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martedì 3 novembre 2020

Review Party: Shades of Magic. Il principe d'acciaio - V.E. Schwab

Ciao a tutti. Ultimamente Victoria Schwab è dappertutto: il suo ultimo romanzo, La vita invisibile di Addie Larue è stato pubblicizzato e strombazzato ovunque, tanto che il 24 novembre arriverà anche in italiano. Così la traduzione di questa graphic novel, Il principe d'acciaio, dedicata al passato del Re di Londra Rossa, uno dei personaggi della trilogia A darker shade of magic (integralmente recensita sul blog) è passato un po' in sordina. Ma io, insieme ad alcune blogger, abbiamo deciso lo stesso di festeggiarne l'uscita. 




TITOLO: Il principe d'acciaio. Shades of Magic #1    
AUTORE: V.E. Schwab
COLLANA: Oscar Ink
PREZZO (CARTACEO): 20,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: L'acclamato fenomeno fantasy Shades of Magic diventa un graphic novel con questo emozionante prequel.
In un mondo illuminato dalle lampade a gas e popolato da maghi che viaggiano tra dimensioni parallele, il principe della Londra Rossa deve abbandonare la protezione della corte reale, fronteggiando qualcosa di peggio dell'esilio.



Il principe d’acciaio è il primo dei volumi che formano la serie graphic novel Shades of Magic, prequel della celeberrima saga fantasy A darker shade of magic di V.E. Schwab. Nonostante la storia sia stata scritta e ideata dall’autrice americana, e pubblicata da una casa editrice inglese, la Titan Comics, ho scoperto che il disegnatore, Andrea Olimpieri, la colorista, Enrica Eren Angiolini, e buona parte del team di illustratori sono italiani ed è stato per me motivo di orgoglio, in quanto la parte grafica di questo progetto è curata e ben realizzata.
Quello che mi ha lasciato più perplessa è stato il progetto in sé.
La scelta di approfondire la vita del re e padre di Rhy, in sé, non è poi nemmeno un’idea così balzana. La Schwab racconta in un’introduzione le idee che l’hanno portata alla realizzazione di questa storia e devo ammettere che hanno senso: già Maxim è un personaggio sfuggente, poi il suo rapporto contrastato con il protagonista, suo figlio adottivo Kell, e il fatto che, comunque, sia un personaggio secondario per buona parte dei tre volumi non contribuiscono certo a metterlo in buona luce. Invece Maxim Maresh è un personaggio interessante, con un passato avvincente e un prequel non solo avrebbe riscattato la sua figura, ma avrebbe colmato anche il vuoto temporale tra la prima trilogia ambientata in questo universo narrativo e Threads of Power, la nuova serie prevista per il 2021.
Solo che credo che la graphic novel non sia il mezzo narrativo adeguato per raccontare questo tipo di storia. Ricordo quando ho letto i romanzi della Schwab: mi sono sentita trasportata nella storia, c’era azione, c’era coinvolgimento, c’era… magia, e non la magia del personaggi ma quella che solo un buon libro sa regalare al lettore. 
Qui è tutto più freddo. Nonostante finalmente abbiamo l’occasione di vedere con i nostri occhi il regno di Arnes, e le città di Londra Rossa e soprattutto Verose, l’avanposto dove Maxim viene inviato da suo padre il re. Seguiamo Maxim nelle sue avventure, conosciamo il passato di alcuni personaggi già comparsi nella serie principale, come Isra, la guardia di palazzo, e conosciamo alcune new entry, come Arisa, non la cantante ma una regina dei pirati.
Però non è stato come leggere la serie principale. So che è impossibile paragonare due mezzi narrativi così differenti, però credo che a Shades of Magic manchi qualcosa e che sia colpa del fatto che certe storie, forse, rendono meglio come romanzi tradizionali.
Anche il modo in cui la storia è stata disegnata non mi ha fatto impazzire, ma non per mancanza di qualità, anzi, sopra ho fatto i complimenti a tutto il team che c’è dietro, visto che illustrare un’opera di questo genere e portata non deve essere stato facile. Il fatto è che lo stile è molto fumettistico, con combattimenti, esplosioni di magia, e quant’altro in un risultato che finisce per essere quasi caotico, e io, per mio gusto personale, preferisco graphic novel più dolci e delicate, come quelle della Oseman e della Hicks.
Se c’ un elemento però che ho amato a livello artistico sono le copertine alternative. Questo volume, infatti, è una raccolta di uscite più piccole, ciascuna delle quali è corredata da almeno due copertine diverse, realizzate da artisti diversi. Inutile dire che ho amato questa scelta di presentare tutte le alternative, che non solo rappresentano un elemento di originalità della graphic novel ma sono anche, di fatto, un’interessante raccolta di fan art del mondo di V.E. Schwab.
Dunque la mia valutazione è sufficiente ma non troppo alta: tre stelline con un più perché, come ho scritto sopra, alcuni disegni sono veramente belli. Sinceramente le mie aspettative sono leggermente deluse, e mi sento di consigliare questa serie solo a chi ha letto e amato la trilogia A darker shade of magic e vuole tornare nel suo mondo, seppur per un centinaio di pagine appena.


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