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giovedì 1 aprile 2021

Review Party: Rovina e Ascesa - Leigh Bardugo

Ultima recensione... per questa settimana. Si tratta di uno dei libri più attesi di questi giorni: Rovina e Ascesa, la conclusione della trilogia di Tenebre e Ossa di Leigh bardugo, da cui è stata tratta una serie tv che debutterà il 23 aprile su Netflix (NB: la fan art che accompagna il testo della recensione è della bravissima Monolime). 


TITOLO: Rovina e Ascesa   
AUTORE: Leigh Bardugo
COLLANA: Libri Mondadori 
PREZZO (CARTACEO): 18,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: "Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.


Rovina e Ascesa è l'attesissima conclusione della trilogia di Tenebre e Ossa di Leigh Bardugo, di cui a fine mese uscirà anche la serie tv su Netflix. Si tratta di una serie fantasy che ha ormai qualche anno: infatti ho letto i libri successivi della Bardugo e ho trovato una crescita sia a livello di creazione della trama che della scrittura. 
Tuttavia questo terzo volume mi è piaciuto leggermente meno rispetto ai precedenti. Credetemi: non si tratta di un giudizio negativo, perché ho amato questa trilogia, solo che forse mi aspettavo qualcosina di più da Rovina e Ascesa.
Infatti la maggior parte del libro si concentra sul viaggio dei protagonisti alla ricerca dell'Uccello di Fuoco, la leggendaria creatura dalla quale Alina potrà ricavare il terzo amplificatore per il suo potere, necessario per avere un'opportunità di sconfiggere l'Oscuro. Non mi dispiace la trama legata ai protagonisti e alla loro ricerca, solo che, a mio avviso, non è così coinvolgente come le dinamiche del Piccolo Palazzo del primo volume, o di quelle del secondo volume. 
Il romanO si concentra molto su Alina, Mal e il loro rapporto: confesso di non essere una gran fan della loro coppia, soprattutto del personaggio di Mal ma, in questo libro, non l'ho trovato irritante, anzi, si rende protagonista di un suo percorso che porta alla luce molti dettagli che la Bardugo aveva seminato in Tenebre e Ossa e in Assedio e tempesta e che io, come volevasi dimostrare, manco mi ero filata di striscio. 
Anche Alina è stata protagonista di molti bei momenti e riflessioni e sebbene non rientri tra i miei personaggi femminili preferiti del Grishaverse (confesso di avere una preferenza per le protagoniste di Sei di Corvi e per Zoya in King of Scars) resta comunque un personaggio molto valido protagonista di un percorso di crescita e sviluppo coerente e coinvolgente. 
Mi è dispiaciuto non vedere spesso l'Oscuro in scena. No, non tifo per la coppia Darklina nel triangolo al centro della trilogia (che, anI, in questo libro diventa un quadrilatero amoroso) ma riconosco il fascino e la complessità di questo personaggio e confesso che avrei voluto vedere più protagonista e meno comparsa. Invece per buona parte del romanzo la Bardugo sembra volerlo rilegare ai margini dell'azione, a parte poche scene di interazione con Alina, che, per quanto suggestive, sanno parecchio di già visto. 
Per quanto riguarda la scrittura ormai mi sono abituata alla narrazione in prima persona dal punto di vista di Alina, anche se in questo volume mi è dispiaciuto non aver potuto leggere capitoli con PoV diversi, ad esempio quello di Genya o Mal, come è invece accaduto nei libri successivi della serie. Alcune scelte di scrittura invece non le ho proprio capite, come personaggi che in un romanzo fantasy con un'ambientazione che certo non è medioevale, ma nemmeno contemporanea, si mettono a fare commenti sul look e altre cose che nemmeno una fashion blogger dei primi anni Duemila (non che sia sbagliato, solo che nel contesto mi hanno lasciata piuttosto perplessa). 
Anche sul finale ho qualcosa da dire. In giro i pareri sono contrastanti: a molti è piaciuto, a tanti altri non ha fatto impazzire. Sulle scelte dell'autrice non ho nulla da dire, perché secondo me si tratta di una conclusione che chiude il cerchio con il prologo di Tenebre e Ossa. È il come ci si arriva che non mi ha convinta: ho trovato tutti i capitoli finali molto veloci, troppo veloci, come se l'autrice avesse una gran fretta di chiudere il romanzo. Risultato? Ci si è capito poco o niente.
Ho riletto più volte la conclusione, perché alcuni aspetti a una prima lettura mi erano sembrati confusionari e un po' tirati via. Alla fine ho capito cosa volesse intendere la Bardugo ma, secondo me, avrebbe potuto dedicare più pagine al confronto finale tra Alina e l'Oscuro, senza ridurlo a una sequenza troppo concitata e caotica. Certo, alcune scene le ho trovate davvero emozionanti (e non vi dico quali), ma secondo me tutta la parte finale, ad eccezione dell'epilogo e del capitolo che lo precede, avrebbe potuto essere rivista da un editor. 
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline. Il libro mi è piaciuto e in generale ho amato la trilogia di Tenebre e Ossa che, per certi aspetti, ho persino preferito a Sei di Corvi. Adesso non mi resta che rileggere King of Scars e aspettare l'uscita di Rule of Wolves, che secondo le ultime dichiarazioni della Bardugo non solo chiuderà la dilogia di Nikolai ma l'intero Grishaverse. 





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