Ciao a tutti! Oggi sono in università tutto il giorno, con lezione dalle otto di mattina alle sei di sera, e materie toste come impianti aerospaziali (ovvero un lungo corso di "Come è fatto un aereo)... speriamo di sopravvivere. Qui vi lascio la recensione del caso letterario dell'estate: quando ci si addentra nel genere erotico per me è un prenderci. Come si sarà comportato il primo volume di Calendar Girl di Audrey Carlan?
TITOLO: Calendar Girl. Gennaio/Febbraio/Marzo
AUTORE: Audrey Carlan
PREZZO (CARTACEO): 14,90 €
PREZZO (EBOOK): 7,99€
TRAMA: Mi hanno chiesto di
recitare il ruolo della fidanzata per 12 mesi.
12 uomini
inarrivabili, 12 città sorprendenti, 12 ambienti esclusivi, 12 guardaroba
diversi. È l'unico modo che
ho per guadagnare un milione di dollari e salvare la vita di mio padre.
Un anno così forse
è il sogno che ogni donna vorrebbe vivere.
Ma tu lo faresti?
Avevo bisogno di
soldi, tanti soldi. In ballo c'era la vita di mio padre. Io però non avevo un
centesimo, per arrivare a fine mese facevo la cameriera. Non avevo un amore e,
diciamolo, all'amore, quello con la a maiuscola, non ci credevo neanche più
tanto. Le mie storie fino ad allora erano state solo fonti di guai e delusioni.
Mi hanno offerto un
lavoro. Recitare il ruolo della fidanzata di uomini di successo. In pratica per
un mese dovevo fingere di essere la loro compagna davanti agli occhi di tutti e
in cambio ognuno di loro sarebbe stato disposto a pagarmi centomila dollari. 12
mesi, 12 città, 12 uomini ricchi, famosi, inarrivabili, 12 ambienti esclusivi,
12 guardaroba diversi. Più di un milione di dollari. Il sesso, chiariamoci, non
faceva parte degli accordi. Quello dipendeva e dipende sempre solo da me. L'amore neanche
quello faceva parte del piano. Ma intanto quello non dipende da nessuno...
Gennaio, Los
Angeles, uno sceneggiatore con un corpo sexy quanto la sua mente. Febbraio,
Seattle, un artista francese in cerca della sua musa. Marzo, Chicago, un ex
pugile imprenditore dal cuore spaventato.
Tutti uomini da
sogno. Che poi sono persone. Intriganti, fragili, che hanno paure, segreti e
verità nascoste. Loro hanno scelto me. Per un mese sono entrati nella mia vita.
Tutti mi hanno lasciato qualcosa. E uno mi sta chiedendo di cambiare le regole
del gioco... ma l'amore, tutti lo sanno, di regole non ne ha.
Ho intrapreso
questo viaggio perché era l'unico modo per salvare la vita di mio padre.
Mi sono fidata, ho
buttato il cuore oltre l'ostacolo. Ed è iniziata la favola.
Il viaggio ha salvato
la mia, di vita.
Calendar Girl ruota
tutto attorno alla protagonista Mia Saunders, che, necessitando di molti soldi
in poco tempo per salvare la vita del padre, decide di lavorare come escort
d'alto bordo per la zia. La aspetta un viaggio di dodici mesi in dodici città,
per accompagnare dodici uomini che hanno scelto lei. La premessa così com'è mi
ha lasciata un po' perplessa, ma siccome non sono di quelle persone che cerca
un insegnamento in ogni cosa ho deciso di andare avanti, peccato che,
nonostante ciò, il romanzo abbia comunque i suoi difetti. Ma procediamo
racconto per racconto.
Il primo uomo di
Mia si chiama Weston Channing III, o se meglio preferite, Mister Stereotipo
Ambulante. È californiano, lavora nel cinema, ha una casa uscita da una rivista
d'arredamento, come passatempo fa surf e a letto è un adone. Pazienza, non sto
leggendo un romanzo psicologico, ci può stare. Il lato positivo di gennaio è
che assistiamo ai dubbi di Mia, alle giuste perplessità sul suo lavoro, e al
suo ambientamento. Mia, come personaggio, in generale mi è piaciuta,
soprattutto quando sfodera il suo lato da scaricatore di porto, ma ha un grave
difetto: non perde l'occasione per ricordare al lettore quanto è gnocca.
Insomma, è un bel passo avanti dalle protagoniste insicure che si vedono
bruttissime, ma anche se non rimarchi ogni due pagine a me, lettrice
complessata, che sei alta due metri e mezzo, hai capelli da Pantene, occhi di
gatto (per non parlar del fondoschiena!) non è che la storia ci perda. Che poi
"storia" è un parolone: la trama di gennaio è riassumibile in
"Mia e Wes fanno sesso. In tutti i luoghi, in tutti i modi, in tutti i
laghi", intervallata da qualche cena formale e due amici mai più citati in
tutto il romanzo. Forse si salvano i primi capitoli, perché legati
all'introduzione della vicenda, ma se leggete erotici solo per curiosità, vi
consiglio di lasciar perdere, anche perché le descrizioni delle scene hot sono
molto, molto esplicite. Dunque la mia valutazione è di due stelline e mezzo. Non
completamente da buttar via, ma mi aspettavo di meglio.
Febbraio è forse la
novella che mi è piaciuta meno. Anche questa è abbastanza ricca di cliché:
l'uomo del mese è un artista francesino che si sente in dovere di pronunciare
almeno una volta per frase una parola nella sua lingua madre, sebbene le sue
riflessioni e le descrizioni del suo atelier mi abbiano colpito in maniera
positiva, salvando il salvabile. Il peggio invece della novella è l'insta-love,
o meglio l'insta-sesso immediato tra i due protagonisti: lui cade ai piedi di
Mia praticamente due righe dopo l'inizio della novella, e lei... Dio se mi ha
dato fastidio. Dopo lo zuccheroso finale tra lei e Wes, desidera andare a letto
con Alec la sera stessa che lo ha conosciuto. Per non dire del messaggio che
sembra trasparire alla fine della novella (anche se ho promesso che non mi
sarei lasciata condizionare dalla morale): "fare la escort è bello;
guadagni un sacco in poco tempo e ti diverti".
La parte artistica
da quel tocco in più a una novella che, in pratica è basata su due pilastri: il
sesso e la gente nuda. Anche qui, inoltre, il grande artista è talmente fissato
su Mia che non fa che ripeterci per cento pagine quanto lei sia bella,
perfetta, sexy... Basta! Ce lo aveva già rimarcato Wes nella novella di
gennaio, lo avevamo capito, e, tra l'altro è difficile che una come Mia si
imbruttisca dall'oggi all'indomani, specie visti tutti i trattamenti estetici a
fine mese citati in ogni singolo racconto!
Una delle poche
cose che mi ha colpito è la riflessione sull'amore che Alec fa e che Mia prende
quasi come giustificazione al suo lavoro: un
po' discutibile, ma almeno mostra un certo impegno dell'autrice, ma non
posso basarmi solo su questo per salvare un racconto che, fondamentalmente, mi
ha fatto storcere il naso. Ergo, solo due stelline per Mia e Alec.
Marzo è stata la
novella che ho preferito. Le cose sembravano ripetersi identiche a febbraio:
l'ennesimo stallone di razza, questa volta italoamericano, Mia che inizia a
farci sopra pensieri osceni fin da quando scende la scaletta dell'aereo, e poi,
colpo di scena... Lui è gay!
Al di là della
sorpresa iniziale, perfettamente riuscita, e della domanda "Ma come
gestirà tutto la Carlan?", finalmente ho avuto il mio racconto diverso
dagli altri. In marzo, infatti, il vero protagonista è stato l'amore, più che
il sesso, e nonostante quest'ultimo non manchi, in forme che la mia mente
nemmeno riusciva ad immaginare, in generale resta comunque in quantità limitata
rispetto alle altre storie, e devo ammettere che, anche per questo, la lettura
si è rivelata piacevole. Inoltre, sempre in questo mese, si hanno molti più
richiami alla trama principale, quella per cui Mia deve fronteggiare lo
strozzino che le ha distrutto il cuore e massacrato il padre, e devo dire che
preferisco vedere la protagonista in versione vendicativa e protettiva verso i
suoi famigliari che "costantemente arrapata" verso il primo
sconosciuto che l'affitta.
In conclusione
questa novella è da tre stelline, secondo me la migliore del romanzo, nonché
quella meglio calibrata in tutti i suoi elementi, trama, storia del mese e,
ovviamente, sesso.
In conclusione la
mia valutazione è di due stelline e mezzo di media. Non mi ha fatto decisamente
impazzire, però considerate che non si tratta nemmeno del mio genere preferito
e, vista anche l'ultima novella, un po' di curiosità mi è rimasta...
Perciò, se ne avrò
la possibilità (biblioteca, scrocco, eccetera...) leggerò il seguito per vedere
come butta la storia: ovviamente, se lo farò, ne leggerete sicuramente la recensione.
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