Salve. Oggi e domani vi presento due recensioni che fanno sì parte di iniziative promozionali per due nuove uscite, ma rientrano anche nella vecchissima rubrica del blog "Il giro del mondo in 80 libri". E che giro!
Oggi infatti siamo in Malesia con The ghost bride. La sposa fantasma di Yangsze Choo, da cui è stata tratta una serie Netflix che potremo vedere anche in Italia.
E domani? Preparate i cappotti pesanti: si va al freddo!
AUTORE: Yangsze Choo
COLLANA: HarperCollins Italia
PREZZO
(CARTACEO): 19,00€
PREZZO
(EBOOK): 8,99€
TRAMA: Malesia, 1893. È una serata afosa e la giovane Li Lan siede nello studio del padre nel tentativo di rallegrarlo. Spirali di fumo si innalzano lente dalla pipa da oppio dell'uomo che, seduto nella sua poltrona di vimini, si lascia andare al vizio che li ha condannati alla bancarotta. I Pan erano una famiglia benestante della ricca città portuale di Malacca, ma da quando il vaiolo si è portato via la madre e ha lasciato sfigurato il padre, Li Lan sa di avere poche prospettive per il futuro. Improvvisamente suo padre, risvegliatosi dal torpore, le fa una strana richiesta. La ricca e potente casata Lim l'ha scelta come sposa per il loro primogenito, Lim Tian Ching, morto in circostanze misteriose. Si tratterebbe dunque di un "matrimonio fantasma", di quelli che si celebravano quando una famiglia desiderava placare uno spirito inquieto. L'unione potrebbe garantire una casa e una posizione di privilegio a Li Lan per il resto della vita, ma il prezzo da pagare sarebbe terribile. Lei sa che da questa scelta dipende il futuro della sua famiglia, eppure nel profondo del cuore sente che non deve accettare. Dopo una semplice visita di cortesia nella nobile dimora dei Lim, Li Lan comincia a essere perseguitata nel sonno dallo spirito del promesso sposo. Notte dopo notte viene trascinata contro la sua volontà nel paese delle ombre, un mondo parallelo fatto di città fantasma e demoni assetati di vendetta, schiacciato da una mostruosa e ineluttabile burocrazia. È qui che il ricco e borioso Lim Tian Ching la aspetta e non intende lasciarla andare. Eppure è solo qui che Li Lan può liberarsi dal maleficio: deve scoprire i segreti più oscuri della famiglia Lim, ma anche di suo padre. E deve farlo in fretta, prima di rimanere intrappolata nell'Oltretomba per sempre...
Ormai Netflix è un
fenomeno globale: oltre ai film e alle serie tv americane, infatti, il grande
sito web permette di vedere prodotti da tutto il mondo, non solo Sud America ed
Europa.
Complice quindi
l'uscita nel sito colosso dello streaming della serie tv omonima, arriva anche
in Italia The Ghost Bride - La sposa fantasma, romanzo della malese
naturalizzata americana Yangsze Choo.
La storia è un
fantasy paranormale ambientato in Malesia alla fine dell'Ottocento che prende
spunto da una tradizione dell'epoca per cui erano possibili, in certe
situazioni, i matrimoni tra un vivo e un defunto.
Nel caso del
romanzo, la povera Li Lan, la giovane protagonista, è perseguitata dallo
spirito di Lim Tiang Chin, erede di una ricca famiglia locale, che non solo
afferma di essere stato assassinato dal cugino, ma che la vuole a tutti i costi
sposare.
La storia poggia su
delle premesse davvero interessanti ma, a mio avviso, non sfruttate al meglio:
il matrimonio con il fantasma e il possibile assassinio di Lim Tiang Chin sono
infatti due pretesti che l'autrice usa per descrivere il viaggio di un vivo
nell'aldilà e, in quanto tali, vengono frettolosamente liquidati alla fine del
romanzo, sprecando una certa potenzialità della trama.
Tuttavia la parte
originale del racconto, il viaggio di Li Lan, è descritta benissimo: il mondo
dei defunti, ricalcato, con qualche licenza poetica, sulle tradizioni della
comunità cinese di Malesia, non assomiglia a niente di cui abbia letto prima, e
ho apprezzato come l'autrice abbia deciso di prendere spunto dalle proprie
radici per scrivere questo libro, regalano non solo capitoli ricchi di poesia,
ma anche interessanti riflessioni sul rapporto tra i vivi e i morti.
Locandina della serie tv Netflix |
Lo stile della Choo
ricalca molto quello degli scrittori orientali, nonostante l'autrice sia di
lingua inglese: è infatti ricco di descrizioni e permette al lettore di
immergersi, in modo davvero evocativo, nelle atmosfere di una Malesia da noi lontana
sia nello spazio che nel tempo.
Tuttavia, ho
trovato che ci sia una certa pesantezza di fondo, come spesso capita nelle
opere scritte da autori orientali in lingua inglese e destinate al mercato
editoriale occidentale.
Infatti,
specialmente nei primi capitoli, ogni volta che viene citata una tradizione
malese o comunque qualcosa di insolito agli occhi di un lettore occidentale,
l'autrice si sente in dovere di approfondirla, aggiungendo paragrafi di
descrizioni quasi stesse scrivendo un documentario anziché un romanzo
paranormale.
Non che mi
dispiaccia, sono sempre curiosa nei confronti di usi e costumi diversi da
quelli europei, ma con una scrittura già abbastanza pesante di suo, e la
presenza delle note a piè di pagina, avrei preferito che la narrazione fosse un
po' più equilibrata anche perché la trama finisce per essere sepolta da questa
tonnellata di informazioni rallentando di parecchio il ritmo della storia e
rovinando la scorrevolezza del racconto.
Tuttavia, la mia
valutazione è comunque positiva, di tre stelline e mezzo, dove quella mezza
stellina che manca è dovuta proprio alla pesantezza di certi capitoli.
Non ho Netflix ma,
se mai lo farò, aggiungerò alla lista di serie tv da vedere anche The ghost
bride. Tra l'altro, dando un'occhiata al trailer, ho notato alcune modifiche
alla trama del romanzo che, oltre a una maggiore attenzione all'elemento giallo
della trama, a mio avviso, potrebbero riuscire a dare alla storia quella spinta
in più che è mancata durante la lettura del libro di Yangszee Choo.
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