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venerdì 18 settembre 2015

Recensione: L'Incastro (Im)perfetto - Colleen Hoover

Ciao a tutti! Io sto per andare a mangiare -crescione romagnolo, slurp! Vi lascio con questa recensione... inutile dirlo, ma io la Hoover la sto adorando e con questo romanzo in particolare ha fatto proprio centro!

TITOLO: L'Incastro (Im)perfetto
AUTORE: Colleen Hoover
COLLANA: Leggereditore
PREZZO (CARTACEO): 9,90
PREZZO (EBOOK): 4,99
TRAMA: Quando Tate Collins trova il pilota Miles Archer svenuto davanti alla sua porta di casa, non è decisamente amore a prima vista. Non si considerano neanche amici. Ciò che loro hanno, però, è un’innegabile reciproca attrazione.
Lui non cerca l’amore e lei non ha tempo per una relazione, ma la chimica tra loro non può essere ignorata. Una volta messi in chiaro i propri desideri, i due si rendono conto di aver trovato un accordo, almeno finchè Tate rispetterà due semplici regole: mai fare domande sul passato e non aspettarsi un futuro.
Tate cerca di convincersi che va tutto bene, ma presto si rende conto che è più difficile di quanto pensasse. Sarà in grado di dire di no a quel sexy pilota che abita proprio accanto a lei?


Fin dalla sua uscita, Ugly Love di Colleen Hoover mi aveva sempre ispirato: la copertina originale era molto bella e trovavo la trama decisamente d'effetto. Così da quando sono venuta a conoscenza dell'uscita, praticamente a sorpresa, de "L'incastro (Im)perfetto", questo il titolo italiano, non ho nemmeno aspettato l'uscita in cartaceo, prevista per il 24 settembre: quel romanzo doveva essere mio, fin da subito.
La copertina italiana non mi dispiace, anzi ho letto un post su Facebook in cui persino Colleen diceva che le piaceva molto, tuttavia non rispecchia i toni della storia, rischiando di far passare il romanzo per un new adult qualsiasi. Invece no. Colleen Hoover si conferma un'esperta in trame tragiche e profondità caratteriali, e dimostra di riuscire a rivolgersi anche ad un pubblico più adulto, dando alle stampe quello che è, finora, il romanzo più maturo.
L'Incastro (Im)perfetto segue la storia di Tate Collins, giovane infermiera che si trasferisce nell'appartamento del fratello Corbin, pilota, a San Francisco. La sua prima serata nell'appartamento viene sconvolta da un uomo ubriaco e mezzo svenuto sulla soglia dell'ingresso: si tratta di Miles Archer, collega di Corbin e... vicino di casa. Tra Miles e Tate nasce un'attrazione, che, per scelta dell'uomo, non dovrà mai sfociare in una storia d'amore: egli infatti è rimasto legato a un evento del suo passato e a una donna di nome Rachel...
Penso, per una volta, di avere adorato i protagonisti. Tate, per esempio, l'ho trovata una persona consapevole delle sue scelte: mi è sembrata abbastanza coerente con se stessa, e ho apprezzato il modo in cui paragona Miles a un solido e se stessa a un liquido, che lo segue come una scia. Certo, anche lei ogni tanto soffre della fatidica "sindrome da crocerossina", ma in generale si dimostra una buona, e anche simpatica, protagonista femminile.
Per quanto riguarda Miles... su di lui si potrebbe scrivere un'intera recensione. 


Eccolo, colui che interpreterà Miles nel film tratto da questo romanzo! 
Quel ragazzo si dimostra un mistero vivente: tanto si dimostra sensibile e appassionato nel passato, quanto nel presente è un individuo chiuso e imperscrutabile. All'inizio mi sembrava il classico cattivo ragazzo che popola la letteratura rosa da prima dell'estinzione dei dinosauri, ma in seguito, mi sono ricreduta: Miles Archer è un personaggio a tutto tondo, e il suo comportamento, anche nei confronti di Tate, è almeno parzialmente, giustificato da tutto ciò che gli è successo.
Completano l'insieme dei personaggi l'adorabile Cap, il vivace e saggio portiere ottantenne dello stabile dove vivono i protagonisti, Corbin, l'ultra protettivo fratello di Tate e Ian, il migliore amico di Miles.
Lo stile della Hoover mi ha convinto con qualche riserva. Il romanzo è scritto utilizzando due punti di vista: quello di Tate racconta il presente, quello di Miles gli avvenimenti che sei anni prima gli hanno sconvolto la vita. Per quanto riguarda il PoV di Tate non ho niente da dire: la narrazione scorre che è un piacere, senza mai annoiare, e strappando qualche sorriso al lettore.
Per quanto riguarda le parti di Miles, qui sorgono i miei dubbi. Per marcare la differenza tra i due punti di vista, la Hoover sceglie di adottare uno stile telegrafico e per certi versi più poetico: se da un lato la scelta di usare frasi più brevi e concise mi ha convinto, in quanto mi è sembrata adatta ad una prospettiva maschile, lo stesso non si può dire della vena poetica, che fino alla fine mi ha lasciata un po' perplessa (per i lettori abituali della Hoover: avrei forse trovato questo stile più adatto a Will di Tutto ciò che sappiamo dell'amore, che a Miles).
Il finale è invece ciò che ho preferito, gli ultimi capitoli sono la conclusione perfetta della storia, un giusto mix di eventi tristi e felici, oltre al fatto che ho amato il messaggio che il romanzo trasmette. In conclusione la mia valutazione è di quattro stelline con un più: la Hoover ha fatto centro con questo romanzo, che forse come trama è quello che mi è piaciuto di più, insieme a Forse un Giorno, ma ancora adesso, dopo averlo concluso da giorni, non posso fare a meno di pensare a quanto fosse strano lo stile con cui le parti di Miles erano scritte! 
  

2 commenti:

  1. Concordo in tutto e per tutto :3 anche a me è piaciuto molto, sono rimasta molto soddisfatta!
    E ti dirò di più, hai ragione sul pov di Miles, anche io l'ho trovato un po' troppo forzato in alcuni casi >.<

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    1. Sono contenta che la pensi come me... anche perché di solito sullo stile del PoV di Miles leggevo solo lodi

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