Pagine

domenica 29 marzo 2015

Shopping Maniac #2

Buongiorno lettori! Si può essere più depressi di così...? Mi spiego: va bene, a Milano c'è Jennifer Niven, io abito lontano e pazienza, ci sono abituata. Ma a neanche un'ora di treno da casa mia (vabbè un'ora e passa) c'è la fiera del libro per ragazzi di Bologna... e io mi sono ammalata! Volevo farci un giro, visto che in questo primo anno da blogger mi sono molto più interessata agli autori e agli eventi, ma questi malanni invernali non finiscono nemmeno in primavera...
Vi lascio con qualcosa di più allegro: i miei ultimi acquisti! 


Eccoli i miei nuovi inviati (scusate ma la foto si rifiuta di ruotare,,, mannaggia)


-Il libro di meccanica razionale: acquisto obbligato, su Amazon, ma dato che è coloratissimo l'ho fatto entrare anche lui nella foto. Dopotutto si tratta sempre di un libro!
-Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? di Antonio Dikele Distefano, comprato alla Feltrinelli per la presentazione del libro nella mia città... piuttosto breve, me lo immaginavo più corposo. 
-Il mio splendido migliore amico di A.G. Howard, ebbene si, ho ceduto anch'io al fascino dell'amico (scherzo, sono state le numerosissime recensioni positive e la splendida cover a spingermi ad acquistare Splintered, non certo l'orrendo titolo italiano!)
-Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - La Battaglia del Labirinto di Rick Riordan: dai che ce la faccio a finire la pentalogia in questa edizione a 5 euro. Mi sono accorta troppo tardi che ormai era andata fuori stampa... questo per esempio era un volume avanzato ad una libreria in centro. 


giovedì 26 marzo 2015

Recensione: Per dieci minuti - Chiara Gamberale

Buongiorno! Il giovedì è una giornata non delle migliori, soprattutto per un orario del cavolo all'università: tre ore di lezione nel bel mezzo del pomeriggio, con delle coincidenze orrende per i pendolari come me. Aiuto!
Oggi giornata di recensioni (è da un po' che non ne pubblico) di un libro letto un po' di tempo fa che mi ha deluso, e non poco. Un vero peccato, perché le premesse promettevano bene. 


TITOLO: Per dieci minuti
AUTORE: Chiara Gamberale
COLLANA: Feltrinelli
PREZZO (RILEGATO): 13,60
PREZZO (EBOOK): 3,99
TRAMA: Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l'hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.

Sarà anche un romanzo non eccessivamente lungo (anzi, direi corto, visto che non arriva nemmeno a duecento pagine), ma, Per Dieci Minuti di Chiara Gamberale è stato comunque, a tratti, una lettura non proprio leggerissima.
Infatti, le premesse per essere un buon romanzo c'erano tutte: è il diario dell'autrice in un periodo non proprio facile della sua vita e per di più si basa anche su un'idea originale, provare ogni giorno, per un mese, per dieci minuti, qualcosa di diverso, che non si è mai provato prima. In effetti, la parte legata a questo esperimento è stata sicuramente la migliore del romanzo: si va dal divertimento, vedendo quanto Chiara sia imbranata in cose che magari al lettore risultano naturali, all'immedesimazione nella protagonista e ci si chiede "cosa farei io se fossi nella stessa situazione?" Mi sono sentita coinvolta e questo è sicuramente il miglior pregio del romanzo.
Tuttavia, un grosso difetto mi ha impedito di apprezzare al meglio questo libro, e sto parlando di qualcosa di veramente rilevante all'interno della struttura del romanzo: lo stile dell'autrice. È il primo libro che leggo della Gamberale, quindi lo metto in chiaro subito: non so se quello con cui è stato scritto Per Dieci Minuti sia il suo modo di scrivere oppure uno stile adattato al particolare contesto dell'opera. 
Fatto sta, che certe ripetizioni, certe espressioni, anche certe scelte hanno reso particolarmente pesante una lettura che, in partenza, si prospettava leggera e divertente.
Difatti lo stile è semplice, troppo semplice, composto in maggioranza da dialoghi botta e risposta, senza neanche un'introduzione, un avverbio, un qualcosa, intervallati dalle riflessioni della protagonista, che, per tutto il romanzo, ripete sempre le stesse cose fino alla nausea (del lettore). Per quanto non impazzisca per gli stili troppo prolissi (quelli stile classico dell'Ottocento, per intenderci) non vado neanche matta per quegli stili telegramma che, nonostante la loro immediatezza, alla lunga finiscono per stancare e rilevarsi più pesanti di quelli più elaborati.
Tuttavia, non si tratta complessivamente di un pessimo romanzo. Al contrario, per quanto riguarda la storia, devo ammettere che mi è piaciuta. Generalmente ho apprezzato l'evoluzione di Chiara, dalle ingenuità iniziali all'evoluzione finale, le sue disavventure e tutte le cose nuove che sperimenta, ma il modo con cui questi avvenimenti vengono raccontati, in cui la protagonista ripetutamente lamenta la sua condizione, secondo me rovinano un libro che poteva essere molto più di così.
Per esempio, posso capire che la protagonista sta vivendo un momento difficile e che soffre per questo, ma il lettore non è il terapeuta (tra l'altro anch'esso personaggio del romanzo) e pertanto un eccessiva lagna del tono non fa altro che annoiare il povero lettore, costretto a subire in un certo senso, l'egoismo di cui Chiara parla nei primi capitoli.
Magari una maggiore attenzione alla narrazione, ricordandosi che quello pubblicato non è il semplice il diario di una terapia ma un romanzo destinato ad un pubblico ampio (e non escludo che in realtà il libro possa essere nato da una elaborazione del primo), non avrebbe guastato.

Per questo la mia valutazione si aggira sulle due stelline e mezzo: della serie, buone potenzialità, ma si sarebbe potuto fare molto meglio. 

    

lunedì 23 marzo 2015

Liebster Award 2015

Sono stata nominataaaa!!!  Sono contenta di aver ricevuto questo premio! 
Ringrazio tantissimo per la nomination Lily di Lily's Bookmark, Frency di Camminando tra le pagine e Nolwenn di Uno Scaffale di libri.
E ora il momento del regolamento:
1) Ringraziare il blog che ti ha nominato
2) Rispondere alle 10 domande
3) Nominare altri 10 blog
4) Porre 10 domande
5) Comunicare la nomina ai 10 blog scelti.

Domande di Lily:


1) Hai mai acquistato/scambiato libri usati?
Fatto. Anzi vicino a casa mia c'è un mercatino dell'usato con un settore libri molto fornito: qualche anno fa lo frequentavo moltissimo, ora che la mia lista di libri da leggere si è allungata troppo molto meno, ma quando ci faccio un salto sono sempre felice (e chissà perché torno sempre con delle sporte belle piene...)

2) Preferisci leggere con la musica o preferisci il silenzio assoluto?
Dipende. Generalmente preferisco il silenzio, capita che la musica mi distrugga. Ma in certi casi, ovvero quando leggo in luoghi affollati e caotici, o libri che citano canzoni e parlano di musica, trovo che un sottofondo musicale amplifichi il mio coinvolgimento nella storia. Quindi direi che dipende dai casi. 


3) Un libro che ti ha spiazzato (o in positivo o negativo).
In positivo c'è una lista lunghissima... cito l'Eleganza del Riccio (immedesimazione totale nella protagonista), il Trono di Ghiaccio (credevo fosse il solito fantasy e invece è molto di più) e il Trono di Spade (quando l'ho letto per la prima volta la serie tv era solo pianificata, quindi immaginatevi la mia sorpresa nel leggere un romanzo tanto articolato)  


4) Un libro legato ad un ricordo particolare.
Pasta di Drago di Silvana Gandolfi. E' uno dei primissimi libri che abbia letto ed è di sicuro l'unico che si è impresso in maniera indelebile nella mia memoria


5) Un libro e una canzone.
Inheritance (Christopher Paolini) - Resta con me (Lunapop)


6) Una “strana” abitudine da lettore.
Leggere durante le pause all'università, fermandomi alla fine di ogni capitolo. Non so quanto possa essere definita strana... ma vedo che suscita curiosità nei miei amici. 

7) Quale genere preferisci leggere?
Generalmente new e young adult, romance e fantasy. Ma il mio preferito resta sempre il giallo all'inglese. Lo adoro! 


8) Con quale personaggio letterario vorresti poter passare un pomeriggio?
Con Will il protagonista di Tutto ciò che sappiamo dell'amore, uno dei miei book boyfriend preferiti. Lo so che esisti anche nel mondo reale Will... devo solo trovarti! 


9) Hai amici (anche virtuali!) con cui parlare di libri?
Non molti, ma ci sono e parlare di libri con loro è sempre un piacere, nonostante abbiamo tutti gusti molto variegati. E anche mamma e papà, dal canto loro, sono avidi lettori e in famiglia ci prestiamo i libri. 


10) Se potessi scegliere un super-potere da un libro, quale sarebbe? Perché?
Sceglierei i poteri di Dolores Evans, la Musa della Scrittura di Muses di Francesco Falconi. Perché? Sono troppo belli: influenzare le persone con la scrittura (lo userei in modo positivo però) e riuscire a vedere stralci di futuro.


Domande di Frency:

1. Perchè hai deciso di aprire un blog?
Perché oltre a leggere l'opinione degli altri su certe letture volevo dare anche la mia :)

2. Qual'è stata la prima recensione che hai pubblicato?
Firelight di Sophie Jordan. Un libro carino, un inizio positivo ma non con il botto!


3. Perché le persone devono seguire il tuo blog?

4. Quanto tempo dedichi al tuo blog?
Dipende dal giorno. Non tantissimo in realtà, per fortuna sono abbastanza veloce a scrivere, ma diciamo che la domenica due orette gliele dedico, così mi organizzo per la settimana. 


5. Qual'è il tuo libro preferito?
Domanda di riserva? Sono tanti libri preferiti: Il tuo meraviglioso silenzio della Millay, l'Eleganza del Riccio della Barbery, Il Trono di Spade di Martin e molti altri, che adesso magari non mi vengono in mente, ma ho un cuore grande e c'è spazio per tutti!  


6. Preferisci serie o libri singoli? E perché ?
Preferisco la cosiddetta "via di mezzo" ovvero le serie brevi, due o tre volumi al massimo. I volumi autoconclusivi mi piacciono molto, ma spesso mi lasciano con la voglia di leggere altro sui protagonisti, le serie troppo lunghe uccidono me (con l'attesa di un finale) e il mio portafoglio. 


7. Presti i tuoi libri agli amici? 
NO. Scherzo, in realtà non li presto perché non me li chiedono, altrimenti lo farei. Ai familiari non li presto: anni fa prestai dei Geronimo Stilton ai miei cugini che ovviamente non tornarono mai indietro, con mia madre che se le chiedevo di dire di ridarmeli diceva "ma tanto non li leggi più. " Ma chissenefrega, erano i miei libri! 


8. Preferisci cartaceo o e-book?
Forse cartaceo, ma l'ebook mi salva molto spesso, specialmente quando vado in università, perché nella mia borsa spazio anche per un cartaceo non ce n'è (o meglio, ce ne sarebbe, ma la mia schiena ne risentirebbe moltissimo). 


9. Secondo te cosa non deve mancare in un buon romanzo?
La storia d'ammmore, con tre m, romantica ma non sdolcinata, naturale ma non forzata. E il mistero, anche se non è un elemento imprescindibile, ma molto gradito!

10. Di quale autrice/autore non ti perdi neanche un romanzo?

Un tempo Licia Troisi, ma ora seleziono di più ciò che compro (e sto imparando che anche le edizioni in brossura hanno i loro pregi)

Domande di Nolwenn:


1 ) Perché hai aperto un lit-blog? Perché la lettura è la mia più grande passione e volevo anch'io dare consigli come altre blogger che leggevo all'epoca. 

2) Perché hai scelto proprio questo nome per il tuo blog?

Perché avevo letto sul sito di Cassandra Clare una frase pubblicitaria del New York Times che diceva, su Città del Fuoco Celeste, "Prepared to be hooked" e, rielaborandola, ho trovato che "Hook a Book" sarebbe stato un ottimo nome per un sito, breve e musicale. Tra l'altro, l'indirizzo, hookingbooks, non era nemmeno usato! 

3) Qual'è il tuo genere preferito e quello che invece non puoi leggere?

Genere preferito il giallo all'inglese, quello che non posso sopportare i romanzi storici di sette-ottocento... 

4) Leggi in lingua originale? Perché?

Si li leggo talvolta in inglese, talvolta in spagnolo. A volte perché non sono ancora stati pubblicati in italiano, talvolta perché si tratta di libri talmente brevi o semplici che vale la pena un po' più di sforzo per immergersi nello stile originale dell'autore. 

5) Collabori con case editrici?
No, perché 1) mi sento ancora troppo piccola come blog e 2) non saprei nemmeno da dove iniziare per cominciare una collaborazione. Ogni tanto collaboro con qualche singolo autore però :) 



6) Qual'è un libro che avresti voluto scrivere tu? 
Confesso, potessi inventare la macchina del tempo, tornerei indietro e scriverei Harry Potter. La Rowling è un genio, questo è poco ma sicuro.

7) Le recensioni le scrivi di pancia o prendi appunti mentre leggi?
Di solito le scrivo abbastanza di pancia. Solitamente infatti prendo appunti quando leggo libri di scuola (anzi leggevo... devo abituarmi a usare l'imperfetto) ma coi libri "di piacere" questo non succede, tanto che capita che mi tocchi rileggere certe parti perché cito un tal personaggio, ma non me ne ricordo né il nome né il cognome, oppure un tale avvenimento, ma non ricordo dove accade e così via. 


8) Qual'è uno dei libri più belli che tu abbia mai letto? L'Amore Bugiardo di Gillian Flynn, che finora non avevo ancora citato, ma ha monopolizzato i miei primi giorni in Thailandia a Natale. Una tale foga nel leggere non l'avevo da tempo, quella storia mi ha letteralmente ipnotizzato.

9) Associa una parola al libro della domanda precedente. 

Twisted (oppure in italiano contorto, ma preferisco la parola inglese, rende meglio)

10) Cosa ti aspetti per il tuo blog?
Di continuare ad esistere. Poi di continuare a crescere. Ma prima di tutto, ed è una cosa che posso imputare solo a me stessa, di essere attivo almeno per qualche altro anno! 


I miei nominati (non vi preoccupate se lo avete già fatto, quello che conta per me è il pensiero!)

1) Eliza Wing di Me&Pru
2) Clarke e Nora di Honey, there are never enough books
3) Vercy di I libri di Vercy
4) Layla di Ossessione per i Libri
5) Arya di The Paradise of Books
6) Valy di Sparkle from Books
7) Sophie e Firefly di Books are infinity
8) Anna e Valentina di Booklist di due Sognatrici Distratte
9) Lara di Stelle nell'Iperuranio
10) Nicky di Passione per le righe.

E queste sono le mie dieci domande:

1) Qual è un libro che non avresti mai voluto leggere?
2) Devi partire per un viaggio su un'isola deserta: quali sono i tre libri che ti porti dietro?
3) Quale libro ti è piaciuto molto nonostante una cover orrenda?
4) Di quale libro ti ha convinto di più la trasposizione cinematografica/televisiva che il libro stesso?
5) Un tuo pregiudizio sui libri che non riesci proprio  eliminare.
6) Chi è il tuo autore italiano preferito?
7) Hai qualche autografo in un libro? Se si, qual è il tuo preferito?
8) Usi dei segnalibri? Se si come sono fatti?
9) Hai mai perso un libro?
10) Hai un ebook reader? 


sabato 21 marzo 2015

Giveaway dell'8 marzo: risultati

Buongiorno a tutti lettori. Si è finalmente conclusa una settimana fantastica: coronata finalmente dalla conquista della patente, e da un sacco di shopping libresco, complice la festa di primavera al mercatino dell'usato.
Vi ringrazio per la vostra partecipazione al giveaway: sono contenta che in fondo abbia avuto successo (è risultato il post con più visite dall'apertura del blog!). 


Vi avevo promesso giovedì i risultati: in realtà giovedì ho estratto le vincitrici e le ho contattate, ma non sono riuscita a mettere per iscritto il post... chiedo venia. In ogni caso, rimedio subito.
Questi sono i risultati della prima estrazione, riguardante Verso l'Infinito di Jane Hawking.


Complimenti a Clary, la vincitrice!
Questi invece sono quelli della seconda. Ho visto che avete molto apprezzato Never Never!
Complimenti a Valy.
Le estrazioni sono state effettuate su Random.org all'ora indicata nell'immagine, che è stata realizzata utilizzando lo strumento di cattura di Windows. 
Arrivederci allora al prossimo giveaway... e next time, metterò in palio anche i cartacei! 

martedì 17 marzo 2015

Recensione: Ti prego lasciati odiare - Anna Premoli

Buongiorno.... ho tantissime recensioni da smaltire. Aiuto! Questa per esempio stava marcendo nella sua cartella e l'ho riesumata. Si tratta di una lettura più estiva che invernale... non a caso l'ho letta proprio in quel periodo!

TITOLO: Ti prego lasciati odiare
AUTORE: Anna Premoli
COLLANA: Newton Compton
PREZZO (RILEGATO): 5,90
PREZZO (EBOOK): 3,99 
TRAMA: Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno passati a farsi la guerra. A capo di due team nella stessa banca d’affari londinese, tra di loro è da sempre scontro aperto e dichiarato. Si detestano, non si sopportano, e non fanno altro che mettersi i bastoni fra le ruote. Finché un giorno, per caso, sono costretti a lavorare a uno stesso progetto: gestire i capitali di un nobile e facoltoso cliente.
E così si ritrovano a dover passare molto del loro tempo insieme, anche oltre l’orario d’ufficio. Ma Ian è lo scapolo più affascinante, ricco e ambito di Londra e le sue “frequentazioni” non passano mai inosservate: basta un’innocente serata trascorsa in un ristorante, per farli finire sulla pagina gossip di un noto quotidiano inglese. Lei è furiosa: come possono averla associata a un borioso, classista e pallone gonfiato come Ian? Lui è divertito, ma soprattutto sorpreso: le foto con la collega hanno scoraggiato tutte le sue assillanti corteggiatrici. E allora si lancia in una proposta indecente: le darà carta bianca con il facoltoso cliente se lei accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio del gioco! Ben presto però, quello che per Jennifer sembrava uno scherzo, si rivela più complicato del previsto e un bacio, che dovrebbe far parte della messa in scena, scatena brividi e reazioni del tutto inattesi…

Ne hanno parlato tutti per diversi mesi, etichettandolo come il primo vero caso fortunato di self publishing in Italia (o almeno questo era scritto in caratteri cubitali nella fascetta). Io lo avevo acquistato a Natale come regalo per mia madre, appassionata, come me, di romanzi rosa leggeri, ma alla fine abbiamo finito per lasciarlo nello scaffale più alto della libreria a prendere la polvere. Tuttavia, molti mesi dopo, complice la mia entusiasta lettura di un altro libro della stessa autrice, l'ho ripreso in mano e ho scrollato la polvere.
In due giorni l'avevo già terminato, rimanendo più o meno soddisfatta della lettura.
Sto parlando di Ti prego lasciati odiare, il bel romanzo di esordio di Anna Premoli, nonché vincitore del premio Bancarella 2013.
Come l'altro suo libro, Come Inciampare nel principe azzurro, i due protagonisti sembrano proprio non riuscire ad andare d'accordo e i loro esilaranti battibecchi animano un capitolo sì, e l'altro anche.  
Jennifer, la protagonista, è una ragazza che rispecchia l'ideale del "self-made man". È riuscita ad ottenere un ottimo lavoro nella finanza nonostante l'ingombrante presenza della sua famiglia, composta da attivisti-hippy-vegetariani molto pittoreschi (suppongo sia l'aggettivo adatto per definirli).
Ian St. John ha anche lui una famiglia ingombrante. Ma a differenza di Jenny proviene da una delle più importanti famiglie della nobiltà inglese. Inoltre, Madre Natura è stata decisamente generosa con lui, dotandolo di un aspetto da modello che getta ai suoi piedi l'intera popolazione femminile della City. Ma non Jenny.
I due si odiano da anni e cercano in tutti i modi di evitarsi, ma quando un loro cliente piuttosto facoltoso, Lord Beverly, chiede il loro lavoro congiunto sul suo caso, cominciano i guai.
Non sto a riassumere tutte le peripezie vissute dalla coppia protagonista, ma, fidatevi della mia parola, sono divertentissime. Certo, per chi cerca una storia all'insegna dell'originalità e dell'imprevedibilità consiglio vivamente di cambiare romanzo, ma, al contrario, se volete una storia divertente e leggera questo libro fa per voi.
Ammiro in cui Anna Premoli riesce a creare storie che non hanno niente da invidiare al genere chick-lit anglosassone, anche se, dopo due letture della stessa autrice, vedo che lo schema si ripete quasi ogni volta, con solo poche differenze. Ora come ora, avendo letto solo due romanzi dell'autrice, trovo che questo attenersi al genere "commedia romantica" non risulti particolarmente fastidioso, tuttavia non vorrei che alla lunga questa ripetitività potesse stancare (ovviamente potrei anche esagerare la cosa, ma annuncio che ho intenzione di leggere, e recensire, anche i prossimi romanzi della Premoli).
Rimanendo su Ti Prego Lasciati Odiare devo dire che è tuttavia una buona lettura, non certo priva di difetti, ma sicuramente migliore di tanti altri. Infatti anche fare ridere il lettore è una missione ardua, al lari di farlo commuovere, e l'autrice regala tanti sorrisi, e anche qualche risata. Per questo la valutazione si aggira sulle quattro stelline, simile, ma leggermente inferiore, a quella di Come inciampare nel principe azzurro.
Cosa aveva in più questo romanzo? Semplice, l'elemento esotico che aggiungeva un dettaglio originale alla storia.

In ogni caso, entrambi i romanzi sono vivamente consigliati se cercate letture non troppo pesanti, ma in grado di riportarvi il buonumore. 


sabato 14 marzo 2015

The Great Book Tag #9: Name Book Tag

Buongiorno  lettori! Come state? Io sono ridotta ad un calzino... fortuna che la primavera -che tra parentesi qui è scoppiata tutto d'un tratto- dovrebbe risvegliare dal letargo... io ci tornerei volentieri seduta stante...
In ogni caso:


Oggi è tempo di tag! Era da un po' che non ne facevo, giusto? E poi, troppe recensioni nuocciono al blog (oddio ecco la cavolata del secolo... però non si possono postare solo di quelle, vero?)
Oggi è il turno di un bellissimo tag, trovato nel blog di Ilenia, Libri di Cristallo. 



 Shatter Me, ovvero l'occhio in copertina che sembra dirmi, ogni santissima volta: vuoi smettere di tenermi in wishlist e ti decidi a comprarmi?



Inferno, ribattezzato da mio padre Inforno. Ce lo siamo portati anche in vacanza: praticamente metà dei chili disponibili nel bagaglio da stiva li occupava lui (ho la prima edizione, quella che pesa tre quintali per intenderci)



Legend, saga stupenda di cui a giorni uscirà l'ultimo volume, cosa che mi ha resa contentissima perché mi era passata per l'anticamera del cervello il fatto che la Piemme volesse interrompere la serie... fortunatamente non è andata così. 



Vita di Pi... ovvero "ma quanto è stato difficile trovare un romanzo letto che iniziasse con questa lettera!" Tuttavia mi è anche piaciuto tantissimo, in quanto sono un'amante del genere psicologico-orientaleggiante-avventura.


Il tuo meraviglioso silenzio... e di fronte a questo romanzo sto appunto zitta perché tutto quello che avevo da dire l'ho già detto in numerosi altri post!


Ultimo romanzo, Albion, che aspetta paziente il suo momento sul mio Kindle. Arriverà presto la tua ora... sembra una minaccia, ma assicuro che non lo è! 


Indovinato qual è il mio nome?

mercoledì 11 marzo 2015

WWW Wednesday #7

Buongiorno! Ne approfitto per ricordare ancora una volta del giveaway: in palio due ebook uno in italiano e uno in lingua. Cosa aspettate a dare un'occhiata? 
Ora vi lascio al settimanale Www Wednesday! 



1)Che cosa stai leggendo? (What are you currently reading?)
It's Shadowhunters' time! Mi sto immegrendo nel secondo volume della saga di The Infernal Devices di Cassandra Clare che è lungo ma avvincente... ciò non toglie tuttavia che necessita del suo tempo per essere letto.

2)Che cosa hai appena letto? (What did you recently finish reading?)
L'importanza di chiamarsi Cristian Grei di Chiara Parenti. Era da tempo che ridevo così per una lettura (in senso buono, ovvio!) Sicuramente molto meglio Cristian Grei del suo quasi omonimo Christian Grey, poco ma sicuro... 


3)Cosa pensi leggerai prossimamente? (What do you think you’ll read next?)
Sono curiosa di iniziare Fuori piove, dentro pure passo a prenderti? di Antonio Dikele Distefano, il caso letterario del periodo. Non so, mi incuriosce ma ho anche paura di rimanerne scottata... 



domenica 8 marzo 2015

Mini-Giveaway dell'8 Marzo

Buon otto marzo a tutte le lettrici! Lo so, la festa della Donna è nata per ricordare una circostanza tutt'altro che allegra, e per di più i pelucchi della mimosa mi danno alquanto fastidio, ma oggi è la festa della donna, dunque...
Mi pare il caso di "festeggiare" con un minuscolo giveaway. Lo so, è piccolino, ma avevo tanta voglia di organizzare qualcosa, ultimamente non faccio altro che leggere e pubblicare recensioni (e studiare e sfinirmi in palestra e fare le guide per la patente, ma queste non fanno testo).
Ovviamente, anche se ufficialmente è indetto per la festa della Donna, è aperto a tutti, anche ai lettori maschi!
Allora, approfondiamo un po' la questione.

-Il Banner: 

Se partecipate e volete condividere, cliccate con il tasto desto sopra l'immagine e seleionate ispeziona per il codice html-

-Cosa si vince? 
Ho pensato di mettere in palio due ebook, uno in italiano e uno in lingua, per accontentare un po' tutti. In italiano c'è Verso l'infinito della Hawking, (che anch'io ho finito di leggere qualche giorno fa) verso il quale, in questo periodo, c'è molto interesse. Il secondo è Never Never della Hoover e di Tarryn Fisher, il quale non essendo particolarmente lungo, mi sembrava adatto anche a chi non è pratico di letture in lingua.


-Cosa bisogna fare?
E' semplicissimo (io non sono pratica di cose complicate):
  1. Essere lettori fissi del blog;
  2. Commentare il post lasciando una mail e indicando uno dei due titoli;
  3. Incrociare le dita.
Al termine del Giveaway inserirò i nomi dei partecipanti in un sito tipo Random.org (si chiama così giusto?) e il primo di ogni titolo vince la copia elettronica. 

-Quando si può partecipare?
Direi fino a mercoledì 18 marzo. Il giorno dopo provvederò ad estrarre i vincitori.

Buona fortuna a tutti allora! 

venerdì 6 marzo 2015

Il giro del mondo in 80 libri #6: Messico

Hola! Recensione lunga lunga di una lettura scolastica in lingua spagnola. Che devo dire? Non ho mai amato le letture assegnate... al contrario di questa, che mi è rimasta nel cuore! 





TITOLO: Dolce come il cioccolato
AUTORE: Laura Esquivel
COLLANA: Garzanti Elefanti Bestsellers
PREZZO (RILEGATO): 9,99€
PREZZO (EBOOK): 6,99€
TRAMA: Fin dal loro primo incontro, poco più che adolescenti, Pedro e Tita vengono travolti da un sentimento più grande di loro. Purtroppo, a causa di un'assurda tradizione familiare, per Tita il matrimonio è impossibile: ma per umana volontà e con la complicità del destino, lei e Pedro si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto come cognati, costretti alla castità e tuttavia legati da una sensualità incandescente. Una storia d'amore in cui il cibo diventa metafora e strumento espressivo, rito e invenzione, promessa e godimento, veicolo di un'inedita comunione erotica.


Solitamente le letture scolastiche non sono un granché. Insomma, a volte i libri assegnati sono noiosi come non mai, talvolta invece è la lettura costretta in tempi determinati che toglie l'interesse del lettore, in altri casi ad impedire ai poveri studenti di godersi per intero il romanzo sono gli esercizi assegnati a fine lettura, o addirittura a fine capitolo. A me, per esempio, assegnavano sempre il riassunto di ogni singolo capitolo e la scheda di lettura una volta terminato il libro, in particolare i miei professori sembravano adorare i riassunti dei capitoli: ne ho un raccoglitore pieno...
In queste condizioni non è facile apprezzare completamente un romanzo, eppure con Dolce come il cioccolato, ovvero Como agua para chocolate nella versione originale, da me letta, è stato uno di quei romanzo del quale il lavoro in più era assolutamente irrilevante: sebbene dovetti scrivere un riassunto per ogni capitolo, fui interrogata sui contenuti  del libro, feci una verifica e lo inserii pure nella tesina, questo romanzo resta una delle più belle letture, scolastiche e non, che io ricordi.
Como agua para chocolate, scusate se utilizzo il titolo originale, ma avendolo letto in spagnolo preferisco usare questo per la recensione, è un romanzo particolare, può piacere e non piacere, ma, di certo, merita una lettura. I miei compagni lo definivano "una telenovela", invece, a mio parere, è una bella storia d'amore, con elementi culinari e magici, che ci immerge nelle atmosfere del Messico della Rivoluzione, all'inizio del secolo XX.
Tita de la Garza vive in un rancho, una sorta di fattoria (o di ranch, dipende dalla lingua che utilizzate) con la madre Elena e la due sorelle maggiori, Gertrudis (una persona moolto... libera! Il resto, lo scoprirete leggendo) e Rosaura.
Ella è nata prematuramente sul tavolo della cucina e, allevata dalla cuoca Nacha, sviluppa un incredibile sesto senso per l'arte culinaria, che viene evidenziato anche dalla particolarissima (e da me molto apprezzata) struttura del romanzo, che presenta dodici capitoli, ciascuno per ogni mese dell'anno, introdotti da una ricetta che viene preparata dalla protagonista. 
La storia inizia quando Tita si innamora, ricambiata, di Pedro, un giovane del suo villaggio. Dove sta il problema, direte voi? Tita è l'ultima figlia femmina della sua famiglia e, secondo le rigidissime usanze della sua famiglia, non può sposarsi, in quanto costretta a badare alla madre fino alla sua morte.
Chi ha deciso questa tradizione non è dato saperlo, anche se questa domanda è frequente tra gli interrogativi di Tita, ma ciò che è evidente è la forte difesa di queste usanze da parte di Mamma Elena, un personaggio che imparerete ad odiare con tutto il vostro cuore (o almeno questo è capitato a me). La storia va avanti, i personaggi vengono approfonditi e ne vengono introdotti di nuovi come l'adorabile, a detta delle mie compagne di classe (quindi potete consideralo un giudizio affidabile) Doctor Brown, la dolcezza fatta persona, che sì, vi farà tirare qualche accidente contro Pedro.
La narrazione infatti prosegue fra colpi di scena, che porteranno a continue rotture e conseguenti riavvicinamenti tra i vari protagonisti (tra gli innamorati, le sorelle, madre e figlia eccetera...) che vi terranno inchiodati alle pagine, e continui colpi di... magia.
Esatto!
Avete mai sentito parlare di realismo magico? Se ne parla soprattutto per le opere di Marquez e di Isabel Allende, ma l'utilizzo di questa tecnica può essere riscontrato anche in Dolce come il cioccolato (ed è proprio su questo punto che verteva una parte della mia tesina di maturità!)
Difatti, sebbene la narrazione sia piuttosto realistica, con tanto di descrizioni accurate di come viene gestita la vita in questo rancho di inizio '900, i cibi, preparati dalla protagonista, finiscono per avere degli "effetti collaterali" di natura inspiegabile, sovrannaturale, incomprensibili anche agli occhi degli stessi personaggi. Così, se la protagonista è particolarmente triste mentre prepara un piatto, questo, sugli assaggiatori ha degli effetti disastrosi, mentre se Tita risulta felice mentre cucina anche coloro che mangiano le sue pietanze mostreranno la loro contentezza! (Ah, se potessero succedere di queste cose anche durante Masterchef....)
Tuttavia Dolce come il cioccolato non è affatto un paranormal romance nel senso stretto del termine, anche perché, all'epoca della pubblicazione, più di vent'anni fa, il genere non era ancora definito come lo è ai giorni nostri. All'interno del libro la magia non la fa da padrona, con polverine fatate e bacchette magiche, al contrario essa appare di striscio, come un qualcosa in più che dona un carattere particolare alla storia senza stravolgerne in maniera eccessiva gli equilibri.
Inoltre questo elemento paranormale si lega in maniera inscindibile all'altro grande tema del romanzo, la cucina (ed, in particolare, la tradizione culinaria messicana): è infatti il cibo preparato da Tita il mezzo attraverso cui la straordinarietà della vicenda si manifesta sui personaggi, portando a situazioni insolite o comunque impreviste.
Insomma... Non c'è da stare tranquilli leggendo questo romanzo, tanto che, forse dovrei dare un pochino di ragione ai miei compagni, ma ha un po' della telenovela, certo in senso positivo (ovvero personaggi amabili e antagonisti odiosi, imprevedibilità degli eventi, colpi di scena) senza scadere però nel ripetitivo o banale (forse banale qualcosa c'era, non si può essere originali ad ogni pagina... Però il libro mi è piaciuto lo stesso moltissimo!).
Dolce come il cioccolato è stata una delle letture più coinvolgenti dell'anno scolastico, sicuramente! Ci ho lasciato un pezzettino di cuore nella lettura e, per questo, assegno al romanzo cinque stelline (parte il jingle celebrativo). Gliele avevo già assegnate nella recensione scolastica (in spagnolo) ma è inutile dire che, secondo me, non si merita niente di meno. Nonostante tutto ci tengo a ricordare che questa è una valutazione soggettiva: agli altri è piaciuto decisamente meno...




Ps: non so se avete riconosciuto il nome dell'autrice. Quando la nostra prof ce lo ha assegnato, la reazione mia e della classe intera è stata: "Ma non è quella del Mondo di Patty?!"  Invece no, non era lei. Si trattava solo di un curioso caso di omonimia. Quindi tranquilli, se avevate dei dubbi: è una vera scrittrice! (E pedagoga, scenografa, eccetera, eccetera... Si, ci è toccato studiare anche la vita!)

martedì 3 marzo 2015

Recensione: Perfetto - Alessia Esse

Buongiorno! Oggi recensione di un romanzo che ho adorato e che consiglio a tutti di leggere. Secondo me è uno dei migliori:
-distopici
-distopici italiani
-libri autopubblicati
-libri conosciuti attraverso il blog
Insomma... dite che basta per convincervi a dargli una possibilità?

TITOLO: Perfetto
AUTORE: Alessia Esse
COLLANA: Amazon
PREZZO (CARTACEO): 10,72
PREZZO (EBOOK): 2,99

TRAMA: La Sindrome ha ucciso tutti gli individui di sesso maschile, e la riproduzione è possibile solo grazie al midollo osseo. Gli effetti della Sindrome sono stati talmente devastanti per le donne sopravvissute che ricordare quei giorni è proibito, così come è proibito parlare degli uomini. Musica, film, libri, arte: tutto quello che riguarda il genere maschile è sepolto sotto il dolore.
Nel paesino francese di Malorai, un angolo di paradiso ai piedi di una cascata, Lilac Zinna si prepara al diploma. Diciassette anni, un amore sconfinato per la Storia Moderna e per le regole, Lilac sta per diventare un'insegnante, coronando il suo sogno e quello della nonna Francesca, che si occupa di lei da quando è nata. Lilac è al settimo cielo, e non solo perché sta per diplomarsi: alla cerimonia solenne parteciperà anche Vega G, la donna a capo del governo femminile che regola il mondo. E quando Vega G si mostra eccezionalmente interessata alla vita di Lilac, arrivando perfino ad offrirle un lavoro per il governo, Francesca - che nasconde un segreto tanto importante quanto pericoloso - decide di affidare sua nipote a qualcuno che avrà il compito proteggerla: due uomini.
Nel viaggio che la porterà lontano da Malorai e da tutto ciò in cui ha finora creduto, Lilac conoscerà un mondo nascosto, imparerà che il cuore può battere forte, e non solo per paura, e scoprirà chi è davvero Vega G.
Primo di una trilogia, Perfetto è il romanzo d'esordio dell'autrice italiana Alessia Esse.


Perfetto è stata la migliore scoperta da quando sono entrata nella blogsfera. Per quanto, da quando mi sono iscritta a Blogger, ho conosciuto molte serie e autori di cui, prima di aprire Hook a Book non mi era mai importato più di tanto, in questo caso, se non avessi mai  letto le recensioni più che entusiaste su Goodreads o sugli altri blog, non mi sarei mai interessata alla Trilogia di Lilac (assolutamente a torto), anzi forse, da lettrice legata solamente alle librerie, come ero prima, non sarei mai nemmeno venuta a conoscenza dell'esistenza di questa serie.
Così quando mi sono ritrovata ad iniziare Perfetto avevo aspettative altissime, e sono stata felicissima di scoprire, dopo i primi capitoli, che il romanzo rispecchiava perfettamente quelle bellissime parole scritte da altre lettrici. Così la lettura si è rivelata un'esperienza piacevole e scorrevole, tanto che ero arrivata in un paio d'ore già alla metà del romanzo.
L'aspetto che più mi ha colpito di Perfetto è stato, senza dubbio, il mondo in cui è ambientato. Alessia Esse ha definito la vita di Lilac in ogni minimo particolare: mi ha colpito particolarmente lo sviluppo della tecnologia, che è diventata parte integrante della vita quotidiana (come credo sarà inevitabile), sia la censura imperante per tutto ciò che è proibito, ovvero qualsiasi cosa riguardi gli uomini.
Infatti ciò che colpisce subito del romanzo, nonché quello che, a mio avviso, lo rende molto originale, è la completa mancanza del genere maschile.
Nel mondo di Lilac, gli uomini sono estinti: una Sindrome misteriosa, infatti, ne ha causato la morte, eliminando dalla faccia della terra. Su quest'idea così particolare si regge quello che è un bel distopico, scritto bene e con il difetto che finisce troppo presto.
I personaggi sono ben caratterizzati: quello che mi è piaciuto di Lilac è che, all'inizio, è parte integrante del mondo in cui vive: non è come le protagoniste di molti altri libri appartenenti allo stesso genere che fin dalla prima pagina bruciano di rabbia e di spirito rivoluzionario spesso senza un motivo ben preciso. Lilac è coerente e la sua rabbia verso il mondo in cui vive nasce e cresce a fronte di motivazioni che avrebbero scatenato una reazione simile, se non peggiore, in chiunque.
A farle da contraltare è la sua migliore amica, Baguette, uno dei miei personaggi preferiti in assoluto. Nonostante non condivida per niente l'ammirazione che Lilac nutre per la presidentessa di questo mondo al femminile, Vega G, Baguette resta un'amica fedele e una compagna di avventure formidabile: insomma, l'amica che tutti vorremmo avere, spiritosa, interessante e ribelle senza però risultare eccessiva.
Accanto alle protagoniste si muovono molti altri personaggi, tra cui spicca Vega G, il personaggio che imparerete presto ad odiare.
La trama di Perfetto si svolge tra la Francia, dove le protagoniste vivono, e l'Italia, un paese molto cambiato rispetto allo stato che tutti conosciamo. Tra le ambientazioni molto  ben descritti (oltre che bei posti, immagino) sono il paese di Malorai, dove abitano Lilac e Baguette e da dove parte la storia, e Pontenero, un villaggio dell'Italia meridionale che assume una grande importanza nel finale del romanzo e dove Perfetto termina con un evento che lascia i lettori con il fiato sospeso, spingendoli a iniziare subito il seguito, Segreto. 


Concludendo, mi sento di dire che Perfetto è un ottimo romanzo d'esordio e che merita ogni singola stellina che gli viene assegnata. Certo, Perfetto non è libro senza alcun difetto: al contrario, molti aspetti legati alla Sindrome e alla trama in generale sono stati trattati in maniera solo superficiale, rimanendo ancora oscuri e misteriosi, ma sono sicura che questi misteri verranno approfonditi nei romanzi successivi.