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lunedì 11 dicembre 2017

Recensione: Caraval - Stephanie Garber

Ciao a tutti! Indovinate chi ritorna? Ebbene si, in questo periodo sono apparsa e scomparsa, come un fantasma. Colpa di questa laurea tanto attesa, prevista se tutto andrà bene per giovedì, e che ha assorbito ogni minima energia.
Tornando al blog, dato che non ho nemmeno l'ispirazione per qualche post natalizio (as usual) dedicherò questo dicembre alle recensioni arretrate, perché in fondo sono una pessima blogger. Iniziamo con Caraval: lettura consigliata perché è riuscita a farmi perdere ore preziose nella stesura della tesi (il che per un libro è un aspetto più che positivo)

TITOLO: Caraval
AUTORE: Stephanie Garber
COLLANA: Rizzoli 
PREZZO (CARTACEO): 18,00€
PREZZO (EBOOK): 8,99€
TRAMA: Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino... Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre...





Quando un romanzo inizia a vedersi in ogni blog di ogni paese del mondo c'è da iniziare a preoccuparsi. Sono una persona che inizialmente diffida dei romanzi ultra pubblicizzati e popolari: il rischio di rimanerne delusi è dietro l'angolo. Caraval è uno di questi libri: romanzo d'esordio di Stephanie Garber, ha destato grande scalpore in seguito alla sua pubblicazione negli Stati Uniti e i suoi diritti sono stati subito acquistati in mezzo mondo, Italia inclusa.
Non potevo non leggere Caraval: non solo perché lo vedevo ovunque, e spesso recensito bene, ma anche per la sua splendida copertina, per il genere fantasy, che è uno dei miei preferiti, e per la trama che prometteva colpi di scena, magia, illusioni, e soprattutto un gioco, Caraval, a cui la protagonista viene costretta a partecipare. Ho iniziato a leggerlo con un pizzico di diffidenza e molte aspettative, ma devo dire che, quando hai la laurea a un mese di distanza, metà tesi da scrivere, e l'unica cosa che vuoi fare è proseguire con la lettura, vuol dire che la verità è una: Caraval ha fatto centro.
Non è un capolavoro, non è un romanzo perfetto, ma era esattamente quello che cercavo in questo periodo: un mondo fantasy, misteri, illusioni e anche una storia d'amore che non guasta.
Protagonista è Rossella Dragna, figlia del governatore dell'Isola Conquistata di Tresda. O forse dovrei dire Scarlett Dragna: infatti non si sa esattamente per quale motivo il nome della protagonista è stato italianizzato e reso assonante a quello della sorella Donatella. Apriamo una parentesi: all'inizio ero rimasta sconvolta e scocciata, come molti lettori, dalla scelta: che motivo c'era di italianizzare Scarlett e lasciare invariati tutti gli altri nomi? Tuttavia più la lettura avanzata, più la scelta, alla fine, non mi turbava più di tanto, anzi alla fine avrei consigliato alla Garber di utilizzare anche lei Rossella, tanto era più musicale, e addirittura adeguato rispetto all'originale (al punto che non riesco più nemmeno a pensarla come Scarlett Dragna).
La storia è avvincente: un gioco, il continuo dubbio tra realtà e illusioni e una particolare caccia al tesoro, o meglio alla ragazza, con una storia d'amore, non troppo smielosa in mezzo. Obiettivo di Caraval infatti è ritrovare Donatella, la sorella della protagonista, la quale si trova così coinvolta in una caccia alla persona alla quale non voleva nemmeno partecipare, da concludere nel minor tempo possibile per tornare a casa e sposare il "Conte", misterioso individuo che è la chiave per garantirle un futuro lontano dal padre violento.
Rossella/Scarlett è la classica protagonista che uno si aspetta di trovare in un romanzo di questo genere. Ha un bel caratterino, nascosto però da un'indole saggia e riflessiva, e, soprattutto, un enorme affetto per la sorella, Donatella, che, a dire il vero, ho trovato più interessante: impulsiva, vanesia, ma con molti lati nascosti. Tra i personaggi Julian è quello che gli inglesi chiamano "love interest": un bel ragazzo che nasconde molti segreti, che, nonostante non sia tra i miei protagonisti maschili preferiti  risulta comunque un personaggio ben inserito nel contesto in cui agisce.
Lo stile dell'autrice mi è piaciuto... ma al tempo stesso non mi è piaciuto. Cercherò di spiegarmi meglio: è impossibile pensare a Caraval come una storia in bianco e nero. I colori, le illusioni, la magia giocano un ruolo da protagonisti anche nella scrittura e la Garber cerca di enfatizzare al meglio questo aspetto nella sua narrazione. Anzi, a volte finisce per enfatizzarlo persino troppo! Infatti, talvolta ho trovato le descrizioni eccessivamente elaborate: è una critica che faccio spesso, però, sinceramente, non amo troppo quegli stili che per sembrare artistici e raffinati finiscono per essere fin troppo pacchiani, appesantendo non poco il romanzo. Fortunatamente la vicenda è così interessante che non mi sono mai annoiata ma, in più di qualche caso, fossi stata la editor del romanzo, avrei detto
In conclusione? La mia valutazione è di quattro stelline e mezzo. Caraval è stata una lettura sorprendente, non esente da difetti ma capitata nel momento migliore perché potessi apprezzarla al meglio. Nonostante Caraval sia una lettura autoconclusiva, che ci presenta una storia con un inizio e una fine ben definiti, sono molto curiosa di leggerne il seguito, Legendary, previsto per il prossimo anno, incentrato su Donatella, che spero porti luce nelle questioni rimaste in sospeso in questo volume.

2 commenti:

  1. Bella recensione, dovrò leggerlo allora :)

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  2. Te lo consiglio vivamente! La storia è avvincente ma anche l'interno del cartaceo è curatissimo e un piacere per gli occhi!

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