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martedì 30 aprile 2019

Review Party: La Quinta Stagione - N.K. Jemisin

Ciao a tutti! Dopo un periodo di pausa (dovuto più alla Pasqua che altro) ecco tornare a pieno ritmo le recensioni sul blog. Quella di oggi, che fa parte di un Review Party, è relativa a una delle uscite più attese dell'anno: La Quinta Stagione di N. K. Jemisin.
Ringrazio la casa editrice per l'ebook!



TITOLO: La Quinta Stagione 
AUTORE: N.J. Kemisin 
COLLANA: Oscar Vault 
PREZZO (CARTACEO): 15,00€
PREZZO (EBOOK): 7,99€
TRAMA: È iniziata la stagione della fine. Con un'enorme frattura che percorre l'Immoto, l'unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli.
Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa.
Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.


Tra i titoli fantasy più attesi dell'anno c'è la Quinta Stagione di N. K. Jemisin, di cui ho sentito cose meravigliose in lungo e in largo.
Le mie aspettative altissime non erano dovute solo ai commenti entusiasti dei lettori americani, ma anche al fatto che l'intera trilogia della Terra Spezzata (di cui La Quinta Stagione è il primo volume) è riuscita a vincere ben tre premi Hugo per il miglior romanzo consecutivamente (per chi non lo sapesse, i premi Hugo sono gli Oscar della narrativa fantascientifica e fantastica e il buon George R.R. Martin, che io adoro, seppur ne abbia vinti diversi per il miglior racconto, non è mai riuscito, con suo grande rammarico, a vincerne uno per il miglior romanzo. Capite ora perché morivo dalla voglia di leggere La Quinta Stagione?)


Tornando al romanzo, la Quinta Stagione si svolge su un continente chiamato Immoto che, a dispetto del nome, è periodicamente scosso da forti terremoti e altri cataclismi di varia entità, e segue le vicende di tre donne diverse fra loro ma tutte e tre accumunate dall'orogenia, ovvero la capacità di manipolare i movimenti della Terra. L'orogenia è un dono ma anche una maledizione: non solo gli individui che la possiedono diventano pericolosi se perdono il controllo, ma essi sono anche perseguitati e disprezzati dalla popolazione senza poteri che vive nell'Immoto.
Essun è una donna in cerca della figlia scomparsa e sconvolta dalla morte del figlio minore, Damaya è una ragazzina appena condotta al Fulcro, un luogo dove gli orogeni vengono formati ed imparano a controllare il loro potere, mentre Syenite è una giovane e rampante orogena che deve perseguire una missione importante.
Accanto a loro si muovono numerosi personaggi secondari, accumunati da quello che sembra un leitmotiv del world-building del mondo de La Quinta Stagione: i nomi incomprensibili.
Ho fatto davvero fatica a districarmi tra i nomi creati dalla Jemisin, sia per quanto riguarda i personaggi, che i toponimi, anche se capisco che ciò è dovuto alla caratterizzazione di un mondo diverso dalle solite ambientazioni fantasy.
Infatti se le serie high fantasy più conosciute si basano su un background anglosassone, le ispirazioni dietro alla Quinta Stagione sono molto più esotiche e particolari. Non si tratta di un vero e proprio richiamo alla mitologia africana come in Figli di Sangue e Ossa di Tomi Adeyemi, ma l'atmosfera di questo romanzo richiama comunque territori lontani e suoni molto diversi da quelli a cui siamo abituati.
Per quanto riguarda lo stile...  Effettivamente, la Jemisin scrive bene, gliene do atto.
A questo proposito mi ha incuriosito parecchio non solo l'alternanza dei punti di vista, ma il fatto che per descrivere le vicende di Essun, la prima dei protagonisti in ordine di apparizione, il narratore decide di rivolgersi direttamente al personaggio utilizzando la seconda persona singolare. Una scelta insolita, che, a mio avviso, necessita di grande abilità per essere portata avanti per più di qualche pagina e che può piacere o non piacere (a dire il vero io non sono una fan dell'uso della seconda persona, ma non posso negare che l'effetto complessivo sia davvero evocativo).
Un elemento che io ho apprezzato, ma che a seconda del lettore può essere visto come un pregio o un difetto, è la mancanza di infodump, ovvero di paragrafi a scopo informativo introdotti all'interno della narrazione. Io non amo gli "spiegoni" e sono contenta che l'autrice abbia scelto di non usarli, ma devo ammettere che ho percepito anche il rovescio della medaglia: per i primi capitoli mi sono sentita sperduta nella vastità del mondo creato della Jemisin.
E non solo: anche la scelta di raccontare le vicende di tre protagoniste che apparentemente non hanno niente a che fare l'una con l'altra mi ha lasciata all'inizio perplessa, anche se ho poi amato il modo in cui, nel finale, le storie convergono, dando vita a uno dei colpi di scena più inaspettati di cui abbia letto quest'anno.
In conclusione la mia valutazione è di quattro stelline con un più. La Quinta Stagione è stato un romanzo che ha sì soddisfatto le mie aspettative, ma che si è rivelato anche insolito e fuori dai binari del fantasy classico. Proprio per questo motivo lo consiglio agli appassionati del genere e a chi è già abituato a leggere di saghe con un world-building complesso in cui niente è da dare per scontato. Per quanto mi riguarda, io continuerò la lettura della serie con il secondo volume della trilogia, la cui pubblicazione è prevista nei prossimi mesi sempre per Oscar Vault.



5 commenti:

  1. Hai proprio ragione sull'uso della seconda persona, una scelta ardita eppure molto d'effetto, soprattutto alla luce delle rivelazioni finali.

    Concordo anche sul pregio della mancanza degli spiegoni, l'effetto di spaesamento che si prova all'inizio del racconto trova spiegazione man mano che si procede con la lettura e alla fine io stessa sono stata lieta di aver appreso i meccanismi interni al mondo a poco a poco, in modo del tutto spontaneo.

    Grazie per la recensione ��

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    1. Grazie a te per avermi inclusa nel review party. Questo romanzo mi è piaciuto davvero e spero, a questo punto , che i seguiti siano all'altezza (anche perché alla luce del finale sono curiosa di vedere come l'autrice gestirà la storia)

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  2. Al contrario io ho patito proprio per la mancanza di quelle info che mi avrebbero chiarito un paio di punti.

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    1. Posso capire anche se io preferisco comunque lo smarrimento iniziale agli interminabili spiegoni inseriti un po' a caso nella narrazione

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  3. Ecco, a te è piaciuto il fatto che non ci fossero spiegoni e invece io avrei voluto trovarli. Amo gli spiegoni T.T All'inizio ci si sente proprio sperduti, ci ho messo un po' ad ambientarmi. Invece adoro i POV multipli quindi di questo ero super felice, poi vedere come si intrecciano li ha veramente emozionato *_*

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