venerdì 13 luglio 2018

Recensione: La vittima perfetta - Robert Bryndza

Ciao a tutti. Oggi pomeriggio ho un esame, così per stemperare la tensione, e fare anche una pausa, ho preparato questa recensione di un giallo che mi ha tenuto compagina in questi giorni tormentati dall'ansia, dagli esami e dall'afa. Sto parlando de La vittima perfetta, atteso ritorno di Robert Bryndza edito da Newton Compton!

TITOLO: La vittima perfetta
AUTORE: Robert Bryndza
COLLANA: Newton Compton Editore 
PREZZO (CARTACEO): 9,90€
PREZZO (EBOOK): 0,99€
TRAMA: Nel bel mezzo di un’afosa notte estiva, un’ombra si muove oscura, animata da un odio feroce e da un’irrefrenabile sete di sangue. Per la detective Erika Foster è un nuovo caso. Un omicidio, ancora. La vittima è un dottore ed è stato soffocato nel suo letto. Ha i polsi legati e gli occhi gonfi, un sacchetto di plastica trasparente stretto intorno alla testa. Pochi giorni dopo, un altro uomo viene trovato morto nello stesso modo. Erika e la sua squadra si trovano al cospetto di un serial killer freddo e calcolatore: è chiaro che segue le sue prede in attesa del momento perfetto per ucciderle. E le vittime sono tutti uomini single, che custodivano gelosamente i segreti della loro vita privata. Ma cosa lega questi individui all’assassino? Nell’ondata di caldo soffocante che invade Londra, Erika farà di tutto per fermare “l’Ombra della notte” prima che la conta degli omicidi aumenti ancora. Anche a costo di mettere a rischio il suo lavoro e la sua incolumità. Perché mentre Erika segue le tracce del killer, qualcuno segue lei e la osserva da molto vicino…


Leggo tantissimi gialli e credo che, in questo genere, spesso sia la figura del detective a fare la differenza: non a caso, nelle serie crime, un buon protagonista può risollevare anche storie partite col piede sbagliato.
Ho letto La donna di ghiaccio di Robert Bryndza un anno fa e avevo apprezzato non solo la capacità dell'autore di ideare una trama arzigogolata e con parecchi colpi di scena, ma anche, e sopra ogni cosa, la protagonista, Erika Foster.
Erika, come tanti protagonisti di romanzi gialli, è una poliziotta apparentemente di ferro, un segugio che cerca la verità anche a costo di infrangere le regole e andare contro ai superiori, eppure, al tempo stesso e a differenza di altri, ha un lato fragile, dovuta alla morte del del marito Mark che lei stessa ha causato, che le conferisce una grande umanità e che in questo libro, rispetto al precedente, viene approfondito.
In questo secondo volume della serie Erika si trova alle prese con un serial killer che uccide le sue vittime legandole e strangolandole con particolari buste di plastica; al suo fianco in un'indagine che si preannuncia fin dalle prime pagine complicata ritroviamo i fedeli agenti Peterson e Moss, il riluttante superiore Marsh e il medico legale Isaac Strong, che in questo libro ricopre un ruolo fondamentale. 
Come nel precedente romanzo di Bryndza tutto è particolarmente ingarbugliato: i personaggi sono tantissimi, e molti appaiono solo per poche pagine, al punto che, all'inizio è un'impresa districarsi tra i vari nomi; anche i punti di vista usati sono molteplici, e talvolta ci si trova a chiedersi: "ma perché l'autore mi sta raccontando la vita quotidiana di un tizio insignificante?"
Eppure, proprio questa è una delle più grandi qualità di Robert Bryndza: riesce a far incastrare tutti i tasselli del puzzle senza fare annoiare il lettore. E credetemi quando vi dico che i puzzle creati da quest'uomo sono come quelli da mille pezzi: all'apparenza irrisolvibili acquistano senso solo quando si arriva al punto di svolta.
Per quanto riguarda la scrittura, lo stile di Robert Bryndza è il classico stile da giallista: capitoli molto brevi, ma ricchi di eventi e uso della terza persona singolare, che forse limita un po' l'immedesimazione nella protagonista ma permette di passare con nonchalance da un personaggio all'altro, e di nascondere all'occorrenza dettagli importanti per la soluzione del caso.
Per quanto riguarda il finale preparatevi a qualcosa di totalmente diverso rispetto ai gialli classici in cui il colpevole viene smascherato solo nelle ultime pagine: attraverso una serie sorprendente di colpi di scena, Robert Bryndza cambia infatti le carte in tavola e rende la conclusione de La vittima perfetta sicuramente atipica, ma comunque capace di tenere il lettore sulle spine fino alle battute finali dell'opera.
In conclusione la mia valutazione è di quattro stelline piene. La vittima perfetta è un ottimo romanzo per chi adora i gialli dinamici, senza troppe scene esplicite, e per chi vuole una protagonista donna, forte ma realistica.
Per ora Robert Bryndza non sta affatto tradendo le aspettative... Curiosando sul suo sito ho scoperto che è un autore piuttosto prolifico e che la sola serie di Erika Foster conta già sei romanzi: visti, e recensiti, i primi due, spero che che anche i successivi vengano tradotti e pubblicati in Italia e che possano mantenere le aspettative.


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