mercoledì 16 marzo 2016

Recensione: Perfect. La perfezione di un attimo - Alison G. Bailey

Ciao a tutti. Oggi le lezioni all'università sono finite prima -urrà- e ho il pomeriggio libero per la palestra  (oltre che per lo studio e magari un po' di lettura). Intanto però vi lascio con questa recensione del fenomeno del momento, Perfect di Alison Bailey di cui avrete sentito parlare dato che lo si vede ovunque. Varrà la pena di leggerlo?

TITOLO: Perfect. La perfezione di un attimo
AUTORE: Alison G. Bailey
COLLANA: DeAgostini Young Adult
PREZZO (CARTACEO): 14,90
PREZZO (EBOOK): 6,90 
TRAMA: Può la vera felicità durare più di un attimo? È quello che si domanda Amanda, diciotto anni e una vita di insicurezze, quando decide di rifiutare con ostinazione l'amore di Noah. Noah che è il suo migliore amico, la sua anima gemella, il suo cavaliere dall'armatura scintillante. Amanda sa che Noah potrebbe renderla felice, immensamente felice, ma sa anche che tanta felicità potrebbe non durare. E perdere Noah le spezzerebbe il cuore. Ecco perché preferisce rinunciare a lui, e all'illusione di un momento, piuttosto che vivere con il rimpianto di averlo perso per sempre. Per molto tempo Amanda e Noah si rincorrono, soffocando la passione che li divora, gettandosi a capofitto in storie sbagliate e avventure di una notte. Ma quando un tragico evento sconvolge la vita di Amanda, le cose cambiano. Costretta a lottare con tutte le proprie forze per ricominciare, la ragazza capisce che al mondo non esiste dono più prezioso di ogni singolo istante in cui possiamo respirare, correre, ridere e... amare. E si rende conto di non avere più nemmeno un secondo da sprecare. Perché, a volte, un solo attimo di felicità vale più di una vita intera.




Prima di iniziare con la recensione vera e propria, un appunto sulla copertina. Sono rari i casi in cui la cover italiana batte di gran lunga quella originale, e in questo caso non c'è lontanamente paragone: la cover italiana è molto più armoniosa e anche romantica di quella made in USA. Lo so, in patria Present Perfect, questo il titolo originale, è un successo del selfpublishing, mentre qui in Italia abbiamo potuto contare su dei grafici professionisti, tuttavia... mi piaceva esprimere per una volta un giudizio positivo sulla copertina di casa nostra, anche perché, nel mio caso, è stata proprio lei ad attrarmi alla lettura del romanzo.


Sinceramente, non cosa pensare di Perfect nel suo insieme. Sono capace a dire "si, mi è piaciuto perché..." o "no, non mi è piaciuto perché..." ma in questo caso il mio giudizio sarà dolceamaro: ho apprezzato la prima e l'ultima parte del romanzo, ma su quello che sta in mezzo, faccio fatica ad esprimermi.
Procediamo con ordine.
Ho adorato l'inizio. Mi piacciono le storie che percorrono la vita di due persone dall'infanzia alla maturità, e Perfect rientra in questa categoria. Vedere Amanda e Noah, i protagonisti, già da bambini così intimamente legati è stato tenero. Peccato che questi capitoli non siano durati molto...
Perché, una volta entrati al liceo, avrei preso a capocciate Amanda. 



La nostra protagonista infatti soffre di una rara forma di insicurezza cronica. Fin qui niente di male, tutti siamo, chi più chi meno, insicuri, ma quello che mi ha dato fastidio di Amanda è che questa sua ossessione nei confronti delle sue imperfezioni la porterà a prendere scelte sbagliate e a comportarsi in maniera idiota, danneggiando non solo le persone a lei più care, uno su tutti, Noah, ma soprattutto se stessa.
Non è piaciuto infatti il modo in cui, in questi capitoli, Amanda è stata caratterizzata, e ancora meno la maniera in cui tratta Noah, alternando gelosie al limite del possibile a rifiuti ingiustificabili.
Anche sul ragazzo ci sarebbe qualcosa di dire: sebbene in lui prevalgano i tratti dolci e protettivi che me lo hanno fatto adorare, non ho compreso alcuni suoi comportamenti, tra cui la sua indole a tenere costantemente il piede in due scarpe.
Gli altri personaggi introdotti in questa parte del romanzo, tra cui Beth, una pseudoamica della coppia, Brittani e Brad, la, passatemi il termine, zoccoletta e il bad boy della scuola, immancabili in qualsiasi young adult che si rispetti, non mi sono piaciuti per niente. Tutti vengono appena abbozzati e, la loro caratterizzazione, filtrata dalla lente, non certo imparziale, di Amanda, lascia molto a desiderare. In particolare mi ha deluso Brad, in quanto ciò che accade tra lui e Amanda non solo non mi è piaciuto, ma mi ha ricordato per filo e per segno quello che succede in un celebre romanzo dello stesso genere.
Allora, mi chiederete voi, questo romanzo è un disastro? Assolutamente no. Oltre la metà del romanzo, le cose cambiano drasticamente: i protagonisti si trasferiscono al college, e l'autrice gioca il suo asso nella manica, i drammoni.


Solitamente non sono una fan della deriva tragica in questo tipo di romanzi, ma in questo caso mi sono chiesta perché l'autrice non ci abbia pensato prima. Grazie a questo cambiamento la Bailey salva la baracca in extremis: Amanda vive un percorso di crescita impressionante, che la porta a cambiare in positivo, e i personaggi introdotti in questo contesto, Lisa e Dalton, sebbene presenti per pochi capitoli, riescono a lasciare un segno della storia, e sicuramente sono molto meglio dei vari Beth e Brad citati in precedenza.
Lo stile dell'autrice in generale mi è piaciuto. La storia è narrata in prima persona da Amanda, e questo può essere un po' limitativo, specialmente negli anni del liceo, dove avrei dato qualsiasi cosa per non starla più a sentire con i suoi deliri sulla sua presunta imperfezione, e cambiare punto di vista. Invece una cosa che ho apprezzato parecchio sono state le riflessioni tratte dal diario di Amanda che aprono  ogni capitolo: mi hanno colpito per il loro sarcasmo e ironia, doti che avrei voluto che la protagonista sfruttasse meglio nella storia, e anche per le riflessioni originali, sia su eventi importanti che su situazioni quotidiane.
Menzione d'onore ai temi che emergono nell'ultima parte del romanzo: il resistere alle avversità e la perfezione del presente, affrontati dall'autrice in maniera  convincente ed emozionante.
In conclusione? La mia valutazione è di tre stelline e mezzo: ho amato il finale, che mi ha commosso fino al midollo, ma quei capitoli della prima parte, tra situazioni già viste e comportamenti di Amanda privi di qualsiasi logica, li avrei volentieri saltati. 


5 commenti:

  1. Io non so davvero cosa pensare di questo libro: ho letto recensioni molto positive ma anche negative. A questo punto mi conviene leggerlo :)

    RispondiElimina
  2. Anch'io non so bene come esprimermi su questo libro, tutto perché ho apprezzato il finale e diciamo che l'autrice toccando certi argomenti sapeva di andare sul sicuro e colpire il lettore, ma non posso dire lo stesso del resto della storia che ho trovato poco approfondita e con salti temporali non descritti nel migliore dei modi...

    RispondiElimina
  3. A me sinceramente non ispira molto questo romanzo. Non so, mi sembra che non abbia nulla di originale alla fin fine.

    RispondiElimina
  4. Con tutte queste recensioni non tanto positive che leggo in giro devo dire che mi sta passando la voglia di leggere questo libro, sicuramente lo terrò in conto dopo aver smaltito letture più interessanti

    RispondiElimina
  5. Oddio, sono quasi in imbarazzo.
    Io ho letto questo libro consigliato da tutti, ma il mio parere è praticamente opposto al tuo, che comunque non è da lode ahah.
    Trash, trash ovunque. Personaggi mal caratterizzati, una protagonista ODIOSA e idiota, clichè a iosa e il particolare del cancro aggiunto a casissimo alla fine... No, non mi è piaciuto per nulla!
    Mah, sarò io che non sono riuscita ad apprezzarlo!
    Nel frattempo se vuoi leggere maggiormente cosa non mi è piaciuto trovi la mia recensione qui.
    Ciau!
    Rainy

    RispondiElimina