AUTORE: Philip Reeve
COLLANA: Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 17,50€
PREZZO (EBOOK): 8,99€
TRAMA: In un futuro remoto, dopo che la Guerra dei
Sessanta Minuti ha quasi distrutto l’umanità e causato terribili sconvolgimenti
geologici, le città si sono trasformate in enormi ingranaggi mobili che vanno
in giro per il mondo a caccia di altre città di cui cibarsi per sopravvivere.
Tom, giovane Apprendista Storico di Terza Classe
che lavora nel museo di Londra, una delle città più potenti, sventa
fortuitamente il piano di Hester, una ragazza orribilmente sfigurata che
attenta alla vita di Valentine, l’archeologo a capo della Corporazione degli
Storici. Appena prima che la misteriosa ragazza precipiti nel nulla del
Territorio Esterno, la regione selvaggia e desolata che si estende al di fuori
delle città su ruote, Tom riesce a scoprirne l’identità e da quel momento da
eroe si trasforma in preda.
Macchine mortali è un romanzo originale e pieno di
mistero, nel quale le macchine sono strumenti di potere e la tecnologia l’unica
vera religione. Una storia che ha ispirato la superproduzione cinematografica
omonima.
A
volte ritornano. Ebbene sì, per la terza volta nella sua storia, Macchine
Mortali, romanzo young adult di Philip Reeve, torna negli scaffali italiani,
forte di una trasposizione cinematografica prodotta nientepopodimeno che da
Peter Jackson, alias Mister Signore degli Anelli.
Copertina italiana 1 |
Prima
di iniziare la recensione, giusto due paroline su questa storia, visto che la
trovo particolarmente curiosa (nonché significativa di come funziona il mondo
dell'editoria).
Macchine
Mortali è il primo volume di una serie di quattro romanzi di genere
distopico-fantascientifico, ed è stato pubblicato per la prima volta in Italia
all'inizio degli anni duemila, prima del boom del fantasy young adult e del
distopico futuristico. Alla sua pubblicazione è seguita quella del secondo
volume della serie, Freya delle lande di ghiaccio. Poi, basta. Come per molte
altre storie, mentre l'autore in lingua originale sfornava due seguiti e
qualche spin off, la traduzione italiana si è arenata dopo i primi due.
Passano
gli anni e irrompe sulla scena Hunger Games. Cosa c'entra con l'opera di
Reeve?, chiederete voi. C'entra eccome: subito dopo il successo della trilogia
della Collins, tutto il mondo dell'editoria ha cominciato a sfornare distopici,
e, tra un romanzo e l'altro, si è provato a riesumare anche la serie di Reeve,
ovviamente con una nuova copertina e un nuovo titolo che richiamasse alla
memoria del lettore l'opera di Suzanne Collins. Ed è così che è tornato in
libreria "Hungry City", un titolo che alla fine si è dimostrato anche
abbastanza coerente con la storia. Sfortunatamente l'operazione non è andata in
porto, e la traduzione si è fermata dopo il primo volume.
Fortunatamente
cinque anni dopo, grazie all'uscita nelle sale dell'adattamento
cinematografico, la Mondadori ci ha riprovato con l'edizione che riprendere
titolo e locandina del film: sarà la terza volta quella giusta?
In
sé Macchine Mortali non è male come romanzo. L'idea di base è originale: dopo
una terribile guerra che ha alterato l'aspetto del pianeta, le città sono state
ricostruite su ruote e da allora si muovono dando la caccia le une alle altre.
Londra, in particolare, è una città su ruote che, dopo un momento di crisi,
sembra essersi aperta a una nuova stagione di caccia, ed è proprio qui che vive
il giovane Tom, protagonista del romanzo, che, a un certo punto, si ritrova
coinvolto in un affare più grande di lui. Tom, infatti, viene sbalzato fuori
dalla città, e si ritrova a zonzo per il terreno di caccia (così vengono
chiamati i territori esterni alle città su ruote) con la sola, inquietante,
compagnia di Hester Shaw.
Copertina italiana 2 |
Non
badate alle immagini promozionali del film: la Hester del libro è completamente
diversa. Hester Shaw è una ragazza barbaramente sfigurata da Thaddeus
Valentine, il capo della congrega degli storici di Londra, e ha un solo scopo
nella vita: ucciderlo. È una protagonista molto più cupa e burbera rispetto a
quelle che solitamente si incontrano nei romanzi young adult, ed è forse per
questo motivo che mi è piaciuta, forse anche più di Tom che, all'apparenza più
simpatico e solare, rimane comunque nei canoni del genere.
Menzione
speciale a Katherine Valentine, figlia di Thaddeus: credevo fosse il classico
stereotipo della ragazzina viziata e ingenua di città, un po' idealista ma
senza troppa sostanza, e invece si è dimostrata la più grande sorpresa del
romanzo, un personaggio che compie il proprio percorso crescendo pagina dopo
pagina.
Le
ambientazioni sono il pregio del romanzo: sono innovative, originali e anche
molto ben descritte. Tutte le città che appaiono nel romanzo, e non solo
Londra, sono vivide, quasi reali nel loro essere così insolite e futuristiche.
Peccato solo che l'autore non approfondisca molto la loro storia e la loro
creazione: capisco che Macchine Mortali sia solo il primo di una (lunga) serie
di romanzi, ma, da lettrice, avrei preferito qualche dettaglio in punto,
considerando anche il fatto che le vicende di Hester e Tom raggiungono comunque
una sorta di conclusione al termine del libro.
Lo
stile dell'autore invece mi è piaciuto: l'ho trovato piuttosto essenziale e
pulito, e lascia spazio più all'azione che alle riflessioni psicologiche dei
personaggi, e questo, in un romanzo del genere, è a mio avviso più un pregio
che un difetto. Tra l'altro ho apprezzato particolarmente la brevità dei
capitoli: in un periodo in cui ho avuto qualche problema a leggere romanzi
molto lunghi, Macchine Mortali è stata una lettura decisamente godibile e per
niente faticosa.
In
conclusione? La mia valutazione è di tre stelline e mezzo. Macchine Mortali è
un romanzo interessante e originale, che, nonostante qualche difetto, rimane
comunque un buon inizio di una serie e una lettura consigliata soprattutto per
gli amanti dei distopici futuristici,
Per
quanto riguarda i seguiti, pare che anche il secondo volume verrà ripubblicato
con un nuovo titolo, secondo me più moderno di quello con cui era stato
originariamente tradotto, ovvero: "I predatori d'oro. Macchine
Mortali". Sarà vero? Sarà falso? Non ci resta che scoprirlo!
Bella recensione, complimenti.
RispondiEliminaGrazie ancora per leggerle sempre!
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