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martedì 2 novembre 2021

Review Party: Mexican Gothic - Silvia Moreno-Garcia

Ciao a tutti. Oggi parlo di un libro in tema con la giornata di oggi: si tratta di Mexican Gothic di Silvia Moreno-Garcia, acclamatissimo romanzo gotico finalmente tradotto in italiano grazie a Oscar Vault. 


TITOLO: Mexican Gothic    
AUTORE: Silvia Moreno-Garcia
COLLANA: Oscar Fabula
PREZZO (CARTACEO): 18,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€ 
TRAMA: Noemí Taboada riceve una lettera angosciata e delirante da sua cugina Catalina, che ha appena sposato un inglese altolocato e che implora il suo aiuto. E così si reca a High Place, una tetra dimora sperduta tra le montagne del Messico. Noemí è poco credibile nei panni della crocerossina: è una raffinata debuttante, più adatta ai cocktail party che alle indagini poliziesche, ma è anche caparbia, sveglia, e non si lascia intimorire facilmente: certo non dal marito di Catalina, uno sconosciuto dall'aria sinistra ma intrigante; né dal padre, l'anziano patriarca che sembra particolarmente attratto da lei; e neppure dalla casa, che inizia a invadere i suoi sogni con visioni di sangue e sventure. Il suo unico alleato in questo luogo inospitale è il più giovane membro della famiglia. Ma forse anche lui ha un oscuro segreto da nascondere. Mentre dal passato riemergono storie di violenza e follia, Noemí viene lentamente risucchiata in un mondo terrificante e seducente al tempo stesso. Un mondo dal quale potrebbe essere impossibile fuggire.


Silvia Moreno-Garcia è una delle autrici di origine latina più apprezzate oltreoceano. Ero curiosissima di leggere Mexican Gothic, uno dei suoi romanzi più apprezzati di cui è appena stata pubblicata la traduzione italiana ad opera di Oscar Vault. 
Mexican Gothic, pur avendolo trovato un romanzo fin troppo tradizionale per le mie aspettative, mi è comunque piaciuto molto. 
Silvia Moreno-Garcia utilizza tutti i temi classici del romanzo gotico: la casa diroccata, la famiglia inquietante, la ragazza in preda alle allucinazioni trasportandoli in un'ambientazione messicana. 
Noemi Taboada, ragazza di buona famiglia, decide di andare la cugina Catalina dopo aver ricevuto da quest'ultima una lettera delirante. Catalina si è da poco sposata con Virgil Doyle, un nobile decaduto di origine inglese, e si è trasferita dalla chiassosa e affollata Città del Messico fino alla remota e diroccata El Triunfo, un borgo semiabbandonato tra le montagne dove si trova la magione dei Doyle. 
Come ho detto prima, pur essendo ambientato in Messico negli anni '50, Mexican Gothic deve molto, forse anche troppo, ai romanzi gotici che lo hanno preceduto. 
Per quanto abbia letto la storia affascinata, perché l'autrice è riuscita a trasmettermi in modo quel sottile senso di inquietudine che un romanzo di questo tipo deve saper comunicare, non nascondo di aver trovato la trama un poco prevedibile, specie per chi, come me, è un appassionato di genere letterario. 
La protagonista mi è piaciuta fin dalla sua prima apparizione. Noemi è forse l'unico punto di rottura con il romanzo gotico classico: è una donna estroversa, determinata, emancipata rispetto alle figura della cugina e della madre. L'ho adorata e credo che leggere il romanzo dalla sua viva voce (Mexican Gothic in realtà è narrato in terza persona) avrebbe reso la storia ancora più coinvolgente. 
La famiglia Doyle invece sembra uscita direttamente da un classico inglese di fine '800: grigia, stantia, ferma nelle sue convinzioni di nobili colonialisti, seppur in piena decadenza. Non sono personaggi che si apprezzano, ad eccezione del giovane Francis, un pesce fuor d'acqua in una famiglia così disturbante, ma, d'altro canto, i Doyle svolgono alla perfezione il loro ruolo all'interno del libro. 
Lo stile di Silvia Moreno-Garcia mi è piaciuto, nonostante lo abbia trovato molto lento e descrittivo per i miei gusti. L'autrice, infatti, da molto spazio alle descrizioni di luoghi, persone, visioni, spingendo molto sulla psiche del lettore e insinuando il dubbio che ci fosse qualcosa di estremamente sbagliato nei Doyle e in tutto ciò che li circonda. Da un lato, da un libro che si chiama Mexican Gothic non mi aspettavo altro, dall'altro però mi sarei aspettata più Mexican e meno Gothic...
Infatti, se il libro si apre con una festa a Città del Messico, la gran parte della narrazione si svolge in una casa diroccata con un nome inglese, popolata da inglesi e dove per di più si parla solo inglese... Vero che la protagonista e sua cugina sono messicane, e che El Triunfo è un paesino di messicani, ma avrei voluto leggere una storia gotica dove la cultura messicana aveva un peso maggiore. 
Certo, un po' di spazio alla tematica del colonialismo, e, implicitamente, del razzismo, viene dedicato nei discorsi tra Noemi, ragazza di buona famiglia e fiera messicana, e il vecchio Doyle, ultimo esponente di una società in dissoluzione che si porterà fino alla tomba le sue convinzioni sulla superiorità degli inglesi nei confronti degli altri popoli. E, vi dirò un segreto, mi hanno rabbrividire più i discorsi del vecchio Doyle che le descrizioni delle visioni di Noemi e Catalina...
In conclusione, la mia valutazione è di quattro stelline. Mi aspettavo qualcosa di molto diverso, forse un gotico più in stile messicano che inglese. Eppure Mexican Gothic mi è piaciuto, l'ho trovata una lettura ben scritta e coinvolgente e spero che in futuro Oscar Vault traduca anche altri romanzi di Silvia Moreno-Garcia. 





2 commenti:

  1. sono contenta di avere conferme che sia stata una buona lettura! mi fai ben sperare :D

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  2. I discorsi del vecchio Doyle fanno realmente accapponare la pelle ��

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