AUTORE: Mary Kubica
COLLANA: hc (ex Harlequin Mondadori)
PREZZO (CARTACEO): 12.90 €
PREZZO (EBOOK): 6.99€
TRAMA: Un incontro casuale. Un atto di gentilezza. Un'intricata rete di menzogne. Heidi vede la ragazzina su un binario alla stazione, immobile sotto la pioggia torrenziale, mentre stringe tra le braccia un neonato. La ragazzina sale su un treno e se ne va. Heidi non riesce a togliersi quella scena dalla testa... Heidi Wood è sempre stata una donna dal cuore d'oro, ma la sua famiglia inorridisce quando un giorno torna a casa con Willow e la sua neonata di soli quattro mesi: trasandata e senza casa, la ragazzina potrebbe essere una criminale, o anche peggio. Tuttavia Heidi invita Willow e la bimba a restare... A poco a poco, mentre Willow comincia a riprendersi, vengono alla luce inquietanti dettagli sul suo passato e così, quello che è iniziato semplicemente come un gesto gentile precipita sempre più velocemente verso l'abisso...
Se dovessi
consigliare un thriller a chi non ama i thriller, sicuramente nella mia lista
di titoli figurerebbe La Sconosciuta di Mary Kubica.
Non so perché, ma
questo libro mi ha sempre attratto parecchio: colpa dell'incantevole
combinazione di colori della copertina, che mescola i miei preferiti ad un
volto di donna che mi ricorda tanto una mia amica. Tuttavia, nonostante il mio
amore per la cover, non avrei mai acquistato questo romanzo se la Harper
Collins, allora Harlequin Mondadori, non avesse deciso di vendere copie
autografate dei romanzi delle autrici ospitate al BookCity di Milano.
Ovviamente io e Milano siamo due realtà senza nemmeno un punto di contatto, e
dunque ho subito approfittato di questa iniziativa. Ne facessero di vendite del
genere!
Comunque, alla
fine, sono rimasta soddisfatta dal mio acquisto: la Sconosciuta non è un
capolavoro, e nemmeno un thriller al cardiopalma, tuttavia l'ho trovato tenero
all'inizio e inquietante alla fine, una strana combinazione che è riuscita a
sorprendermi.
La cosa che più ho
apprezzato del romanzo è la sua semplicità, in senso buono: pochi personaggi,
ben caratterizzati, e una trama che è possibile riassumere in poche righe.
Heidi Wood è una
donna caritatevole: lavora in un'associazione che si occupa di disagiati ed è
sempre attenta verso il prossimo; a prima vista sembra un personaggio troppo
buono per essere vero. Heidi ama i bambini, e quando vede una giovane
senzatetto con una neonata in stazione pensa subito a come fare per aiutarla.
In poche parole, invita una sconosciuta a casa sua.
Suo marito Chris,
uomo d'affari, e sua figlia Zoe, adolescente, non sono d'accordo, ma dovranno
presto rassegnarsi a convivere con Willow, questo il nome della ragazza, e sua
figlia Ruby.
La trama non è
complessa, eppure funziona: come una serie di scatole cinesi, questa situazione
nasconde dentro di sé una moltitudine di segreti, grandi e piccoli, e l'autrice
conduce il lettore attraverso questa discesa nel mistero, fino alla scoperta
della verità e al punto di non ritorno.
I personaggi, come
ho già detto in precedenza, sono pochi: tre protagonisti, che sono anche le
voci narranti del romanzo, e pochi secondari, di cui è però facile imparare i
nomi. Se c'è una cosa che mi ha davvero colpito sono le mille sfaccettature dei
protagonisti: non puoi dire di conoscerli davvero fino a che non sei arrivato
alle ultime pagine. Prendiamo Heidi per esempio: nei primi capitoli mi ero
fatta una precisa idea di lei, e del suo carattere, per poi essere
completamente smentita dall'evoluzione degli eventi. In questo caso la Kubica è
stata una maestra nell'accompagnare il lettore... sulla strada sbagliata!
Il personaggio che
tuttavia mi ha colpito di più è stato quello di Willow, la ragazzina ospitata
dalla famiglia Wood, che è forse quello che nasconde, dietro un paio di
impenetrabili occhi azzurri, misteri e segreti che non vedevo l'ora di
conoscere. Menzione speciale alla piccola Ruby, che essendo una neonata
oggettivamente non fa molto nella storia, ma l'autrice la rende davvero tenera
e adorabile, nonostante pianga per metà della storia!
Lo stile della
Kubica mi è piaciuto. Non è eccessivamente freddo e distaccato, come di solito
tende ad essere lo stile degli autori del genere, anzi, al contrario l'ho
trovato quasi caldo, famigliare, passionale. Certo, non è particolarmente
elaborato o arzigogolato, ma ho adorato il modo in cui la Kubica cambia
completamente marcia nel finale, passando da quella che in apparenza poteva
sembrare una tranquilla storia a tema famigliare, a un vero e proprio thriller.
Nonostante i brividi nel finale, la violenza non è mai né esplicita, né
eccessiva, e questo è un grande punto a favore della Sconosciuta . In
conclusione?
La mia valutazione
è di quattro stelline tonde tonde, meritate. Consiglierei questo romanzo non ai
puristi del genere, che magari potrebbero rimanerne delusi, ma a chi si sta
avvicinando al thriller e vuole una
storia avvincente senza troppi eccessi.
Non conoscevo questo romanzo e devo dire che dalla tua recensione mi intriga un sacco. La cover poi è davvero bella *_*
RispondiEliminaAllora se ti intriga... aspetta un po' e vedrai!
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