Ebbene si, mi sono laureata!
E' solo la triennale, ma è stata un'emozione (e una fatica) non da poco, contando poi che la settimana successiva c'era già il primo esame di magistrale.
Ma ora sono in vacanza, e ho deciso di riprendere in mano questo blog e di cominciare, per prima cosa, dalle innumerevoli recensioni arretrate accumulate.
AUTORE: Debbie Howells
COLLANA: Newton Compton Editori
PREZZO (CARTACEO): 10,00€
PREZZO (EBOOK): 0,99€
TRAMA: Quando Rosie Anderson, una ragazza di appena diciotto anni, scompare, la cittadina idilliaca dove viveva non è più la stessa. Kate, la giardiniera del posto, è scossa e tormentata dal senso di colpa. Conosceva bene Rosie e, negli ultimi tempi, forse era arrivata a conoscerla anche meglio della madre. Rosie era bella, buona e gentile. Veniva da una famiglia amorevole e aveva tutta la vita davanti a sé. Chi avrebbe mai voluto farle del male? E perché? Kate è convinta che la polizia non stia valutando tutti gli indizi. Di sicuro qualcuno in paese sa più di quel che dice. Via via che le ricerche del colpevole vanno avanti, Kate è sempre più ossessionata dalla soluzione del mistero…
Un thriller psicologico avvincente e una storia piena di segreti oscuri, ossessione e suspense.
Tutti hanno dei segreti ma alcuni sono più pericolosi di altri
Una cittadina in stato di shock. Una famiglia lacerata. Chi nasconde la verità?
Un thriller psicologico avvincente e una storia piena di segreti oscuri, ossessione e suspense.
Tutti hanno dei segreti ma alcuni sono più pericolosi di altri
Una cittadina in stato di shock. Una famiglia lacerata. Chi nasconde la verità?
Ma che bella copertina! È stato questo il primo pensiero quando La
donna silenziosa, romanzo di Debbie Howells, autrice di cui sinceramente mai
avevo sentito parlare, è arrivato a casa mia.
Anche le premesse mi intrigavano: il giallo, ormai lo avrò ribadito
duecento volte, è uno dei miei generi preferiti, e l'ambientazione inglese, la
scomparsa di una ragazza, e il tema del giardino che ricorre un po' in tutto il
libro, promettevano proprio una bella lettura. Le prime cinquanta pagine,
infatti, mi sono piaciute: il romanzo si apre subito con la scomparsa di Rosie,
una ricca ma timida ed isolata ragazzina di provincia, che coinvolge subito la
città intera e soprattutto Kate, una fioraia appassionata di cavalli e amica
della giovane. Quest'ultima si sente direttamente coinvolta nell'evento e cerca
subito di aiutare Jo, la madre della scomparsa, la quale però si manifesta fin
da subito un personaggio incostante, affetto da depressione e dalla mania di
sembrare sempre, e a tutti i costi, la donna perfetta.
Da qui in poi però, il romanzo comincia a diventare estremamente
confuso: al punto di vista di Kate, che racconta il proseguo delle indagini e
il continuo cercare di relazionarsi con Jo e la sua famiglia, si aggiunge
quello di Rosie che, di punto in bianco, inizia a raccontare tutta la sua vita
dall'infanzia: l'effetto, visto che molti eventi non riguardano direttamente
l'intreccio del romanzo, è a metà il confuso e il voler allungare il brodo, per
una storia che, tolti questi intermezzi, si sarebbe potuta concludere in meno di
duecento pagine. Forse alcuni dei flashback di Rosie possono essere anche utili
per la soluzione del caso, ma a mio avviso sono comunque troppi e mal
impiegati.
Il romanzo poi conta un terzo punto di vista, quello di Delphine,
enigmatica sorellina di Rosie: i suoi capitoletti, brevi e scritti apposta per
risultare misteriosi, mi hanno colpita, al punto che me avrei voluti altri
rispetto ai pochi presenti, ma anche confusa ancor di più.
Il grosso problema di questo romanzo, infatti, è il non sapere
esattamente che tipo di libro essere, che provoca un senso di smarrimento nel
lettore.
Giallo psicologico? Giallo paranormale? Giallo rosa?
Boh.
Sinceramente al termine della lettura non sono ancora riuscita a
decifrare l'esatta natura di questo romanzo, e ciò mi ha dato un po' fastidio:
l'autrice infatti ha voluto inserire un pizzico di paranormale (o forse ho male
interpretato io?) in un contesto assolutamente realistico, ma, alla fine, ciò non
ha dato un tocco in più al libro, come speravo, piuttosto mi ha reso confusa e
non troppo soddisfatta. Anche la caratterizzazione dei personaggi non mi ha
convinto più di tanto: per creare colpi di scena inaspettati, la Howells ha
dato talmente tante sfaccettature alla personalità dei protagonisti che
personaggi che in un capitolo si comportano in un modo dopo poche pagine
cambiano completamente la caratterizzazione. Bipolarismo o un'autrice che ha un
po' esagerato nel voler creare personaggi sorprendenti?
In conclusione, la mia valutazione è di tre stelline. La donna
silenziosa mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca: le premesse per un buon
romanzo c'erano tutte, ma la maniera in cui l'autrice ha scelto di sviluppare
gli eventi, un po' caotica e difficile talvolta da interpretare, ha finito per
rendere la lettura un po' sotto alle mie aspettative.
Bella recensione, anche se il romanzo non ti ha soddisfatto del tutto.
RispondiEliminaLo aggiungerò comunque nella mia lista ;)