Ciao a tutti! Questo agosto non vuole quadrare: pensavo di riuscire a dedicare un po' di tempo al blog prima che ricominci la sessione d'esame (incubo!) invece tra vacanza (splendida), stanchezza post viaggio e soprattutto una devastante influenza che mi ha fatto passare Ferragosto a letto sono riuscita appena a scrivere una recensione dei quattro libri letti finora... tristezza!
Intanto, però, ve la propongo: Magisterium è stato una sorpresa per me, godibile e meno assomigliante ad Harry Potter di quanto pensassi.
Intanto, però, ve la propongo: Magisterium è stato una sorpresa per me, godibile e meno assomigliante ad Harry Potter di quanto pensassi.
TITOLO: Magisterium. L'anno di ferro
AUTORE: Cassandra Clare e Holly Black
COLLANA: Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 17,00 €
PREZZO (EBOOK): 4,99€
TRAMA: Quando raggiunge la grotta in cima al ghiacciaio, Alastair
capisce subito che il Nemico l'ha preceduto. Sua moglie Sarah è stata uccisa,
come gli altri maghi lì rifugiati. Solo il debole vagito di un neonato lo
rincuora: suo figlio Callum, seminascosto accanto al cadavere della madre, è
ancora vivo. Ma quando Alastair lo prende fra le braccia, le terribili parole
incise nel ghiaccio da Sarah prima di morire lo fanno inorridire… Dodici anni
dopo, quando Call viene ammesso al Magisterium, la prestigiosa accademia
riservata ai ragazzi dotati di talento magico, suo padre è contrario: sin dalla
più tenera età ha insegnato al figlio a diffidare della magia. E ora Rufus, il
magister più anziano della scuola, lo ha ammesso all'Anno di Ferro, il primo
del Magisterium. Call non può sottrarsi al suo destino. La magia scorre, in
certe famiglie. Ma sul destino di Call incombe fin dalla nascita l'artiglio del
Nemico. il fuoco vuole ardere, l'acqua vuole scorrere, l'aria vuol levarsi, la
terra vuole avvincere, il caos vuol divorare.
Non ho mai letto
niente di Holly Black ma ho apprezzato tanto la serie Shadowhunters di
Cassandra Clare, ed ero così curiosa di leggere un romanzo scritto a quattro
mani da queste due autrici. Purtroppo su ogni serie di giovani maghi che si
rispetti aleggia l'ombra di Harry Potter, che, volente o nolente, è un punto di
riferimento, o di confronto, per ogni romanzo di questo genere, ma è bastato
leggere il primo capitolo de L'anno di Ferro per immergermi in una storia
completamente diversa e lasciarmi catturare da Callum Hunt e le sue
disavventure.
Callum Hunt è il
figlio di Alistair, un mago che odia la magia, e deve affrontare una sorta di
test di ingresso per il Magisterium, scuola di magia che il padre reputa la
causa dei loro problemi. Il solo obiettivo di Call è essere bocciato ma le cose
non andranno come previsto...
Dimenticatevi
castelli incantati e maghi con la bacchetta: il Magisterium è ben altro. È
infatti il word building il maggior pregio di questo romanzo: le due autrici si
sono impegnate per creare un sistema magico convincente, basato su cinque
elementi: acqua, fuoco, terra, aria e il caos. Su queste basi si sviluppano
incantesimi e creature magiche come i primitivi, esseri legati a un elemento in
particolare, e i divorati, maghi che sono stati consumati dalla magia
elementale.
Anche il
Magisterium è una scuola di magia diversa da quelle che siamo abituati ad
immaginare: essa infatti si sviluppa completamente sottoterra, in un complesso
di grotte e labirintici corridoi, ed è retta dai Magistri, maghi
particolarmente dotati.
Per quanto riguarda
i personaggi, li ho trovati particolarmente interessanti: le autrici infatti
giocano con i cliché del genere, in parte assecondandoli e in parte
ribaltandoli, in questo modo il lettore li sente familiari, ma al tempo stesso
originali. Così è il protagonista, Callum: da un lato rispecchia il classico
eroe di questo genere di romanzi, pronto a sacrificarsi per i suoi amici e con
la tendenza a mettersi un po' troppo nei guai, ma dall'altro è sarcastico, un
po' egoista e "strambo". È stato dunque facile affezionarsi a lui,
così come agli altri componenti del trio di protagonisti, Aaron e Tamara, e a
Subbuglio e Groviglio, un lupo e una lucertola parlante loro amici.
Lo stile con cui è
scritto il romanzo è coinvolgente e accattivante: a differenza di altri romanzi
a quattro mani, in cui i contributi dei due autori erano facilmente
distinguibili, in questo caso la scrittura è perfettamente amalgamata. È chiaro
che la Clare e la Black abbiano un ottimo feeling: il romanzo infatti sembrava
opera di un solo autore! Non c'è stato momento in cui mi sia annoiata: ogni
capitolo faceva avanzare la trama e non ci sono stati punti morti. Solo qualche
volta ho avuto la sensazione di già visto, come se certe situazioni le avessi
già riscontrate in altri romanzi (non necessariamente Harry Potter) ma una nota
delle autrici a fine romanzo mi ha fatto cambiare idea. Ciononostante i colpi
di scena non mancano, alcuni dei quali davvero imprevedibili.
Il finale mi ha
colpito. Ho apprezzato la scelta delle autrici, anche se non la trovo il
massimo dell'originalità, e, devo ammettere tre che avevo già intuito la
direzione che avrebbe preso la storia, ma, sinceramente, sono molto curiosa di
leggere il secondo volume per vedere come evolverà la situazione.
In conclusione la
mia valutazione è di quattro stelline con un più. Le mie aspettative di partenza
erano un po' confuse, ne avevo lette di ogni su questo romanzo, ma in realtà si
è rivelato una lettura divertente e appassionante. Non vedo l'ora di leggere i
suoi seguiti perché, a meno di passi falsi da parte delle autrici, questa
storia ha delle potenzialità davvero elevate.
Continuo a non essere convinta di questa serie, eppure tutti ne parlano così bene... devo proprio decidermi a dargli una chance!
RispondiEliminaTi dirò: anche io non ero convintissima, invece ha saputo stupirmi. certo 1) non è perfetta, 2) è solo il primo volume (di 5!), ma mi ha ricordato quanto mi piacciono le storie di magia.
EliminaSma molto interessante anche se della Clare ho letto solo Shadowhunters
RispondiEliminaSecondo me la Clare è una brava scrittrice e con questo romanzo dimostra di cavarsela anche senza Shadowhunters
Elimina