Ciao a tutti. Riprendono le recensioni sul blog: no, niente pausa, ho passato praticamente tutta marzo a leggere le letture che, per un motivo o per un altro, si sono accumulate tra l'ultima settimana di marzo e la prima di aprile. Il libro di oggi è un noir postcoloniale italiano, una combinazione molto rara e molto particolari di generi, almeno per la letteratura italiana: si tratta di Settimana nera di Enrico Emanuelli, ambientato nella Somalia in transizione dalla dominazione italiana all'indipendenza.
AUTORE: Enrico Emanuelli
COLLANA: Oscar Moderni Cult
PREZZO (CARTACEO):
PREZZO (EBOOK): 7,99€
TRAMA: Mogadiscio, anni Cinquanta. Gli ex colonizzatori italiani sono stati invitati dalle Nazioni Unite a tornare in Somalia per "insegnare la democrazia" e traghettare il paese verso l'indipendenza. In questo clima, ancora coloniale, abusi, violenze e prevaricazioni assumono forme più subdole, tra cui quella dello sfruttamento sessuale. Ne subirà le conseguenze Regina, una donna somala di grande bellezza, costretta di giorno a fare la domestica e di notte la concubina di Farnenti, un ex fascista riciclatosi come possidente terriero. Regina subisce passivamente le voglie del padrone, che di fatto ha in mano la sua vita. A nulla sembrano servire il suo coraggio e la sua intelligenza: i maschi bianchi vedono in lei solo un corpo disponibile. Anche il protagonista-narratore, un uomo di affari italiano, è colpito da Regina, quando Farnenti gli offre di trascorrere una settimana nella sua casa: lì «c'è tutto, anche la Regina». E, come già in epoca coloniale, la donna africana diventa merce di scambio tra due uomini bianchi, incuranti dei suoi sentimenti e della sua paura. L'anonimo protagonista è quasi accecato dal desiderio morboso di quel corpo nero che viola sistematicamente, ogni volta ingannando se stesso per assolversi da ogni colpa. La donna invece sembra accettare remissiva il suo destino, ma il silenzio è solo una forma di resistenza alle sopraffazioni che subisce. La sua dignità - a differenza di quella degli sfruttatori - rimane intatta. Uscito nel 1961, da molti critici accostato a Tempo di uccidere di Ennio Flaiano (1947), Settimana nera ha ancora molto da dire: un vero e proprio «pugno nello stomaco», come afferma la scrittrice di origine somala Igiaba Scego.
Settimana Nera è un romanzo noir italiano, pubblicato negli anni sessanta da Enrico Emanuelli, che tocca un tema insolito per la letteratura del nostro paese: l'epoca postcoloniale.
L'Italia non è mai stata una potenza coloniale, eppure anche lei si era conquistata, a scapito della popolazione locale, alcuni pezzetti di Africa, nel dettaglio la Libia, l'Eritrea, l'Etiopia per un breve periodo e a seguito di una guerra, e la Somalia.
Proprio in Somalia, negli anni Cinquanta, è ambientato Settimana Nera, che segue le vicende di un protagonista senza nome in una settimana fatta di violenza e di desiderio per la bellissima Regina, una donna di colore alla mercé del perverso Farnenti, che la sfrutta sia come domestica che come vera e propria schiava sessuale.
Confesso che Settimana Nera non è stato un libro facile da leggere... ma non per i motivi che avrei immaginato una volta letta la trama. Infatti il romanzo non ha scene di violenza esplicite o difficili da digerire, come invece mi sarei aspettata, ma comunque riesce, col pretesto di raccontare una storia di narrativa, a far riflettere il lettore su ciò che è rimasto di una colonia e dei rapporti tra la popolazione locale e i dominatori stranieri che li hanno sfruttati per anni.
Gli italiani in Settimana nera non ci fanno una bella figura, a partire dal protagonista, che oscilla tra buone intenzioni, almeno sulla carta, e una moralità grigia, che spesso viene influenzata da figure negative, come quella di Farnenti, vero e proprio "cattivo" del romanzo, se così lo si può definire.
Farnenti, infatti, è un personaggio che incarna l'anima oscura degli Europei colonizzatori: sfruttatore, aguzzino, perverso nel suo voler ostentare a tutti i costi la bellezza di Regina e il potere che ha su di lei.
Lo stile dell'autore forse non mi ha convinto. Il romanzo è scritto in prima persona: entriamo senza troppe cerimonie entriamo nella mente del protagonista, che ci rende partecipe di ogni suoi pensiero, anche quelli più inconfessabili. Tuttavia l'uso del flusso di coscienza, alla lunga, risulta stancante, e spesso la trama si riduce al protagonista che riflette sulla sua condizione, su quella di Regina, la donna da cui è attratto ma che considera alla stregua di un oggetto, e sulle rivolte della popolazione locale che si fanno man mano sempre più importanti.
Forse dalla trama mi aspettavo più azione, più violenza grafica, più emozioni durante la lettura, ma tutto in realtà rimane un po' piatto. Molto dipende anche dalla scrittura dell'autore, che si sente che è un po' datata, ma in generale è proprio l'impostazione della storia che predilige il noir psicologico anziché quello dell'azione e che forse non si accorda benissimo con un libro come Settimana Nera, dove sarebbe potuto succedere molto di più. Dopotutto, si tratta di un romanzo incredibilmente breve, di poco più di cento pagine, e ci sono dei punti della trama che Emanuelli avrebbe potuto approfondire in maniera più dettagliata.
Ciò che invece mi è piaciuto tantissimo di questa edizione del romanzo è la lunga introduzione di Igiaba Scego. La Scego è una scrittrice italiana di origini somale e la sua analisi del romanzo di Emanuelli, molto precisa e molto lunga, mi ha permesso di vedere l'opera sotto una nuova luce e di apprezzarne aspetti che probabilmente, senza quella lettura, non avrei considerato. Dunque se comprate questo libro non saltate l'introduzione, anzi, dedicatele il giusto tempo perché, a mio avviso, è forse migliore del romanzo in sé.
Dunque la mia valutazione è di tre stelline, con un più. Forse mi aspettavo qualcosa di completamente diverso da Settimana Nera, e mentirei se vi dicessi che mi ha soddisfatta al 100%, tuttavia si tratta comunque di buon romanzo, che tratta un tema insolito per la letteratura italiana, e per di più accompagnato dalle riflessioni sempre attuali di un'ottima scrittrice contemporanea.
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