sinistra magia e violenza, ma anche di eroismo e passione, il cielo si accende di una cometa rosso sangue. Porterà trionfi o sciagure? Il fantasy di George R. R. Martin diventa un graphic novel d'autore


Dalle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin sono nati una moltitudine di opere collaterali: dagli spin off, scritti dallo stesso autore, a volumi illustrati sui luoghi della saga, dalla serie tv, ai videogiochi fino a questa graphic novel che, con molta ambizione, si pone l'obiettivo di riportare a fumetti l'intera serie.
Lo scorso anno sono usciti i primi due volumi di questa mastodontica graphic novel, che insieme ripropongono sotto forma di vignette e grandi tavole illustrate, il libro noto come Il trono di spade, mentre adesso è appena arrivato in libreria il terzo libro, che ripercorre la prima metà di Uno scontro fra re (o, se come me avete la vecchia edizione Oscar Bestsellers, il romanzo Il regno dei lupi).
Sinceramente non avevo letto le parti precedenti della graphic novel anche se, avendo letto e riletto l'opera di Martin sapevo che avrei potuto iniziare la lettura dal secondo volume senza rovinarmi alcun colpo di scena (ed infatti è stato proprio così).
Ecco allora le mie impressioni su quest'opera:

     La prima cosa che mi ha stupito ma davvero, davvero in positivo, è stata l'assoluta fedeltà all'opera di Martin. Anche al costo di dare vita a un (mezzo) libro enorme (ogni libro per ora è stato diviso in due, ma non escludo che i più grossi possano essere spezzati anche in tre) gli autori hanno infatti riportato fedelmente ogni scena e ogni capitolo del libro al punto che, spesso, anche i dialoghi mi sono sembrati gli stessi del romanzo. Ciò quindi mi ha permesso di immergermi di nuovo nelle atmosfere della Westeros di Martin senza avere l'impressione di avere a che fare con un adattamento realizzato da altri, come è stato per esempio con il telefilm.
     Proprio riguardo a questa fedeltà all'opera originale, mi sono piaciuti parecchio anche i disegni, o per lo meno il fatto che gli autori abbiano deciso di appoggiarsi più alla descrizione del romanzo che alla sere tv. Ciò quindi si traduce nel fatto che, mentre alcuni personaggi, come Sansa e Tyrion, assomigliano alle loro controparti televisive, altri, come Cersei, Arya ma soprattutto Jon, sono completamente diversi dall'attore che li ha interpretati. E si, mi sono innamorata del Jon Snow della graphic novel.
     Tra l'altro l'attenzione per il dettaglio dei due disegnatori è quasi ossessiva: il Folletto ha gli occhi di due colori diversi (come nel libro), Daenerys dopo essere sopravvissuta al fuoco ha perso la sua caratteristica chioma argentea (elemento che nella serie tv è stato completamente ignorato) e anche tutti gli altri personaggi rispecchiano alla perfezione la descrizione che me ha dato Martin, presentando caratteristiche e lineamenti che nella serie, per un motivo o per un altro, non è stato possibile inserire.

Per quanto riguarda lo stile, come ho detto prima, i dialoghi sono ripresi paro paro, adattati o ridotti, dall'opera originale e quindi, visto che per me i primi tre volumi delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sono tra i miei fantasy preferiti, anche questa graphic novel finisce dritta dritta tra le migliori letture dell'anno. Dopotutto, per quanto riguarda i contenuti, non vi è una grande differenza tra romanzo e graphic novel, se non altro che nel primo è possibile ammirare la mostruosa abilità della penna di Martin, mentre nel secondo caso si possono apprezzare le capacità artistiche di Mel Rubi (Landry Q. Walker si è occupato dell'adattamento in questo genere). 
Per questo motivo la mia valutazione è di... quattro stelline e mezzo. Perché non cinque?
Semplice perché rispetto alla prima metà di Uno scontro fra re io preferisco la seconda metà, e se questa graphic novel si è dimostrata così bella nella parte di romanzo che mi piace di meno, figurarsi cosa potrà essere il secondo volume, che contiene eventi del calibro della battaglia delle Acque Nere e della Casa degli Eterni.

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