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domenica 27 novembre 2016

Recensione: Il principe spezzato - Bianca Marconero

Ciao a tutti! Lo so, è la terza recensione che posto di fila, ma questa dovete assolutamente leggerla. Penso di aver scritto in più di qualche post che leggerei persino la lista della spesa di Bianca Marconero, ma non avevo ancora recensito le due novelle legate alla serie di Albion. In particolare questa, Il principe spezzato, all'inizio mi aveva lasciata senza parole, poi ne avevo scritto una recensione che però avevo pubblicato solo su Amazon. Ora ho riletto sia la novella che la recensione, e di quest'ultima ne pubblico finalmente una versione  corretta,... sperando che gli errori di battitura siano stati tutti corretti! (solitamente qualcuno sfugge sempre al mio controllo!)

TITOLO: Albion. Il principe spezzato
AUTORE: Bianca Marconero
COLLANA: Limited Edition Books
PREZZO (CARTACEO): 5,00
PREZZO (EBOOK): gratis
TRAMA: Riccardo, 99 minuti prima della fine. Morgana, 1167 giorni prima dell’inizio.
Un conto alla rovescia verso l’inevitabile. Il racconto di due vite legate per spezzarsi. Due strade che portano verso un unico istante, che è una fine e un inizio.
Albion – il principe spezzato narra l’antefatto della saga. Accanto a Riccardo e Morgana si muovono i personaggi che hanno reso unico il ciclo di Albion.



Ho atteso con grande ansia l'arrivo del Principe Spezzato, fin dal primo annuncio della sua pubblicazione, ancora per il Natale 2015, e il giorno della sua uscita ero già, neanche alle otto di mattina, su Amazon per scaricarlo.
L'ho terminato in giornata. E ora l'ho riletto, e penso che lo rifarei altre cinquanta volte. 
Sapevo cosa aspettarmi: chi ha letto Albion conosce benissimo la sorte di Riccardo Cinquedraghi, defunto già all'inizio del primo romanzo, una sorta di ombra che aleggia sul protagonista, il fratello perfetto, l'inizio di tante domande che cominciano con "e se...". 
Eppure... devo ammetterlo, da brava illusa, ci speravo in un finale diverso, volevo che, almeno per una volta ci fosse un finale se non lieto, meno amaro, ma ahimè tutto era già deciso ancor prima di pagina uno. 
Lo aveva detto Bianca: si tratta di una morte lunga duecento pagine. 
Mi sembra abbastanza eloquente.
Chiariamoci: Riccardo Cinquedraghi è stata una scoperta... e all'inizio proprio positiva. Riccardo è infatti una persona piena di ombre, quelle Ombre che formano il titolo del secondo romanzo della serie, le stesse ombre che segnano il cammino di molti personaggi durante tutta la saga. Riccardo, che attraverso gli occhi di Marco era il Principe, colui che doveva essere re, il degno primogenito dei Cinquedraghi, ma che in Ombre avevamo scoperto essere diverso da quello che ci era stato presentato, qui si racconta in prima persona, mettendoci al corrente di tutti i suoi dubbi e le sue incertezze, dal rapporto con quel fratello che incolpa della morte della madre, al rancore verso il nonno che sembra volutamente lasciarlo in secondo piano, fino al segreto di un'identità, quella del Re, che vuole assumere ad ogni costo. Riccardo non è facile, né da amare né da odiare: se all'inizio lo avevo trovato estremamente diverso da come me lo aspettavo, alla fine, con il suo rimorso e l'intenzione di sistemare le cose, è riuscito a conquistarmi, dimostrando di essere nobile come quel re che tanto avrebbe voluto essere, ma che mai sarebbe diventato.
Poi c'è Morgana: finalmente possiamo conoscere i retroscena del suo passato, e magari un po' giustificarla, vista la famiglia che si ritrova e drammatica scoperta del suoi poteri. Grazie a questa novella l'ho potuta sentire più vicina, io che a dire il vero l'avevo apprezzata anche in Albion Ombre, e ho tifato spudoratamente per lei e Riccardo, pur sapendo che la loro relazione li avrebbe trascinati irrimediabilmente alla rovina.
È il rapporto tra loro il perno della novella, la parte che più ho preferito: la loro è infatti una di quelle relazioni a tratti desiderate e a tratti evitate, che avrebbe potuto salvarli o rovinarli per sempre... e sappiamo come è andata a finire.
Nota di merito alle comparsate di Marco Cinquedraghi: il piccolo Marco, vera e propria chicca, attira subito l'attenzione, con la sua immensa fiducia nelle persone e soprattutto in un fratello che non fa niente per meritarsela, riuscendo ad accaparrarsi subito le simpatie del lettore. I flashback con i fratelli Cinquedraghi, seppur narrati dalla voce di Riccardo, sono come le ciliegie: uno tira l'altro!  
Sullo stile di Bianca non ho niente da dire: anche in questo caso ho adorato il modo in cui la novella è stata scritta. La scelta di usare sia il punto di vista di Riccardo che quello di Morgana si è rivelata vincente, permettendo al lettore di entrare nella testa dei protagonisti, e ho apprezzato l'abilità dell'autrice di caratterizzare le due voci in maniera unica.
Dunque la mia valutazione è di cinque stelline. Ho aspettato tanto questa novella e non ha deluso le mie aspettative altissime: è stato un vero piacere, di lettura, conoscere finalmente Riccardo e riuscire almeno a capire Morgana.  E adesso... Eredità, dove sei??? 


2 commenti:

  1. ma che belle parole, sono davvero commossa e infinitamente grata. Grazie, Silvia, spero di poterti dare il seguito che meriti <3

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