venerdì 13 gennaio 2017

Recensione: Nove Novembre - Colleen Hoover

Ciao a tutti! Prima recensione della lunga serie di romanzi letti in Thailandia. Colleen Hoover è sempre una garanzia, ma... ultimamente leggo i suoi romanzi e trovo sempre qualche "ma", in questo caso colpa di qualche esagerazione di troppo nella trama.

TITOLO: Nove Novembre 
AUTORE: Colleen Hoover
COLLANA: Leggereditore
PREZZO (CARTACEO): 14,90€
PREZZO (EBOOK): 6,99€
TRAMA: È il 9 novembre quando, durante un pranzo con il padre, Fallon incontra Ben per la prima volta. È un giorno speciale per lei, non solo perché sta per trasferirsi da Los Angeles a New York, ma anche perché ricorre l’anniversario dell’evento che ha segnato per sempre la sua vita, il terribile incendio che le ha lasciato cicatrici su gran parte del corpo, impedendole di continuare la sua carriera da attrice. Contro ogni previsione, la conoscenza tra i due si trasforma subito in qualcosa di più, ma Fallon sta per partire e sembra esserci tempo solo per il rimpianto. Come per strappare al destino quell’inevitabile separazione, Ben le promette allora che scriverà un romanzo su di loro, proponendole di ritrovarsi il 9 novembre di ogni anno, fino a che non ne compiranno ventitré. È così che ogni 9 novembre i due protagonisti aggiungono un nuovo capitolo alla loro storia, finché qualcosa non arriva a sconvolgere le loro promesse e a mettere alla prova i loro sentimenti, tra i dubbi di Fallon e le mezze verità di Ben.


"Sono finteee!!!"
Chi si ricorda di questa famosa pubblicità delle caramelle balsamiche? Perché questo è stato il mio primo pensiero alla lettura di Nove Novembre di Colleen Hoover: "è fintooo!!!"
Lo so, si tratta di un'opera di narrativa, di fiction, appunto, ma in questo caso l'autrice ha davvero oltrepassato ogni limite. Conosco le opere della Hoover, e mi sono abituata a molti elementi comuni nella sua narrativa, primi fra tutti, i grandi drammi della vita dei suoi protagonisti.
Essere protagonista di un romanzo di Colleen Hoover equivale ad essere perseguitato dalla sfortuna fin dalla culla.
Ho presto imparato a sorvolare su storie talmente intricate da mandare in tilt la redazione di Quarto Grado, ho tollerato vicende talmente drammatiche da meritarsi uno speciale in tv da Barbara d'Urso, ma, almeno per i primi romanzi, la straordinaria capacità della Hoover di creare vera e propria poesia mettendo in riga una parola dopo l'altra ha compensato la sua vena troppo propensa ai grandi avvenimenti traumatici. Con le ultime letture, tuttavia, qualcosa si è incrinato: già in Le confessioni del cuore avevo notato come lo schema ricorrente dei romanzi della Hoover avesse iniziato un po' a spazientirmi, nonostante la valida scrittura e le ottime capacità di caratterizzazione dei personaggi, ma Nove Novembre mi ha lasciato a dir poco perplessa.
L'autrice, forse nel tentativo di mischiare le carte in tavola, ha creato una vera e propria storia... finta. È la cosa meno credibile che abbia mai letto. Non che altri suoi libri avessero storie molto probabili, mi viene in mente Le coincidenze dell'amore, un'intricata storia di abusi, rapimenti e chi più ne ha più ne metta, ma la Hoover, con la delicatezza tipica della sua penna, sapeva renderle reali al punto che non ti saltava neanche in mente che avesse calcato un po' troppo la mano nel drammatizzare la situazione. In Nove Novembre non è così: si parte da una premessa improbabile, a cui si aggiungono un'altra serie di situazioni ancora meno probabili al punto che la mia reazione è stata del tipo: "ma che cosa ho letto?"
Ciò non si limita alle premesse: la sensazione di esagerazione si mantiene per tutto il romanzo, includendo colpi di scena usciti dritti dritti dal copione di una telenovela.
La trama? In breve un nove novembre due diciottenni, Ben e Fallon, si incontrano in modo rocambolesco e decidono, vista anche la reciproca attrazione di incontrarsi il nove novembre dei cinque anni a venire, fino a che non raggiungeranno quella che, secondo la madre di Fallon, è l'età giusta per innamorarsi. Fin qui niente di strano. Ma i due decidono, nel mentre, di non sentirsi proprio. Niente social media, niente numero di telefono, niente mail: si scrivono il luogo e la data et voilà, pronti ad aspettare un anno per vedersi. E questo è solo l'inizio...
Come molti dei personaggi dei romanzi della Hoover, Fallon e Ben sono ben caratterizzati e spesso anche più maturi della loro età. Fallon è cinica e con i piedi per terra, marchiata da cicatrici indelebili, ricordo di un incendio che ha stroncato la sua carriera di attrice e per poco non le costava la vita, Ben è un ragazzo romantico e dotato di senso dell'umorismo che, dietro la maschera di aspirante scrittore nasconde anche lui il suo mistero: si tratta di due personaggi ben poco credibili nella vita reale, ma impiantati in maniera coerente nel contesto della loro opera.
I personaggi secondari non brillano molto per originalità: si tratta della solita cerchia di famigliari e amici, anch'essi con drammi, megalomanie e stranezze annesse, che ogni buon protagonista di romanzi di questo genere ha. Piccola nota di colore la fanno Miles e Tate, protagonisti di un altro romanzo della Hoover, L'incastro (im)perfetto, che regalano una comparsata breve, gradita a chi ama i lavori di questa autrice.
Per la scrittura non ho niente da aggiungere. Colleen Hoover è una maestra della narrazione romantica, e in questo romanzo, per di più, riesce anche a prendersi in giro sui clichè della letteratura rosa. Infatti, al di là di drammi esasperati, e situazioni inverosimili, Nove Novembre resta comunque una storia che tratta di temi universali, la rinascita, il perdono, l'amore. Le parole di Colleen Hoover sanno raggiungere il cuore dei lettori e, anche se talvolta preferirei un po' più di semplicità e naturalezza nelle sue trame, per ogni romanzo che leggo riesco comunque ad emozionarmi.
Dunque il mio giudizio è di tre stelline, un po' più bassa rispetto alle mie solite valutazioni dei romanzi di questa autrice. Questo non vuole dire che Nove Novembre sia un romanzo scadente, anzi probabilmente resta un pizzico superiore alla media, ma credo che, dopo il successo e i numerosi romanzi scritti, la Hoover debba ritrovare quella magia che, secondo me, avevano i suoi primi scritti, come Tutto ciò che sappiamo dell'amore e Forse un giorno.
Ovviamente continuerò a leggere i suoi lavori. Dicono che It ends with us sia il suo romanzo migliore. Dicono che la sua ultima storia lasci senza fiato.

Dicono... Staremo a vedere!  


6 commenti:

  1. Oddio °o° mi sa che me ne terrò alla larga per un po'... ancora non ho letto un libro della Hoover che mi abbia deluso... questo però sembra un ottimo candidato XD aiuto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so che dire... al 90% delle persone che lo ha letto è piaciuto molto. Io ho cercato di essere obiettiva, però non è detto. Comunque se lo trovi in biblioteca, o in sconto o cose del genere leggilo lo stesso, anche se è un po' surreale

      Elimina
  2. Io con la Hoover ho un rapporto altalenante, ne ho letto un solo libro e mi aspettavo molto di più, quindi penso che aspetterò non poco prima di acquistare questo..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, allora sì, aspetta e magari punta a It ends with us, che tutti acclamano come il capolavoro del secolo. I primi della Hoover a me sono piaciuti davvero tanto, mentre gli ultimi due che ho letto mi hanno lasciato un po' perplessa

      Elimina
  3. Io ancora non mi sono mai approcciata a nessun suo libro. Vorrei provvedere al più presto.
    xoxo Connor

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parti dai primi che ha scritto (le coincidenze dell'amore, tutto ciò che sappiamo dell'amore, forse un giorno...) per me sono i migliori

      Elimina