lunedì 4 maggio 2015

Il Giro del Mondo in 80 Libri #7: Florida (USA)

Salve! Questa è una recensione  molto vecchia che contiene riferimenti a una mia pausa con la lettura avvenuta durante il periodo invernale d'esami... ho deciso di non cancellare questi riferimenti perché:
1) la recensione ne avrebbe risentiro
2) sono una sorta di "ricordati di leggere"
Dunque vi lascio  alla recensione, tra l'altro  appartenente alla rubrica Il Giro del Mondo in 80 libri.



TITOLO: Cocktail letale
AUTORE: Donald Bain e Jessica Fletcher
COLLANA: Sperling & Kupfer
PREZZO (CARTACEO): 9,50 
TRAMA:  Portia Shelby ha mischiato troppe pillole dimagranti e farmaci per cardiopatici: un cocktail letale contro cui ogni medico o farmacista avrebbe dovuto metterla in guardia. Ma nessuno l'ha avvertita, e a Jessica Fletcher non resta che recarsi in Florida - insieme al dottor Seth Hazlitt, allo sceriffo Metzger e sua moglie Maureen - per partecipare al funerale dell'amica. Subito capisce, però, che si tratta di omicidio. Il costruttore al cui progetto edilizio Portia si opponeva fermamente, il misterioso ristoratore che forse è un mafioso sotto copertura... o persino l'affascinante marito della vittima: tutti avevano un buon movente per ucciderla, e la Signora in Giallo, una volta fiutata la preda, non se la lascia certo sfuggire...

Dopo una pausa durata quasi un mese sono ritornata alla lettura. In un certo senso non avevo abbandonato i libri ma la mia prima sessione invernale di esami mi aveva costretto a passare dal New Adult alla fisica, dal fantasy alla matematica. Così, dopo molto studio e diversi (ma ahimè non tutti) esami superati ero stanca e non avevo voglia di impegnarmi con romanzi troppo lunghi e più che mai con romanzi in inglese (Fangirl della Rowell, che a dicembre non vedevo l'ora di iniziare, dovrà aspettare ancora un po'): così ho cercato per casa un romanzo che primo, fosse leggero e secondo,  fosse anche un giallo dato che avevo una gran voglia di storie del mistero, che ti tenessero attaccato alla pagina.
Qualche anno fa i miei genitori mi regalarono una collezione di tre romanzi della Signora in   giallo: novecento pagine (dunque trecento circa a romanzo) scritte in  quella che chiamo "carattere speciale per orbi", cioè molto in grande. L'ideale per chi, come me, rientrava alla lettura dopo molto tempo! 
La storia è un classico giallo alla Fletcher: Jessica va da qualche parte, in questo caso in Florida per un  funerale, e puntualmente, accade un omicidio. Meglio, in questo caso la morte della suddetta amica, dovuta ad un attacco di cuore, si rivela in realtà tutt'altro che naturale e la Fletcher, come al suo solito, si mette ad indagare ficcando il naso dove non dovrebbe.
Niente di nuovo sotto il sole.
Dunque cosa mi ha spinto a redigere la recensione di un romanzo che di certo non brilla per originalità, non ha grandi pregi, ma nemmeno enormi difetti?
Semplice: la rappresentazione della Florida. In questo romanzo infatti l'ambientazione ricopre un ruolo principale nella trama ed è proprio ciò che lo distingue dagli innumerevoli gialli della stessa serie, oltre al fatto che mi ha spinto a scriverne una recensione per includerlo proprio in questa rubrica.

Dove è ambientata la vicenda
Infatti l'unico aspetto del romanzo degno di nota è che ogni ambiente è talmente descritto alla perfezione che il lettore si sente partecipe dell'indagine di Jessica. Non a caso, il punto del libro che ho preferito è il viaggio dei protagonisti alle Keys Islands, un arcipelago situato a sud della Florida, che mi è capitato di vedere in un programma alla televisione qualche tempo fa e del quale mi sono innamorata.

Ribadisco il concetto
Per il resto la trama è passabile: niente che strappi il cuore in mille pezzettini e coinvolga il lettore al punto da fargli passare la notte in bianco, ma nemmeno così noiosa da interrompere la lettura.
I personaggi come al solito non sono caratterizzati: la Fletcher appare come la signora troppo curiosa (ma nel cartaceo non può godere della recitazione della brava Angela Lansbury) i suoi amici non sono altro che un pretesto per permettere alla protagonisti di fare domande, e i cattivi, o presunti tali, lasciano un poco a desiderare.
La mitica Key Lime Pie, citata fino allo sfinimento nel romanzo,
con cui concludere in dolcezza la recensione! 
Dunque la mia valutazione finale è di tre oneste stelline, per un libro che si è rivelato una lettura passabile, che mi ha regalato di bello un viaggio con la fantasia alle Florida Keys e poco altro. 

2 commenti:

  1. Bellissima rubrica, ora recupero le prime puntate :)
    Leggo che studi anche tu ingegneria: è sempre bello incontrare qualche compagno di fisica e matematica in un mondo di libri ;)

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    1. Si non siamo moltissime... anche se in realtà sono solo al primo anno!

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