Ciao a tutti! Intramezzo nell'ondata di recensioni (se tutti i post fossero stati recensioni avrei chiamato questa rubrica Review Week!). Ringrazio tantissimo Bianca per questa splendida (nonché lunga, ma avevo davvero tante cose da chiedere... e mi sono pure trattenuta!) intervista.
Ps: c'è solo uno spoiler, relativo a La Prima Cosa Bella, ma è stato segnalato a dovere.
Ps: c'è solo uno spoiler, relativo a La Prima Cosa Bella, ma è stato segnalato a dovere.
-L'ultima notte al mondo (e
lo dico da lettrice) è stata una lettura molto coinvolgente: personalmente mi
sono trovata ad esultare o talvolta inveire contro i protagonisti. Da
scrittrice invece come è stato scrivere questo romanzo?
Prima di tutto: grazie, è
bello sapere di averti fatto compagnia. Scriverlo è stato divertente, ero in
preda a una sbronza di ispirazione. La prima stesura è stata fatta in 28 giorni
netti. Puoi immaginarti.
-Come hai trovato
l'ispirazione e quanto vi ha influito in questo caso la musica di Tiziano
Ferro?
Questo romanzo parte da
Albion, e non tanto per l'omonimia dei protagonisti. Parte da lì perché una
delle cose che volevo raccontare con la saga era che la ricchezza, i ricchi, il
lusso, l'ostentazione del privilegio per me non sono fonte di nessun mito
moderno. Proseguivo nella mia demitizzazione narrativa della ricchezza, insomma,
il setting, Bologna e la televisione privata, viene invece dal mio vissuto. Per
anni, dopo la laurea, ho fatto lo stesso mestiere di Marco. Le canzoni di
Tiziano Ferro sono state il legante. Il filo rosso, talora invisibile agli
occhi, ma sempre presente.
-Ho apprezzato tantissimo la
novella Ed ero contentissimo, che mi ha fatto, se possibile, amare Marco ancora
di più. Una domanda però: tu consiglieresti di leggerla prima o dopo L'ultima
notte al mondo?
Avevo dei dubbi, lo ammetto.
È un prequel, ma è stato scritto dopo. Quindi la collocazione alla fine del
volume è giusta: va letto dopo.
-Domanda invece per La prima
cosa bella: ci sarà mai un sequel o una novella o anche solo una scena extra su
Wattpad? (SPOILER ALERT: Apro una
parentesi a tema Harry Potter che probabilmente taglierò nella pubblicazione
del post perché molto spoiler, oltre che sostanzialmente inutile: ho sempre
immaginato l'ultima scena con un Dante all'aeroporto che impugna il carrello
bagagli in stile Harry Potter e che sta per attraversare il suo personale
binario 9 3/4 per andare in America o meno e rimane lì, a metà, senza sapere se
lo fa sul serio o si becca solo "una sonora testata" come Harry e Ron
in Harry Potter e la camera dei segreti)
(spero che lasci questa parte!) sai cosa? Ammetto che ho moltissime
difficoltà a tornare su La Prima Cosa Bella perché era un libro che mi metteva
a nudo, un libro testamento con il quale non riesco a giocare al narratore che
crea, distrugge e comunque tiene le fila, come invece faccio con altri testi.
In ogni caso, se mai dovessi scrivere quel missing moment te ne attribuirei il
soggetto :D
-Per quanto abbia adorato sia
La prima cosa bella che L'ultima notte al mondo un posticino del mio cuore (e
della mia libreria!) sarà sempre dedicato Marco Cinquedraghi e a tutti gli
altri. Per cui, la domanda è abbastanza diretta: che fine ha fatto Albion?
La fine che fanno i libri
sfortunati, temo. Il fatto che fosse molto amato da chi lo leggeva non è
bastato a salvarlo. Non ha un editore. A volte valuto di pubblicarlo
serializzato su una piattaforma. Ma c'è sempre il problema che non potrei serializzare
il primo e il secondo tomo. Dovrei limitarmi al terzo. Ci penso sempre.
-Sempre per Albion: grazie
alle note di lettura per Albion Ombre abbiamo potuto apprezzare l'enorme lavoro
di ricerca che sta dietro questa serie. Ora come procedi di solito con queste
ricerche? Le svolgi solo per Albion o anche per gli altri romanzi?
Nessuno dei miei romanzi rosa
ha l'impianto di Albion, nessuno presuppone uno studio così approfondito,
perché ho collocato tutti i miei romance in scenari in cui ho vissuto. Per
esempio ho un inedito che parla di equitazione agonistica (e io l'ho praticata
per anni, e me la cavavo pure); ne ho uno in cui si parla di editoria periodica
(e io ho lavorato per anni in mezzo alle riviste per ragazzi), ho l'ultima
notte al mondo (dove il protagonista svolge un mestiere che è stato il mio).
Insomma non c'è la necessità di leggere saggi per scrivere una pagina. Con
Albion era ed è tutta un'altra storia.
-Ho notato che cambi spesso
il modo di narrare i tuoi libri: dalla terza persona, alla struttura stile film
de La prima cosa bella, al doppio punto di vista di L'ultima notte al mondo,
con il nome di chi parla nel titolo del capitolo. Come decidi il modo in cui
scriverai il romanzo?
In realtà lo decide il
romanzo. Mentre Albion è corale (e la terza persona era obbligata), i romance
si focalizzano su una o due voci. Le due voci per me sono la scelta più
naturale, ma il rischio è che il lettore
si spazientisca per il misunderstanding di cui, lo avrai capito, io faccio uso
abbondante. È il mio modo di parlare dell'incomunicabilità dell'essenziale, il
fatto che gesti e parole siano ostacoli che si mettono di traverso, tra noi e
la verità. Non tutti, però, capiscono che si tratta di questo, o non a tutti
frega, forse. Comunque il fatto che il lettore SAPPIA cosa passa per la testa
dei personaggi lo porta a giudicare "incomprensibile" l'incomprensione
che c'è tra le parti. Il lettore si scorda sempre che il personaggio, a
differenza sua, non è onnisciente. Quindi, per quieto vivere, ogni tanto passo
alla voce unica (l'ho usata nella prima cosa bella e anche nel romanzo
ambientato nel mondo dell'equitazione agonistica) in cui il personaggio sa poco
e nulla e scopre tutto piano piano, esattamente come chi legge. Tuttavia la
prima persona assoluta resta un'esperienza che mi svuota tanto e mi lascia meno
della doppia voce.
- Dante, Marco B., Marco C. e
tutti coloro che arriveranno: quale protagonista senti più simile a te, e quale
invece agli antipodi? Data l'importanza del nome Marco ti chiedo: ci saranno
altri Marco (o anche nomi composti con Marco) in futuro?
Io sono Dante. Questo è il
ceppo più mio. Quindi, come ti dicevo, è difficile tornare a scrivere Dante.
Sono anche un po' Deacon, nel senso che è un'anima gemella. Non sono Lance, non
ho niente di Lance. Non sono neppure Andrea, protagonista del romanzo sui
cavalli, di futura pubblicazione. Venendo al nome Marco, etimologicamente
designa il guerriero e l'uomo. Marco, per me, è come dire Rocky Balboa, ma
anche Mickey, è come dire Aragorn, ma
anche Frodo. Quando ho questo personaggio stoico e guerriero in testa, il
personaggio che cade sette volte, e sette si rialza, io lo chiamo Marco.
Escludo però che ci saranno altri personaggi con questo nome.
Ultime domande random (nonché
piuttosto secche):
-Sarai anche quest'anno al
Lucca Comics?
Tu che dici?
-Su cosa stai lavorando
attualmente?
Due romanzi. Uno spin off dal
titolo Golden boy, che parla del rampollo di un grosso gruppo editoriale e
della sua pluri-licenziata redattrice. Sono una coppia comparsa nelle pagine di
InstaGirl che gridava di essere scritta. Sono alle prese anche con un
romanzo-gioco che si può definire a tutti gli effetti un trash a partire dal
titolo "My Dirty Guardian". Con grande amore e simpatia.
-Si sa già quale sarà il
prossimo romanzo a "vedere la luce"?
Il romanzo sui cavalli, che
potrebbe essere a breve. Brevissimo. Settembre, tipo :D
Adoro alla follia questa autrice per cui ho amato molto questa intervista! ♡
RispondiEliminaSpero con tutto il cuore che qualche casa editrice si sbrighi a comprare Albion perché ho assolutamente bisogno di sapere cosa sta succedendo a Marco e tutti gli altri! :D
E spero anche in una novella per "La prima cosa bella" perché anche se è un po' idiota Dante se lo merita un lieto fine, dai!
Concordo con te, soprattutto sulla prima. Vorrei sapere che fine ha fatto la Limited Edition,mi dispiace che non lo pubblichino più (o hanno chiuso?)
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