Buongiorno a tutti. Wilder Girls è un romanzo che racconta di alcune ragazze recluse in un'esclusiva accademia in quarantena e alle prese con un morbo misterioso. Insomma una lettura tremendamente attuale, godibile e scorrevole, certo, ma che non mi ha lasciata indifferente.
AUTORE: Rory Power
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 17,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Un altro rumore dalla macchia e poi di nuovo silenzio. La strada è vuota. Io tengo il mio fucile sollevato, non si sa mai; il mirino davanti all'occhio sinistro. L'altro occhio è morto, è diventato cieco durante una crisi. La palpebra superiore si è chiusa fondendosi con quella inferiore, e sotto sta crescendo qualcosa. È così per tutte, qui. Siamo malate e strane, e non sappiamo perché.
Da quando il loro collegio è stato messo in quarantena, Hetty, Byatt e Reese, e le loro compagne di scuola, sono barricate nell'istituto, su un'isola al largo della costa americana. Un'epidemia sconosciuta, infatti, ha incominciato a diffondersi. Tutto è incominciato piano piano. Prima sono morte le insegnanti, una dopo l'altra. Poi sono state infettate le studentesse, che hanno visto trasformare i loro corpi in qualcosa di strano e alieno.
Da allora è passato un anno e mezzo e le ragazze, tagliate fuori dal resto del mondo e costrette a badare a loro stesse, non osano spingersi oltre le cancellate del collegio, dato che l'epidemia si è propagata nella foresta circostante rendendola un luogo pericoloso e inospitale. Quel che sanno è che devono cercare di restare vive il più a lungo possibile, in attesa della cura che è stata loro promessa. Ma quando Byatt sparisce, Hetty decide di tentare il tutto per tutto pur di trovarla, anche se questo significa violare la quarantena e andare incontro agli orrori che potrebbero esserci oltre il cancello. Dopotutto la ragazza non ha altra scelta: Byatt è la sua più cara amica e gli amici si proteggono sempre l'un l'altro.
Ma quando mette in atto il suo piano, Hetty scopre che dietro a ciò che sta sconvolgendo le loro vite c'è molto di più, più di quello che avrebbe mai potuto immaginare.
Il tema del virus misterioso era molto presente nella letteratura young adult di qualche anno fa ma Wilder Girls di Rory Power, pubblicato nel 2019, è il primo libro incentrato su questa tematica che leggo dall'inizio dell'epidemia di Covid. Inutile dirlo: la lettura è iniziata in modo molto strano. Non ero completamente a mio agio con la narrazione, ma questo non è colpa dell'autrice, anzi, solo del periodo in cui ho iniziato la lettura.Fatto sta che, molto probabilmente, se i personaggi avessero seguito le norme di quarantena e prevenzione dei contagi, Wilder Girls si sarebbe concluso a pagina tre. Tuttavia, stiamo parlando di un'opera di narrativa, tra l'altro scritta anche prima del grande disastro, quindi ci sta che non rispecchi appieno la realtà, anche perché la storia, in sé, non è affatto male. Wilder Girls è infatti ambientato nel Raxter College, un'esclusiva scuola privata femminile situata in un'isoletta al largo delle coste del Maine. Un anno prima dell'inizio del libro una misteriosa malattia, chiamata Tox ha contagiato tutti coloro che si trovavano nella scuola: la maggior parte degli adulti, e molte ragazze, sono rimasti uccisi in breve tempo, mentre le sopravvissute hanno iniziato a manifestare strane mutazioni.La protagonista, Hetty, e le sue due migliori amiche, Reese e Byatt, si sono adattate bene alla vita nella Raxtler chiusa in una quarantena senza fine, ma il loro mondo inizia a cambiare quando, a seguito di una ricaduta, Byatt viene portata via, e Hetty viola la quarantena pur di ritrovarla.
La storia di Wilder Girl mi è piaciuta. Il ritmo narrativo è sempre alto, l'azione è la componente principale della narrazione e, in generale, non mi sono mai annoiata. L'autrice, pur essendo molto giovane, non scrive affatto male e, per di più, sembra avere colto uno degli aspetti fondamentali della letteratura: non serve scrivere centinaia di migliaia di parole per pubblicare un buon libro. Wilder Girls è un libro breve, non conta nemmeno trecento pagine, ma ogni parola è quella giusta per la storia: non ho mai avuto l'impressione, come invece mi è spesso capitato negli ultimi tempi con altri romanzi, che la Power avesse voluto allungare il brodo a tutti i costi e, nonostante la brevità, la storia è riuscita a toccare molti argomenti. Non solo quelli legati alla malattia e all'isolamento, ma anche, soprattutto, l'amicizia femminile, vera e propria colonna portante del romanzo. Mi è dispiaciuto solo per la parte romance, che l'autrice ha accennato in più passaggi ma che non ha mail sviluppato davvero. Da un lato mi è dispiaciuto, perché Hetty e Reese, con l'ombra di Byatt sempre fra loro, sono due personaggi interessanti con ampi margini di sviluppo (e non solo con la possibilità di un triangolo amoroso interamente femminile) ma immagino che l'autrice si sia tenuta la parte più romantica per un eventuale sequel. Un altro aspetto che forse avrebbe potuto essere migliorato è la gestione dei personaggi. Come molti dei romanzi ambientati in un contesto scolastico molti dei personaggi si limitano a delle fugaci comparsate e l'attenzione viene dedicata principalmente a Hetty e le sue amiche, oltre che a pochi comprimari. Secondo me l'autrice avrebbe potuto usare meglio la giustificazione del Tox per avere un cast più ristretto ma meglio approfondito, Tuttavia per essere un esordio, Wilder Girls si è rivelato un buon romanzo. La sua trama è più complessa di quanto avessi inizialmente immaginato, e i misteri rimasti irrisolti sul finale mi spingono a desiderare un seguito che non è ancora stato annunciato. Per questo motivo la mia valutazione è di quattro stelline. Non avevo chissà quali aspettative ma Wilder Girls si è rivelata una lettura estremamente godibile che mi ha tenuto sulle spine fino alle conclusione. Spero veramente che l'autrice scriva un secondo libro con le stesse protagoniste perché finire la storia in quel modo è un crimine!
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