Ciao a tutti! Ne approfitto qui per dire che da domani e fino a lunedì prossimo il blog resterà chiuso per ferie. Dal 9 agosto riprenderò a pubblicare i post, dopotutto se non lo faccio ad agosto che è l'unico mese libero che ho, quando lo faccio? Prima di partire vi lascio con la recensione di questo carinissimo thriller, tra l'altro adatto come lettura estiva.
TITOLO: Una brava ragazza
COLLANA: Newton Compton Editori
PREZZO (CARTACEO): 4,90 €
PREZZO (EBOOK): 3,99€
TRAMA: Ha seguito la sua vittima per giorni. Sa dove vive, dove lavora e dove va a fare la spesa. Non conosce ancora il colore dei suoi occhi o l’espressione che assume quando ha paura. Ma lo scoprirà.
Mia Dennett è figlia di un importante giudice di Chicago, ma ha scelto di condurre una vita semplice, lontana dai quartieri alti e dalla mondanità in cui è cresciuta. Una sera come tante, entra in un bar per incontrare il suo ragazzo ma, all’ennesima buca di lui, Mia si lascia sedurre da un enigmatico sconosciuto dai modi gentili. Colin Thatcher – questo il vero nome del suo affascinante nuovo amico – sembra il tipo ideale con cui concedersi l’avventura di una notte. Peccato che si rivelerà il peggior errore della sua vita: Colin infatti è stato assoldato per rapirla. Ma quando Thatcher, invece di consegnare l’ostaggio, decide di tenere Mia con sé e di nasconderla in un remoto capanno del Minnesota, il piano prende una piega del tutto inaspettata. A Chicago, intanto, la madre di Mia e il detective Gabe Hoffman, incaricato delle indagini, sono disposti a tutto pur di ritrovare la ragazza, ma nessuno può prevedere le conseguenze che un evento tanto traumatico può avere su una famiglia apparentemente perfetta…
Non vi piacciono i
thriller perché li trovate violenti, freddi ed impersonali? Leggete Mary
Kubica, date una nuova possibilità a questo genere! Questo potrebbe essere
tranquillamente scritto sulle fascette avvolgono i romanzi di questa autrice
statunitense, specializzata nella scrittura di thriller soft e dal chiaro tocco
femminile, dove i temi famigliari, e un pizzico di romanticismo, convivono con
la suspense tipica del genere.
È stato così per la
Sconosciuta, il primo libro della Kubica che ho letto mesi fa, ed è così anche
per Una brava ragazza, suo esordio letterario. Numerosi sono i punti in comune
che legano i due romanzi: dai temi trattati (la famiglia prima di tutto) alla
struttura narrativa (l'autrice ha una predilezione per l'uso di diversi punti
di vista e di diversi piani temporali); tutto porta verso un thriller molto
tranquillo, che si distingue dai classici del genere per una dose di violenza
meno esplicita e più ovattata, e per la cura per la psicologia dei
protagonisti.
Una brava ragazza
verte intorno all'anomalo rapimento di Mia Dennett, ragazza di Chicago di buona
famiglia, figlia di un noto giudice, e alle persone in questo coinvolte: il suo
sequestratore, che ha deciso di non consegnare la giovane al mandante, la madre
della vittima, che cerca in tutti i modi di ritrovarla, e Gabe Hoffman, il commissario
incaricato del caso.
Mary Kubica si
dimostra, ancora una volta, in grado di donare una buona caratterizzazione ai
personaggi, rendendoli realistici, donando ai "buoni" una serie di
incertezza e tormenti, e dando ai cosiddetti "cattivi" un'umanità che
rende quasi impossibile prenderli in antipatia. E così la madre perfetta si
rivela molto meno perfetta di quello che è in realtà, il commissario risulta
meno impeccabile rispetto ad altri suoi colleghi della letteratura, e il
rapitore mostra di possedere un cuore inaspettato.
La trama è
intrigante e presenta alcuni colpi di scena, di cui l'ultimo, nel finale,
veramente inaspettato, tuttavia, rispetto ai thriller classici, manca un po' di
sensazioni forti. Anche nei momenti clou della faccenda, dove la tensione, in
teoria, dovrebbe essere alle stelle, mi è mancata un po' l'adrenalina che
solitamente ritrovo in questo genere di romanzi. Persino il finale, nonostante gli
eventi concitati e una grande rivelazione, dal punto di vista emotivo non mi ha
scosso più di tanto, sebbene, lo devo ammettere, abbia saputo sorprendermi.
Lo stile della
Kubica si basa principalmente su due pilastri: l'uso di differenti narratori
(il suo numero preferito è tre) e l'utilizzo di un "prima" e un
"dopo" nella narrazione. Ho apprezzato molto la scelta dei diversi
punti di vista, grazie anche al fatto che l'autrice, a differenza di altri, sa
caratterizzare ogni singola voce: i toni usati da una ricca borghese si
distinguono da quelli del poliziotto medio e del delinquente di provincia, e
ciò li rende subito riconoscibili, permettendoci di tifare, pro o contro, di
loro. L'uso dei piani temporali invece, in questo caso, mi ha lasciato un po' perplessa:
in primis perché tutti quei "prima" e "dopo", almeno
all'inizio, mi hanno confusa parecchio, e, in secondo luogo, perché, a causa
dei dopo, mi sentita come se l'autrice mi avesse spoilerato il finale della sua
stessa storia, in quanto tutti gli eventi principali occorrono nel
"prima".
Tuttavia,
nonostante ciò, in generale Una brava ragazza non mi è dispiaciuto, sebbene lo
abbia trovato leggermente inferiore al secondo romanzo dell'autrice (ma credo
che sia una buona cosa che uno scrittore migliori libro dopo libro). Pertanto,
la mia valutazione è di tre stelline e mezzo, e, dato che mi sto affezionando
sempre più a questo genere di storie, sono sicura che leggerò anche il prossimo
romanzo di Mary Kubica!
Libro molto interessante, da come ne parli. Non ho mai letto nulla dell'autrice, anche se amo il thriller. Credo di doverle dare una possibilità ^^
RispondiEliminaSecondo me sì! Non sono i classici thriller, sono molto più soft, ma trovo intrigante tutto ciò che scrive questa autrice.
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