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mercoledì 10 settembre 2025

Recensione: Atmosfera. Una storia d'amore - Taylor Jenkins Reid

Buongiorno! Il romanzo di cui vi parlo oggi è finito dritto nella top 3 delle letture migliori dell'anno e sarà disponibile a breve anche in italiano (sì, io l'ho letto in lingua appena uscito).

TITOLO: Atmosfera. Una storia d'amore
AUTORE: Taylor Jenkins Reid 
COLLANA: Libri Mondadori  
PREZZO (CARTACEO): 20,00€
PREZZO (EBOOK): 14,99€ 
TRAMA: Joan Goodwin è sempre stata ossessionata dalle stelle. Riflessiva e riservata, è soddisfatta della sua vita come docente di Fisica e Astronomia alla Rice University e come zia di Frances, una ragazzina decisamente sveglia per la sua età. Questo almeno fin quando scopre da un annuncio che la NASA è in cerca delle prime donne scienziate per il programma Space Shuttle. In quel preciso istante, inizia a desiderare molto di più: vuole essere fra le poche persone ad andare nello spazio. Scelta fra centinaia di candidati nell'estate del 1980, Joan inizia l'addestramento come astronauta insieme a un gruppo di colleghi eccezionali: il pilota Top Gun Hank Redmond e lo scienziato John Griffin, sempre gentili e disponibili, anche quando la posta in gioco è alta; Lydia Danes, specialista di missione, che ha sgobbato troppo per arrivare dov'è e non si può permettere di fallire; l'affettuosa Donna Fitzgerald, impegnata a nuotare tra i suoi stessi segreti; e Vanessa Ford, ingegnere aeronautico in grado di aggiustare qualsiasi motore e pilotare qualsiasi velivolo, magnetica e misteriosa. Mentre si preparano per il loro primo volo, Joan scopre un amore e una passione che non avrebbe mai immaginato, e comincia a mettere in dubbio tutto ciò che ha sempre creduto di sapere sul suo posto nell'universo. Ma nel dicembre del 1984, durante la missione STS-LR9, tutto cambia in un istante.


Atmosphere. A love story era una delle letture più attese (almeno da me) per il 2025: mi è bastato leggere le premesse (NASA, anni '80, astronauti) per mettere questo romanzo in TBR e preordinarlo. E il fatto che l'autrice fosse Taylor Jenkins Reid, di cui avevo già letto e amato I sette mariti di Evelyn Hugo, ha contrbuito ancor più ad aumentare le mie aspettative.
Ma ne è valsa la pena. Ho amato quasi tutto di Atmosphere, che mi ha tenuta incollata alle pagine dal primo capitolo fino alla rocambolesca conclusione, che, nonostante tutto, mi è piaciuta parecchio.
Come dice anche il titolo. Atmosphere è anche una love story, ma è soprattutto la storia di Joan, astronoma e giovane professoressa universitaria che, in seguito a una proposta scherzosa della sorella Barbara, decide di inviare la candidatura per diventare astronauta alla NASA. E, al secondo tentativo, riesce ad essere scelta.
La protagonista entra così a far parte del gruppo di addestramento 9, insieme ai suoi nuovi compagni: Hank, pilota militare d'esperienza, Steve, Lydia, determinata e pronta a tutto per essere mandata in orbita, Griff, che sembra provare per Joan qualcosa di più di una semplice amicizia, Donna, la più sensibile fra tutti, e infine Vanessa, affascinante e determinata ingegnere aerospaziale e pilota civile.
Mentre il gruppo continua il proprio addestramento, Joan e Vanessa si avvicinano sempre più, fino al momento in cui per loro non è più possibile tornare indietro. Intanto, per il gruppo si avvicina il momento del fatidico viaggio in orbita, ma nello spazio basta un secondo per trasformare l'esperienza di una vita in una trappola mortale.
Atmosphere è tante storie tutte insieme: c'è il romance, è vero, ma non è affatto dominante, c'è il romanzo di formazione, nell'addestramento di Joan alla NASA, e c'è anche il romanzo famigliare, nelle interazioni tra la protagonista, sua sorella Barbara (la vera villain del libro) e la nipotina Frances. Sembrerebbe un'opera complessa, ma in realtà Atmosphere riesce ad essere comunque una storia semplice, senza troppi fronzoli, che mi ha conquistata con la sua scrittura pulita e la sua protagonista determinata.
Le ambientazioni anni Ottanta mi sono piaciute molto: l'atmosfera è resa in modo realistico, e anche i vari riferimenti storici alle missioni NASA e al settore spaziale sono per lo più corretti. Si vede che l'autrice ha svolto molte ricerche... anche troppe, considerato che ogni tanto esagera e sembra di assistere a una puntata di SuperQuark con paragrafi ricchi di informazioni (a un passo dall'infodump).
La trama si sviluppa su due piani temporali. Il romanzo, in realtà, inizia dalla fine, in medias res, trascinando il lettore nella tragica missione del dicembre 1984 destinata a cambiare per sempre le sorti del gruppo 9. Ma proprio quando il lettore, col fiato sospeso, si chiede come andrà a finire, la Jenkins Reid riavvolge il nastro, raccontando gli inizi della carriera di Joan e dell'intero gruppo. Le due narrazioni proseguono alternandosi, fino a riiallinearsi nei capitoli finali, con un'escalation degna di un thriller.
Ho amato anche i personaggi: in generale ho apprezzato l'attenzione che l'autrice ha rivolto ai personaggi secondari, che spesso finiscono per rubare la scena alla protagonista (ed eccezione di Barbara, mal sopportata fin dalla prima apparzione).
La scrittura è uno dei più grandi pregi di Atmosphere. In generale è semplice ma coinvolgente, eppure, ogni tanto, Taylor Jenkins Reid si ricorda di essere un'ottima scrittrice e, presa dall'ispirazione, regala al lettore delle vere e proprie perle, senza per questo scadere nella prosa stucchevole da Bacio Perugina.
Il finale mi è piaciuto molto. Forse non è troppo verosimile (*), ma l'ho trovato una conclusione perfetta, e mi ha emozionato parecchio.
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline e mezzo. Forse quando si tratta di recensire libri non sono la persona più obiettiva, ma Atmosphere. A love story si è conquistato un posto tra le migliori letture del 2025 e non posso non consigliarvelo, ora che è stata confermata la traduzione in italiano.



(*) Chiariamoci: nel settore aerospaziale, spesso basta una failure minuscola per causare una catastrofe macroscopica. Difficilmente Vanessa, e ancor più Lydia, avrebbero potuto sopravvivere nello scenario illustratoci dall'autrice! Ma l'happy ending (per quanto di happy ending si possa parlare dopo tre morti), in questo caso, mi è piaciuto molto più di un finale realistico ma tragico.  
(Che poi c'era proprio bisogno di far sopravvivere anche Lydia? A quel punto, io avrei salvato Hank, ben più simpatico e sopportabile).  

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