Nel frattempo ho quasi terminato la Summer Reading Challenge, anche se mancano le ultime due recensioni da scrivere! Oggi posto la numero sette, dovrei riuscire, entro il 31 agosto, a postare anche le altre tre!
Obiettivo sette: un libro che contenga il colore preferito
TITOLO: Fai bei sogni
AUTORE: Massimo Gramellini
COLLANA: Longanesi
PREZZO (CARTACEO): 14,90€
PREZZO
(EBOOK): 9,99 €
TRAMA: "Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato
in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che
imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il
mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato
a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E
rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il
protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa
bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni"
è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi
nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi
alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo
Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo
appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza
e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto
traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che
consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza
smettere di alzare gli occhi al cielo.
Fai bei sogni è un
piccolo romanzo dalla copertina azzurra delicata, con un bambino con un
palloncino in mano, un libricino di poco più di duecento pagine scritte con un
font abbastanza grande. Eppure, quelle duecento pagine sono riuscite ad
emozionarmi come romanzi ben più grossi difficilmente hanno fatto. Non so se il
merito sia della scrittura poetica di Gramellini o della storia, tanto vera
quanto difficile che vi viene raccontata.
In ogni caso,
procediamo con ordine.
Il romanzo è una
sorta di autobiografia di Massimo Gramellini e parte con un evento per lui
traumatico: l'improvvisa scomparsa della madre, dovuta a un Brutto Male senza
nome, avvenuta quando l'autore aveva solo nove anni. Questo evento cambierà per
sempre la vita del protagonista, che da allora si vedrà privato di una figura
femminile di riferimento e si ritroverà ad affrontare quello che lui ribattezza
Belfagor, un mostro interiore che gli fa vedere tutto il nero della vita e
della sua situazione, e che crescerà con lui fino all'età adulta.
Ma Fai bei Sogni
non è solo un'autobiografia: esso infatti può essere visto anche come il
romanzo di formazione che vede il piccolo Massimo crescere e fare pace con se
stesso e con il suo passato. È un viaggio, non solo interiore, quello
dell'autore, che tocca numerose tappe: da Torino la città dell'infanzia e della
perdita della madre, a Roma la città della maturità, alla Sarajevo in guerra,
forse il pezzo più toccante del romanzo, a Torino dove il cerchio si chiude e
la verità viene finalmente a galla.
Accanto a Massimo
si muovono numerosi personaggi, alcuni ben descritti, altri più sfuggenti: tra
queste molteplici comparse, più o meno presenti, più o meno incisive nella vita
del protagonista quelle che più hanno lasciato il segno all'interno del romanzo
sono, a mio avviso, Madrina la grande amica della mamma di Massimo ed Elisa,
compagna del protagonista nonché la donna che riesce finalmente ad aprirgli gli
occhi. Menzione anche per l'adorabile Billie, quattrozampe sensibile e
adorabile, che lascerà il segno nella vita del protagonista!
Lo stile di
Gramellini mi è piaciuto molto. Sebbene racconti le proprie vicende in prima
persona, il suo modo di scrivere non è affatto telegrafico, al contrario esso
risulta talvolta leggero, talvolta poetico e profondo, senza tuttavia diventare
stucchevole o ampolloso. C'è infatti un pizzico di praticità nella penna
dell'autore, che non solo conferisce realismo alla narrazione, ma che mi ha
consentito di immergermi nella storia al punto da immedesimarmi con il
protagonista.
Degli episodi
narrati nel romanzo quello che mi ha colpito di più, sebbene sia anche uno dei
più brevi, è quello ambientato a Sarajevo, durante la guerra: la prosa di
Gramellini si è fatta sempre più intensa e toccante, e qui come anche nel
finale, è scesa la fatidica lacrimuccia, che indica che quel pezzo di romanzi
mi è entrato veramente nel cuore.
Perché anche il
finale è veramente d'impatto, con un colpo di scena, per me inaspettato, ma in
fondo, intuibile tramite piccoli indizi già dalle prime pagine del libro, che
mi ha sconvolta e mi ha fatto riflettere, facendomi ripercorrere insieme
all'autore tutto il suo percorso esistenziale.
La mia valutazione
di questo romanzo è di quattro stelline e mezzo: per essere un libro veramente
breve ha tanto da dire, e devo ammettere che a livello emozionale è stata una
lettura sentita.
Nessun commento:
Posta un commento