Oggi infatti, all'interno del Release Party dedicato a Tander. Dentro di noi l'energia dei fulmini , ospiterò l'intervista all'autrice Cristina Vichi.
Innanzitutto: perché un lettore
dovrebbe leggere Tander?
“Tander: Dentro di noi l’energia dei fulmini” è
un romanzo che svela i suoi segreti con ritmo rapido e incalzante. Se
all’inizio il lettore non sa nulla di Tander e Dee della Natura alla fine li conoscerà
molto bene. In un’atmosfera tutta da scoprire si vivranno le emozioni di un
amore pericoloso, letale e... travolgente.
Hai scritto cinque romanzi: ce n'è uno
a cui sei più legata?
Inizio a
scrivere una storia solo quando la sento molto viva in me, se le emozioni non
sono forti lascio perdere. Per questo mi sento legata a ogni libro che ho
scritto, anche se magari per aspetti diversi. Quest’ultimo romanzo, però, ha
preteso più fatica e dedizione, mi sembra sia quello che mi ha anche dato di
più.
Come è nata questa tua opera? Puoi
raccontarci qualche aneddoto sulla sua stesura?
Questa
opera è nata guardando un fulmine sullo schermo di un computer. Da lì la mia mente
ha iniziato a divagare...
Ecco
cosa poteva dare pericolosità a un essere soprannaturale, l’energia elettrica!
Già, perché stavo cercando un protagonista maschile pericoloso e affascinante! Prima
di questa illuminazione, ragionando su come rendere Erkan pericoloso e letale,
mi era venuto in mente il veleno dello scorpione. Avevo pensato di renderlo un
mix fra uomo e scorpione. Poi avevo pensato ai serpenti, ragni, insomma ero
partita per la tangente…
Per scrivere
un colpo di scena sono tornata a studiare filosofia… ero al mare e col cellulare
andavo su google in cerca di Eraclito e della sua teoria sul divenire… però mi
è stato utile!
Prima di iniziare la stesura di un romanzo lo
penso interamente nella mia mente, ho iniziato persino a stendere scalette dei
capitoli, riempire pagine di appunti e sviluppare le schede dei personaggi. Da
quando inizio il primo capitolo fino all’ultimo non mi fermo, non lascio
trascorrere nemmeno un giorno senza scrivere almeno qualche pagina. Forse
sembrerò matta, ma è un ottimo metodo per non perdere il filo. Dunque i tempi
di stesura in sé sono di circa uno/due mesi al massimo. Poi c’è l’editing e
questo processo richiede tempi più lunghi. Più lunghi della stesura? Certo,
molto più lunghi della stesura! L’editing è indispensabile, non solo perché
migliora il testo, ma soprattutto perché permette all’autore di imparare e
migliorare il suo stile.
Ormai sono passati due anni dal tuo debutto nel mondo del self: come scrive la Cristina
di oggi rispetto a quella degli esordi?
Non sbagli, sono
passati proprio due anni dal mio esordio nel mondo della scrittura. Ciò che mi
dà più soddisfazione nella mia esperienza di autrice è il percorso che sto
facendo. Ho iniziato a scrivere “Celeste” spinta da una forte passione, ho
pianto per le critiche sullo stile ma allo stesso tempo mi sono rimboccata le
maniche decisa a migliorare. Ho avuto la fortuna di trovare una editor capace
di illuminarmi su aspetti che non conoscevo o davo per scontato. Insieme
abbiamo editato tutti i miei libri, anche quelli già pubblicati, e questo
enorme lavoro mi sta permettendo di crescere e dare il meglio di me. Non conta
solo il risultato di un romanzo ben editato, conta soprattutto il percorso che
l’autore fa per arrivare a mettere la parola “fine” alla sua opera.
Il magico mondo del self: cosa
consiglieresti a un aspirante autore? Cosa hai imparato dalla tua esperienza?
Vorresti pubblicare al più presto con una Casa Editrice?
Il mio
consiglio è di avere molta cura della propria opera: chi pubblica in self deve
puntare a vendere un romanzo ben scritto, non di secondo livello. Se anche non
ci si affida a un editor ci sono manuali che spiegano come editare la propria
opera da soli. La revisione è importantissima, sia perché un lettore ha il
diritto di leggere un romanzo leggibile, sia perché fa crescere l’autore. Il
bello della scrittura è proprio l’infinito margine di miglioramento.
Non
escludo l’idea di pubblicare con una casa editrice, dipende dalla proposta, e
quella si valuta di volta in volta quando e se capita l’occasione. Finora le
proposte che ho ricevuto richiedevano il pagamento di una somma di denaro da
parte dell’autore e non le ho accettate.
E ora, un ultima curiosità: come un
autore self vede il mondo dei blogger?
In questi due
anni di scrittura ho avuto modo di conoscere oltre un centinaio di blog e se
qualche lettore ha visto e acquistato i miei romanzi lo devo soprattutto a
loro. Contattare i blog richiede molto tempo ma è un’esperienza senz’altro
positiva, anche per le belle amicizie che spesso nascono. Sono profondamente
grata per l’aiuto che ho ricevuto e continuerò a tenermi in contatto con loro.
Ciao Silbi, grazie per avermi ospitato, per la tua collaborazione e il tuo supporto! Un abbraccio!
RispondiEliminaGrazie a te per avermi coinvolta!
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