Ma chissà che a voi non possa invece piacere! Nel frattempo vi spiego perché no, questo romanzo non fa per me!
AUTORE: Nicola Bolaffi
COLLANA: Garzanti Libri
PREZZO (CARTACEO): 16,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Otto, calzoncini corti e scapole magre sotto la maglia a righe, adora le favole. Quelle che gli racconta suo padre quando lo accompagna a scuola. Perché con il potere della fantasia tutto è possibile, anche far felice sua madre che passa le giornate a letto, al buio, senza parlare con nessuno. Greta è una bambina bellissima, per tutti è come una principessa. Ma lei vorrebbe solo un padre che la prenda in braccio, che venga a vedere le sue recite. Perché un padre non l'ha mai avuto. Otto e Greta non possono che diventare due adolescenti pieni di domande senza risposta. I loro destini corrono su binari paralleli fino al momento in cui, in un istante che sembra infinito, si incontrano. Solo un istante, che però lascia il segno. Ma per cambiare ci vuole coraggio. Il coraggio di credere che, come nelle favole, anche nella realtà l'impossibile accade e due metà possono fondersi in un tutto.
Avevo accettato di leggere La sottile armonia degli opposti di Nicola Bolaffi senza nemmeno pensarci troppo. Dopotutto, non sembrava poi cosi bella copertina, una trama che, seppur non il massimo dell'originalità, prometteva una lettura interessante, dei personaggi che con me condividevano le passioni per l'arte e il tennis. Tuttavia non bastano da soli questi elementi per garantire una bella lettura: purtroppo le scelte narrative dell'autore hanno rovinato questa ottima base di partenza restituendo un romanzo che non esprime nemmeno un decimo di ciò che avrebbe potuto essere.
Avevo accettato di leggere La sottile armonia degli opposti di Nicola Bolaffi senza nemmeno pensarci troppo. Dopotutto, non sembrava poi cosi bella copertina, una trama che, seppur non il massimo dell'originalità, prometteva una lettura interessante, dei personaggi che con me condividevano le passioni per l'arte e il tennis. Tuttavia non bastano da soli questi elementi per garantire una bella lettura: purtroppo le scelte narrative dell'autore hanno rovinato questa ottima base di partenza restituendo un romanzo che non esprime nemmeno un decimo di ciò che avrebbe potuto essere.
Iniziamo dalla
storia: ragazzo tormentato incontra ragazza problematica. Riassunto in una riga, cinque parole. Peccato che Bolaffi
la tiri troppo per le lunghe: aspettavo il momento in cui Otto e Greta si
sarebbero incontrati, e invece ho dovuto sorbirmi le elementari, le medie, le
superiori, e nel mezzo tante esperienze di poco conto, interessanti in piccole
dosi, noiose quando prendono il sopravvento sulla trama principale. Per non
parlare delle storielle nel mezzo... Già, ci ho messo svariati capitoli a
capire chi fossero Babette, Capote, Romeo e tutti gli altri, ma a fine lettura
avevo già compreso che li avrei odiati tutti, dal primo all'ultimo. Si perché la
principale caratteristica del romanzo è una sorta di racconto o fiaba o
delirio, non saprei come definirlo, che conclude ogni capitolo, il quale
presenta personaggi e situazioni paradossali che ricorrono anche nella storia
ma che, a mio avviso, sono stati troppo approfonditi a scapito di quelle che
sono le vicende dei protagonisti.
All'inizio,
infatti, le vicende di oggetti umanizzati, lettere e numeri parevano
interessanti, ma col passare dei capitoli le situazioni hanno raggiunto il
limite del paradossale, e si sono dilatate al punto da sperare che le loro
avventure si concludessero il prima possibile.
Anche i personaggi
mi hanno deluso. Otto e Greta sono i classici adolescenti problematici, lui, il
cui vero nome è Riccardo (che ho sempre preferito al suo nomignolo) cresciuto
in una ricca famiglia con una madre depressa, e lei, nata in periferia da una
donna sola che, per mantenere la famiglia, è costretta a trascurarla.
Otto è un ragazzo
delicato e sensibile, con una grande immaginazione, quello che ho sentito più
vivo, molto probabilmente perché in lui l'autore ha concentrato le sue passioni
per il tennis e l'arte, e si vede, dato
che il personaggio è forse il più realistico del romanzo, ma Greta... La
ragazza è un concentrato di stereotipi. Non ho avvertito il suo disagio, i suoi
problemi, non mi sembrava di leggere di una persona ma di una sagoma di carta.
Cosa fanno le ragazze ribelli? Fumano, si drogano e fanno sesso? Allora Greta
fuma, si droga e fa sesso. Fine del discorso. Avrei preferito sicuramente una
maggior cura nella caratterizzazione e anche nelle dinamiche dei personaggi, in
quanto alla fine il risultato rimane piuttosto superficiale. Sono alla fine la
ragazza ha uno sviluppo, ma non l'ho trovato ben descritto, o comunque
verosimile.
Lo stile, inoltre,
non rimedia ai difetti della storia: ho trovato la scrittura dell'autore
pesante e confusionaria, al punto da dare il colpo di grazia a una trama che
arrancava già a fatica. Si tratta infatti di quei tipi di scrittura che
vorrebbero risultare lirici ed evocativi e finiscono per essere il contrario:
artificiosi e, sostanzialmente, noiosi.
Persino il finale,
che ho trovato un po' troppo aperto per un romanzo che non credo richieda un
seguito, non mi ha convinto.
Quindi? Purtroppo
io e La sottile armonia degli opposti non siamo andati per niente d'accordo, al
punto che la mia valutazione non può superare le due stelline.
Ovviamente quello
che penso è frutto di un'opinione personale, e non esclude il fatto che questo
romanzo faccia proprio per voi!
Oh ... E' nella mia lista di libri da leggere perché ho sentito pareri discordanti e, inutile dirlo, voglio provare a farmi una MIA opinione. Ti dirò :)
RispondiEliminaFammi sapere. Credo di essere stata abbastanza... diretta, nel dire ciò che pensavo, ma sinceramente è stata una delle letture peggiori che ricordi
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