martedì 20 settembre 2016

Recensione: La ragazza nel parco - Alafair Burke

Ciao a tutti!! Un piccolo avviso: ho sorteggiato la vincitrice della Olympic Summer Challenge... ed è Cele Lele. Complimenti a Cele Lele ed Alexis Kami che sono state le uniche due partecipanti alla sfida ad inviarmi la mail. Concluso questo capitolo, vi lascio con una recensione di un giallo molto carino: la Ragazza del parco di Alafair Burke


TITOLO:
La ragazza nel parco
AUTORE: Alafair Burke
COLLANA: Piemme
PREZZO (CARTACEO): 18,50€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Quando Olivia Randall, avvocato newyorchese, viene svegliata da una telefonata, non ha idea di chi sia la ragazzina che, dall'altro lato della cornetta, la implora di aiutarla. Ma basta un nome a farle capire. Jack Harris. Il famoso scrittore, padre della ragazzina, accusato di omicidio e ora in cella, in attesa di processo. Jack Harris è un nome che dice troppe cose a Olivia: perché Jack e Olivia hanno un passato. Un vecchio amore finito male vent'anni prima. Un amore di cui lei porta ancora dentro i segni e forse la colpa di aver lasciato che le cose andassero come sono andate. Di fronte alla richiesta della figlia di Jack, Olivia sa che non ha altra scelta. Aiuterà Jack. A costo di lasciare che lui dia sfogo a una vendetta tenuta a bada per tutti questi anni. Jack non ha un alibi, non ha testimoni, e non ha un motivo plausibile per essere dov'era quando qualcuno ha fatto fuoco nel parco, ammazzando tre persone. E ben presto Olivia sarà costretta a chiedersi se Jack sia davvero innocente, e non la stia manipolando...




Non si sa perché, ma nei romanzi gialli va di moda avere nel titolo "La ragazza". Sarà che La ragazza del treno ha venduto fantamiliardi di copie, ma da un giorno all'altro, tutti i romanzi gialli sugli scaffali della libreria hanno titoli che vanno da La ragazza che sapeva troppo, La ragazza perfetta, imperfetta, aggettivo a caso, eccetera...
La ragazza nel parco non fa eccezione, nonostante il titolo italiano con quello originale, ovvero The Ex, non ci azzecchi nemmeno un pochino: tuttavia, a differenza del capofila di questa moda (La ragazza del treno, già recensito sul blog) questo è riuscito a conquistarmi, al punto tale da completare la lettura in soli tre giorni. Innanzitutto non si tratta del classico giallo, ma di un legal thriller: preparatevi quindi ad avvocati agguerriti, accuse spietate, giudici inflessibili e tribunali.
Protagonista è infatti un avvocato difensore, Olivia Randall, che, turbata dalla chiamata di una ragazzina, assume l'incarico di difendere Jack Harris, celebre scrittore nonché suo ex fidanzato, dall'accusa di aver ucciso tre passanti in una sparatoria. La vicenda si intreccia con altre storie, come quella personale di Olivia e della sua vita sentimentale, alquanto tormentata, fatta di relazioni non proprio idilliache, compresa quella con il suo assistito, e quella della terribile sparatoria alla Penn Station in cui ha perso la vita la moglie di Jack.
Il personaggio di Olivia nel complesso mi è piaciuto. Nonostante alcuni lati del suo spigoloso carattere non la rendano il massimo della simpatia, è uno di quegli avvocati che lottano ad ogni costo per arrivare alla verità e soprattutto è umana: mi hanno colpito infatti i suoi dubbi e le sue incertezze che, soprattutto nel finale, mi sono sembrate davvero realistici.


Jack, il maggiore sospettato, è un mistero: ho l'impressione che l'autrice abbia giocato molto sulla sua caratterizzazione per creare una persona dalle molte facce, e dai molti interrogativi. Non so dire se l'ho apprezzato o meno, anche lui, come Olivia, è facilmente detestabile, ma il lavoro fatto da Alafair Burke nel creare i personaggi principale, dotandoli sia di pregi che di difetti, quello sì che è ammirevole.
Lo stile dell'autrice è molto buono: la scelta della prima persona permette di limitare la freddezza e il distacco della narrazione che talvolta infliggono i romanzi di questo genere. La Burke, nella vita reale, è un'esperta nel campo della legge, autrice anche di saggi sul tema, e ciò si nota nei suoi romanzi: un pregio, certo, anche perché riesce, con il suo tocco a dare quel qualcosa in più che rende realistico il tutto, nonostante alcuni elementi siano all'apparenza surreali, senza però scendere nel troppo specifico o nel troppo pesante,
La vicenda, invece, è intrigante e appassionante: indovinare il nome dell'assassino non è difficilissimo, io l'avevo intuito, ma sua identità resta incerta fino all'ultimo, lasciandomi con il fiato sospeso fino alla rivelazione finale... L'epilogo invece l'ho trovato da un lato suggestivo, ma dall'altro un po' frettoloso: avrei preferito che o l'autrice spiegasse meglio certi dettagli, che ho trovato campati in aria, o che non inserisse proprio questo capitolo supplementare, ma ciò certo non rovina una storia decisamente valida.
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline con un più: meno male che non ho avuto pregiudizi verso questa storia della "Ragazza nel titolo", altrimenti mi sarei persa un ottimo giallo. Ho visto che, sulla scia di questo romanzo, sono arrivati in Italia altri romanzi di Alafair Burke: sicuramente  un giorno darò loro una letta! 


4 commenti:

  1. Ciao, anche a me è piaciuto questo libro.
    Sono rimasta di sasso sul finale.

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    1. Io non tanto di sasso perché lo sospettavo già, ma l'autrice era quasi riuscita a convincermi che la mia era solo un'ipotesi senza senso... che soddisfazione averci preso!

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  2. Sono contentissima! Grazie grazie grazie😂😂😂. È la prima volta che vinco qualcosa su un blog! Mail ricevuta!

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