Ciao a tutti. La lettura di oggi è una delle uscite più attese di questa prima parte di 2019: si tratta di The Priory of the Orange Tree di Samantha Shannon, pubblicata in inglese a fine febbraio e la cui traduzione italiana è stata annunciata per Natale 2019.
Si tratta di una belva di più di ottocento pagine, scritte in piccolo e corredate da mappe, appendici e persino un'illustrazione che vi mostro dopo. Io l'ho letto in inglese, avendone ordinata una copia grazie alla Virtual Signing che Illumicrate organizzò a fine 2018 (un'iniziativa che permette di ordinare copie autografate e personalizzate senza incontrare direttamente l'autore): quando lo preordinai conoscevo a malapena titolo e due righe di trama, ma nei mesi successivi questo romanzo ha generato sul web un hype assurdo, complici le bellissime recensioni di chi ha ricevuto le copie staffetta. Ma ne sarà valsa la pena?
Preparatevi: è una recensione lunghissima, ma assolutamente spoiler free!
AUTORE: Samantha Shannon
COLLANA: Bloomsbury Circus
PREZZO
(CARTACEO): 16,61€
PREZZO
(EBOOK): 11,64€
TRAMA [ENG]: A world divided. A queendom without an heir. An ancient enemy awakens.
The House of Berethnet has ruled Inys for a thousand years. Still unwed, Queen Sabran the Ninth must conceive a daughter to protect her realm from destruction - but assassins are getting closer to her door. Ead Duryan is an outsider at court. Though she has risen to the position of lady-in-waiting, she is loyal to a hidden society of mages. Ead keeps a watchful eye on Sabran, secretly protecting her with forbidden magic. Across the dark sea, Tané has trained to be a dragonrider since she was a child, but is forced to make a choice that could see her life unravel. Meanwhile, the divided East and West refuse to parley, and forces of chaos are rising from their sleep
The House of Berethnet has ruled Inys for a thousand years. Still unwed, Queen Sabran the Ninth must conceive a daughter to protect her realm from destruction - but assassins are getting closer to her door. Ead Duryan is an outsider at court. Though she has risen to the position of lady-in-waiting, she is loyal to a hidden society of mages. Ead keeps a watchful eye on Sabran, secretly protecting her with forbidden magic. Across the dark sea, Tané has trained to be a dragonrider since she was a child, but is forced to make a choice that could see her life unravel. Meanwhile, the divided East and West refuse to parley, and forces of chaos are rising from their sleep
Avete
sentito parlare di The Priory of the Orange Tree di Samantha Shannon?
Quasi
sicuramente sì. Ultimamente nei social non si parla di altro se non di questo
libro, al punto che, appena due giorni dopo l'uscita in inglese, la Mondadori
ha annunciato di aver già acquisito i diritti per la traduzione, prevista per
Natale.
Un Game of Thrones femminista... Così
è stata definita questa "belva" di ottocento e più pagine, dalla
copertina stupefacente e una storia che promette di inserirsi fra i capisaldi
del genere fantasy.
Forse
è ancora presto per affermare ciò, tuttavia dopo aver completato la lettura,
una vera e propria impresa dato che non sono abituata a leggere in lingua
romanzi di una tale mole, posso affermare che The Priory of the Orange Tree
merita davvero tutta l'attenzione che sta ricevendo e, magari non lo studieremo
a scuola fra cinquant'anni, ma di sicuro si è dimostrato capace di conquistare
un posto nella mia personale classifica delle migliori letture dell'anno.
Priory
è un romanzo complesso, con una moltitudine di personaggi e ambientazioni e,
pertanto, mi sento di sconsigliarlo a chi:
-Non
ama i romanzi con decine di personaggi dai nomi più improbabili (in pratica se
avete fatto fatica con il Trono di Spade, farete fatica anche con questo
romanzo)
-Non
ama saltare continuamente da un'ambientazione all'altra (meno male che
all'inizio del libro vengono riportate delle mappe che, col senno di poi, si
sono rivelate utilissime. Tuttavia preparatevi nei primi capitoli a saltare in
continuazione dalla storia alla mappa!)
-Fa
fatica con i romanzi superiori alle cinquecento pagine (questo ne conta più di
ottocento... scritte con un carattere abbastanza fitto)
La
trama di Priory è impossibile da descrivere in poche parole, ma, in sostanza,
ruota attorno al risveglio di una creatura malvagia, definito The Nameless One
(traducibile come "il Senzanome") e a Sabran, regina di un'isola
chiamata Inys, il cui sangue, secondo una leggenda, ha il potere di tenere
confinato questo enorme drago sotto l'Abisso, un oceano che separa il
continente occidentale da quello orientale.
Come
potete vedere, già da queste poche righe traspare tutta la complessità di
un'opera come Priory: l'autrice ha infatti lavorato anni per sviluppare un
mondo complesso, in cui vivono popoli caratterizzati ognuno dalle proprie
tradizioni, dalla propria religione e dai propri costumi ed è riuscita a
descriverlo senza ricorrere agli odiosi "infodump" (letteralmente
"abuso di informazioni") che rendono pesante e innaturale la
narrazione.
In
particolare, ogni capitolo è introdotto dalla propria ambientazione geografica,
come Est, Ovest o Sud, e narrato attraverso il punto di vista di quattro
narratori: Ead, dama di compagnia di Sabran che nasconde più di quanto voglia
far credere, Loth, nobile della corte di Inys e amico della regina, Tanè,
apprendista Dragon Rider e Niclays, vecchio alchimista in esilio.
La
loro caratterizzazione è uno dei pregi del romanzo: l'autrice infatti si è
dimostrata capace di dare vita a un gran numero di personaggi, donando loro una
personalità e voce ben distinte fra loro, e ciò non vale solo per i
protagonisti, ma anche per le comparse. Come in altri romanzi fantasy degli
ultimi anni non ci sono buoni né cattivi: solo una serie di personaggi grigi,
chi più e chi meno, costretti loro malgrado ad unire le forze contro una
minaccia più grande.
Proprio
quest'unione di forze, nonostante le proprie differenze, è uno dei grandi temi
di The Priory of the Orange Tree che, al di là di una complessa storia
fantastica, è in grado di offrire anche parecchi spunti di riflessione.
Per
quanto riguarda la scrittura ho adorato lo stile di Samantha Shannon... e al
tempo stesso tremo al pensiero della traduzione italiana. Infatti l'autrice ha
dimostrato non solo di saper sviluppare una storia in maniera coerente e
appassionante, ma anche di saper curare la scrittura anche nei dettagli, come
le leggende narrate all'interno del libro e nei numerosi indovinelli che
svolgono un ruolo cruciale in The Priory. Purtroppo molte espressioni inglesi
non sono direttamente traducibili in italiano, ma confido comunque in una
traduzione se non curata in ogni minimo dettaglio, perlomeno dignitosa (il che
non è mai scontato, soprattutto in romanzi di una certa mole come questo).
Altro
punto a favore di The Priory è il suo essere autoconclusivo: non serve leggere
volumi su volumi per conoscere la conclusione della storia, anzi le vicende
iniziano e terminano nell'arco di ottocento pagine. In realtà questo al tempo
stesso un limite per il romanzo: infatti, mentre le prime trecento pagine
scorrono piacevolmente e presentano una vicenda particolarmente dettagliata,
gli ultimi capitoli sono incredibilmente accelerati e veloci, come se l'autrice
desiderasse concludere la propria storia entro un limite di pagine. Non è un
vero difetto ma forse, in un mondo di duologie, trilogie e serie infinite,
avrei preferito quasi due romanzi di lunghezza inferiore, ma ben sviluppati,
che un'unica bestia come Priory, la cui conclusione risulta quasi tirata via.
Ma
come ho ripetuto prima, questo non toglie nulla a un romanzo che, al di là
dell'aspettative mostruose nei suoi confronti, ha saputo meritarsi tutte le
attenzioni della rete.
Per
questo motivo la mia valutazione è di cinque stelline. The Priory of the Orange
Tree è veramente il fantasy femminista di cui avevamo bisogno e ha tutti gli
elementi per attrarre una folta platea di lettori: protagoniste, ma anche
protagonisti, forti e ben caratterizzati, una trama avvincente, e un
worldbuilding fra i più dettagliati. Non è stata una lettura semplice, ma sono
fiera di averla conclusa in lingua e spero che, grazie anche alla traduzione
italiana, tutti possano leggerlo!
Sebbene questo romanzo mi intrighi molto, non sono sicura che sia nelle mie corde. La trama e il presupposto "fantasy femminista" mi incuriosiscono, ma i dettagli più tecnici che hai fornito riguardo alla moltitudine di personaggi e ambientazioni mi lasciano un po' perplessa. Sicuramente sono ciò che rendono unico questo libro, ma considerando che si tratta di uno stand-alone e non di una serie ho paura che possa risultare troppo preponderante rispetto alla trama in sé!
RispondiEliminaIn realtà la trama è molto ricca, a volte anche troppo (le ultime due parti coprono solo 200 pagine ma raccontano una moltitudine di eventi...) però devi tenere conto dei tuoi gusti. Ho sentito che molte persone non hanno amato Game Of Thrones (uno dei miei romanzi preferiti) proprio per i troppi personaggi e luoghi
EliminaSembra proprio i libri che piacciono tanto a me!
RispondiEliminaE' STUPENDO. E l'edizione italiana non l'ho detto, ma avrà anche il bordo delle pagine arancione! Deve essere stupenda anche a vedersi
EliminaEffettivamente anche io delle volte preferisco due volumi con meno pagione piuttosto che un mattoncino che ne ha il doppio! Ad esempio gli ultimi libri della Maas... sono lunghissimi e spesso succedono tante, troppe cose importanti e ad un certo punto ne dimentico la metà!
RispondiEliminaAd ogni modo questo libro voglio assolutamente leggerlo! Non vedo l'ora che sia dicembre *_*
Leggilo è bellissimo! Anche se ti do ragione in tutto, e tra l'altro qui l'autrice tende anche a far accadere un mucchio di cose nel giro di venti pagine :O
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